Una Brigata di memoria, di cultura, di utopie,
di speranze, d'informazione, dell'uomo.


 















PENSEREMOS!
Le nostre/vostre recensioni, immagini, sogni, utopie sulla musica italiana e non

Rino Gaetano,
E continua a cantare le canzoni
(e noi ad ascoltarle)

Trent'anni fa, d'estate, moriva uno dei più grandi cantautori italiani: Rino Gaetano, vittima di un incidente d'auto. Un banale incidente d'auto (ma qualcuno dirà che c'è un modo migliore?). In questo modo veniva strappato alla terra degli uomini e collocato nel cielo degli eroi, accanto a tutti gli altri artisti, strappati troppo presto alla vita. Aveva 31 anni. In occasione del trentennale esce una nuova raccolta. "...e cantavo le canzoni". Niente di nuovo, a parte un piccolo inedito, ma una raccolta di canzoni meravigliose per un artista che vale la pena di ricordare.

Queste pagine
sono in continuo aggiornamento.

Chiunque volesse collaborare o inviarci materiale non ha che da scriverci
Shel Shapiro, l'ìmmortale
Shel Shapiro, un mito della musica beat italiana. Con i Rokes ha scritto pagine imperdibili della musica (e della storia del costume) degli anni Sessanta. Tutta questa esperienza ora è finita in un libro che ha gli umori, gli odori ed i gusti di quegli anni. Erano ventenni a cui la vita era calata addosso tutta e all’improvviso. Una vita di musica, di lavoro, di spostamenti, di serate, una vita comunitaria, vissuta in gruppo, in compagnia in un contesto nel quale stavano «calando le difese immunitaria del pudore». Ne parla lui e ne parliamo noi.
Grazia Verasani, la signora ha dentro il blues
Ebbene sì. E' uno dei migliori dischi in circolazione. Eppure l'ha inciso (e scritto e pensato) una scrittrice. Sarà per quello? O sarà che in realtà Grazia Verasani è una rocker che ha dovuto scrivere otto libri per permettersi di fare la cantante? Lasciamo l'incognita irrisolta e dedichiamoci ad ascoltare il disco. Anima abrasa alla luce sotto il sole in un pugno di brani da autrice di gran razza. Amori, sofferenze, dolori, esperienze, il piacere di essere donna e non doversene né pentire né vergognare. Grazia, e lo si vede anche dai suoi libri, sa soffrire, conosce la dimensione della memoria, la nostalgia per stagioni passate per sempre, ma non è mai ripiegata, mai passiva, mai sconfitta di fronte alla vita.
Francesco Guccini, 70 anni dopo
Francesco Guccini compie 70 anni. E' il più grande dei cantautori in attività. Se non altro come altezza (anche se la lotta con De Gregori è all'ultimo centimentro: 1,92 contro 1,91 parrebbe). Paolo Conte e Gino Paoli sono più grandi come età (1937 e 1934). Fa effetto sapere che Guccini vola oltre i 70. E che fa dischi dal 1966, che fanno la bellezza di 44 anni. Fa meno effetto se si pensa che ha inciso solo 17 album e 128 canzoni: una media di 7,5 canzoni ad album, record mondiale rovesciato. E, tranne "La locomotiva" non è che siano poi lunghissime. Guccini cantautore avaro? Parsimonioso. Ma è anche uno che canta poche, pochissime canzoni di altri. Oggi poi è giorno di celebrazioni e di gioia, oggi è giorno di festa per il maestrone di Pavana a cui è giusto lasciar chiudere: "Giugno che sei maturità dell'anno / di te ringrazio Dio / in un tuo giorno sotto il sole caldo / ci sono nato io".
La parola cantata, a Brugherio vince la canzone d'autore
Un evento riuscito soprattutto per un motivo: non è stata una mera alternanza di spezzoni di spettacolo, tenuti assieme da un filo conduttore qualunque inventato lì per lì, ma un vero progetto in cui gli artisti sono stati stimolati a partecipare, con il risultato che quasi tutti hanno proposto qualcosa di nuovo. In parole povere, non solo gli spettatori avevano “la sensazione” di vedere qualcosa di inedito, proprio lo hanno visto. E le esibizioni migliori sono state proprio quelle che emanavano quello sforzo in più: un esempio su tutti il set in romanesco di Syria e Pino Marino. Insomma qualcosa che è andato oltre al normale concetto di “rassegna”.
Simone Cristicchi, "ridendo castigat mores"
“Ridendo castigat mores”. Il Cristicchi è un animale imparidigitato (per ogni mano) che alligna nei climi subtropicali della Repubblica delle Banane e da questa Repubblica prende nutrimento primario per il suo canto d’amore. Che è un canto che sale alto, accompagnato da un’apposita musica tribale, per celebrare riti, ozi e fescennini del Paese suo. Lo fa quasi sempre in rima e, quasi una coazione a ripetere, ogni volta si avvicina al cuore dell’argomento, fingendo di volersene allontanare.
Gli imperdibili degli anni zero
Sono dieci anni che esiste Bielle, dieci anni in cui abbiamo cercato di destreggiarci nel mare magno della musica italiana, cercando di trovare una bussola che ci aiuti a capire meglio le coordinate della musica d'autore. Ci siamo riusciti? Ogni tanto sì, ogni tanto no. Quello che segue, in queste pagine è il punto sulla musica che abbiamo ascoltato. Alcuni dischi sono importanti, altri imprescindibili. Altri ancora, semplicemente, imperdibili.
Woodstock compie 40 anni
Era il 15 agosto 1969 e a Bethel, una cittadina dello stato di New York (e non a Woodstock) andava in scena il più grande festival rock del mondo. Era grande per numero di partecipanti (oltre 500 mila), per il cast degli artisti (da Jimi Hendrix, a Janis Joplin, i Jefferson Airplane, i Grateful Dead, Crosby, Stills, Nash e Young. Si fa prima a dire chi non c'era) e soprattutto per chi stava in platea. Quell'immenso nucleo di persone passate alla storia come il popolo di Woodstock. Tre libri, due film e un dvd ricordano l'evento.

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