Un
disco "pulito", un bel disco d'acqua
di Giorgio Maimone
Il problema di Marco Ongaro è che ha troppa facilità
a scrivere. L’altro problema ereditato dal primo ‘ che
scrive “su commissione”. Nel senso che a lui piace,
perché così trova la disciplina che altrimenti gli
mancherebbe e anche la sfida da superare. L’altro problema
ancora è che, mediamente, Ongaro supera queste prove. Cosa
succede allora? Che Marco butta lì miniere di idee, di spunti
sonori e poetici e quando gli sembra che basti (o il committente
è contento) si ferma. Così i dischi di Marco Ongaro
mi fanno il doppio effetto di irritarmi ed entusiasmarmi.
Altra caratteristica del cantautore veronese è la passione
per giocare dietro le quinte: scrivere per altri e rifugiarsi in
cabina di regia: in questo caso il ruolo di proscenio viene lasciato
a Grazia de Marchi e ai Calicanto. Il risultato è come le
montagne russe, ma alla fine il disco è bello. Proprio bello.
E nobile il tema: l’acqua. Acquistiamolo ma con una petizione
per i committenti che li costringa a fare lavorare di più
Marco Ongaro!
Ex promessa
del cantautorato nazionale nei primi anni ’90, Marco per un
decennio non ha più pubblicato un disco a nome proprio fino
all’autunno 2002 quando, sempre i tipi di Azzurramusic, uscì
“Dio è altrove”, piacevolissimo lavoro, bene
accolto dalla critica. Neanche il tempo di fare uscire il disco
e già era partito il nuovo lavoro, unitamente a una svariata
mole di lavori teatrali o di produzioni in genere. Come “L’arte
della fuga”, lavoro multimediale ispirato vagamente alla figura
di Bach, che era, dice Ongaro , “uno che componeva tantissimo,
su commissione, e che cercava infinite variazioni all'interno delle
regole. Anche lui sempre in fuga...”. Ricorda qualcuno?
Con
“Sporco mondo”, come si evince dal titolo, l’ambiente
di riferimento è ... l’ambiente. “Abbiamo deciso
- è scritto all’interno della copertina - che anche
per noi e' giunto il momento per fare concretamente qualche cosa
per la Terra. Ma gli artisti cosa possono fare? Noi pensiamo possano
fare molto. Con la musica e la poesia che entrano dritte nel cuore
si può rischiarare l’anima dell’uomo che si sta
oscurando e sta andando alla deriva. In questo progetto proponiamo
12 brani che parlano di terra, di acqua, di uomini ed animali e
di quello che sta loro lentamente ed inesorabilmente capitando….”con
una mano danno al futuro con l’altra tolgono ciò che
avanza..”.
L’incontro
tra i testi di Marco Ongaro e le musiche di Roberto Tombesi (dei
Calicanto) e dello stesso Ongaro è indovinato ed efficace:
l’impianto affonda le radici nella musica popolare, fondamentalmente
veneta (i Calicanto sono di Venezia). I canti del mare e l’uso
del dialetto veneto sono per il gruppo veneziano una piacevole consuetudine
che vengono ripresi anche in questo lavoro. Il vento del mare gonfia
le vele de “I marinai gridavano terra” (con cui si apre
il disco), ma è tutto il disco a essere impregnato d’acqua:
un cd su palafitte, che si aggira da citazioni di brani di Tiziano
Terzani, a ricordi di una cantautrice veronese scomparsa (Pappy),
a miraggi a forma di fontana o di cascata, a filastrocche per bambini,
a ninna nanne, fino a incubi futuribili come “Nel braccio
della morte”, situazione dove in ospedale non muore più
nessuno perché “tutti i dispositivi si sono guastati”.
Dodici
brani insomma dove le atmosfere variano, ma restando all’interno
di una cifra stilistica comune, ben cantato da Grazia de Marchi
che sfoga in questo lavoro la sua vena più intensamente teatrale.
“Ashoka 3000” e “Il posto delle fragole”
hanno qualcosa in più degli altri brani, ma è, per
l’appunto, appena qualcosa. Disco nobile e piacevole dunque,
con l’unica preclusione di rincorrere Marco Ongaro con la
scopa quando cerca la scorciatoia della rima più scontata
o non si perita di limare la metrica zoppicante di qualche frase
(“C’è chi dice che c’è un uomo”
costringe la De Marchi a fare le corse per restare nei tempi musicali
con le frasi), perché quando c’è cultura, c’è
abilità, c’è sensibilità non ci si dovrebbe
mai accontentare.
Marco
Ongaro, Grazia de Marchi, Calicanto
Sporco Mondo
Azzurra Music- 2003
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aggiornamento: 30-07-2003 |