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Elisir: con Pere e cioccolato un dolce risveglio a Sanremo?
«La
scelta è proprio quella. Fare un prodotto
di qualità, ma non di nicchia. Semplice.
La musica può essere di qualità
e nello stesso tempo semplice ed arrivare a tutti.
Chi può capire il valore di un brano di
musica contemporanea? Solo chi conosce il linguaggio
tecnico col quale è stato scritto. La musica
deve rimanere quella che è sempre stata
nel jazz, nel pop: mantenere la capacità
di essere a contatto col pubblico, non solo per
iniziati.».
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Richard
Thompson: "Mi porto dentro le mie radici europee" |
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Richard
Thompson, un monumento vivente. Londinese ormai da tempo
trapiantato in California, Thompson è un artista
grandioso, di sicuro uno dei più influenti della
sua generazione, capace di occupare una centralità
assoluta in un settore decisamente ampio dell’universo
musicale, che spazia dal Folk-Rock all'avanguardia. |
Patrizio
Fariselli: "Quel dottorato di ricerca chiamato Area" |
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L'importanza
di Demetrio... cominciò da giovanissimo, appena
arrivato in Italia a cantare per il piacere di farlo.
E trovò subito il successo. Con il gruppo dei Ribelli
divenne una rockstar. Nel giro di pochissimi anni abbiamo
visto un ragazzo i cui interessi erano divertirsi, fare
successo e fare delle buona musica, diventare un ricercatore.
Arrivare all'età adulta con un grandissima curiosità,
una grande umiltà e la capacità di andare
a esplorare nel profondo uno strumento musicale che tutti
quanti gli umani si portano dietro: la voce». |
Mauro
Pagani: "il concerto per Demetrio? Andammo a dir
messa" |
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«Nell'ultimo
anno di vita di Demetrio ci siamo visti spesso. Erano
anni di superimpegno e avevamo voglia di un po’
di basic rock & roll e in realtà lì
dietro c’era un po’ un’idea di gruppo.
Stavamo mettendo assieme un gruppo che doveva uscire per
la Cramps sempre.
L ’idea era di fare un vero gruppo nel quale non
dico volessimo fare mainstream, però volevamo fare
una band di rock & roll che non ci distraesse dai
nostri percorsi. Poi quando un amico vero ti muore al
fianco...»
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Pacifico:
"dalle sfumature verso la sostanza" |
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«Ho
fatto questa specie di lavoro di cronista. Non ho avuto
il coraggio di fare delle domande. Anche perché
non avevo nulla da chiedere, ma avevo bisogno di sentire
che non parlavo solo io.Quando io penso al sentimento
non è il semplice “ti amo” ma un reticolo
di sentimenti nei quali perdersi: da quelli per i famigliari
alle amicizie, all’amore. Ci sono milioni di sfumature
di trappole. Io sono andato a cercare tutte queste sfumature
per farne un discorso pesante"».
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Claudio
Lolli: "Lovesongs, un anticorpo politico-erotico" |
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«L
’idea iniziale è stata quella di spiazzare
il mio già troppo paziente pubblico, perché
è bene non etichettare, non abituarsi a un’idea
troppo prevedibile di me. Così mi è sembrato
interessante farmi guardare da una prospettiva diversa,
quella delle canzoni d’amore, che peraltro scrivo
dall’inizio della mia carriera. Siamo andati a spulciare
tra gli album, ne abbiamo selezionate 16 che sono poi
scese a otto. Ed ecco Lovesongse». |
GianMaria
Testa: "solo mi si addice" |
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«
Poi c’è stata questa serata all’Auditorium
di Roma che veniva dopo una tournée lunghissima,
dopo tornavo a casa e stavo un po’ fermo prima di
partire per New York. Ne è venuto fuori un concerto
intenso, almeno così mi sembrava, sia per me che
per il pubblico. Era il triste giorno dell’elezione
di Alemanno a sindaco di Roma. Questa tristezza diffusa
si è trasformata in solidarietà.».
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Claudio
Trotta: "Difendiamoci dall'autobagarinaggio" |
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Skiantos:
"Dio, spiegazioni convincenti, please!" |
«Milano
non ha mai avuto uno spazio adatto per la musica! A maggio sono
trent'anni che faccio questo lavoro, dopo averlo iniziato ai
tempi di Radio Canale 96 e mai abbiamo avuto uno spazio per
la musica, ma non solo a Milano. In tutta Italia. Facciamo musica
negli stadi pensati per il calcio, nei palazzetti dove si gioca
a pallacanestro, nei teatri di prosa, negli auditorium per la
musica classica, ma mai in strutture dedicate!"».
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«Zelig
è più una barzelletta. Io mi picco di essere presuntuoso:
noi facciamo ironia cercando di far pensare la gente. Quando
facciamo le canzoni, non usiamo l’ironia come barzelletta.
Puoi pensarci sopra mille volte e trovi altri significati alle
nostre canzoni che ci sono e sono plausibili e credibili e convincenti.
Abbiamo sempre lavorato così. O vengono bene o non le
mettiamo fuori. E’ addirittura più facile lavorare
sopra adesso a quello che sta succedendo.».
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