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Le BiELLE RECENSIONI
AAVV: "Materiale resistente"

... e dieci anni fa le si cantava così
di Giorgio Maimone

L'uscita di "Appunti partigiani" dei Modena City Ramblers, in occasione del 60esimo anniversario della Resistenza, non può non portare alla memoria quest'altro lavoro molto peculiare, uscito nel 1995, per iniziativa dei CSI e che radunava, sotto un bellissimo titolo ("Materiale resistente", per l'appunto) il meglio del rock alternativo del periodo o meglio quell'area diffusa del dissenso sociale che, anche ai primordi dell'era berlusconiana, non aveva timori a esibire la propria alterità.

Il risultato, se vogliamo, è perfino più forte di quello di "Appunti partigiani" che di questo lavoro deve comunque ritenersi filiazione diretta fino al punto da condividere quattro canzoni e tre esecutori (Gang, Modena e Africa Unite). In un caso, come nell'altro, parte del materiale è originale, ossia si rifà a canti tradizionali di lotta reinterpretati o reinventati e il resto è materiale originale, composto per l'occasione o fuori contesto, ma ben aderente allo spirito globale dell'opera.

Il "Materiale resistente" quindi va intenso nei due sensi: canzoni e scritti che provengono dalla resistenza e persone che vogliono resistere. Sulla copertina del disco l'ideazione del titolo viene attribuita a F. Tavernelli, mentre la direzione artistica del lavoro attiene a Massimo Zamboni, all'epoca ancora Csi-ino.

Dicevamo che rispetto al disco dei Modena, questo è meno unitario, ma se possibile più audace, perché le componenti del nuovo rock si sono buttate a corpo morto entro una materia che conoscevano, ma nmon padroneggiavano, cercando di innestare meccaniche del nuovo sound sul corpo dei vecchi canti popolari. Operazione però che riesce quasi sempre e che lascia la bocca soddisfatta e il naso sazio.

Buon profumo e buon corpo. Chitarre elettriche anche a volte acide e canti monodici o epici o straniati. Effetto brechtiano. L'importante è la voglia di esserci. E ancora più importante, a distanza di ben dieci anni da allora, è il fatto che l'album non solo resiste, ma resiste bene. Non è invecchiato di una sola oncia! Anche se molti dei nomi che vi si leggono non esistono più o si sono persi o smembrati o dedicati ad altro. Ad esempio la musica del "Canto dei deportati" dei Rosso Maltese è di Gino De Crescenzo, ora più noto come Pacifico, mentre Maroccolo, Zamboni e Magnelli hanno scelto strade separate.

Esistono ancora i Lou Dalfin e anche i Gang e i Mau Mau, ma non scommetterei sui Disciplinatha e i Settore Out. Peraltro godono i buona salute Modena, Africa Unite e Yo Yo Mundi, ma nulla so delle Officine Schwartz e di Umberto Palazzo e il Santo Niente o di Corman & Tuscadu o dei Centouno di Fabbrico. L'ultimo lavoro della Officine Schwartz di cui ho trovato traccia è del 2002 ("Ferrodolce"), i Discipolinatha (gruppo bolognese) si sono sciolti nel '97, dai Settore Out è uscito Evasio Muraro, mentre Umberto Palazzo ha ricreato i Santo Niente e nerl 2005 è uscito con un nuovo disco "Il fiore dell'agave" di cui si parla bene in giro. Nebbia totale sugli altri.

Ma questa è la storia di oggi e la storia dimostra che i semi della resistenza (anche quella piccola, con la "r" minuscola) non sono andati perduti né dispersi, se a dieci anni di distanza c'è chi ha deciso di seguire le stesse orme (e citando apertamente il disco-genitore).

Le singole canzoni: straniante la "Fischia il vento" degli Skiantos, a cavallo tra presa per il culo e rivisitazione. "Hanno crocifisso Giovanni" dei Marlene Kuntz è un brano loro con ottima grinta e il "gancio" giusto, "Il partigiano John" andava tanto bene da essere riproposto dai Modena con gli Africa Unite, meno reggae, ma uguale. "Eurialo e Niso" è ormai un classico, firmato da Bubola e dai Severini Bross, ottima "I banditi della Acqui" degli Yo Yo Mundi, i Mau Mau, come al solito, mi convincono a metà con "Resistenza, marzo '95" da loro scritta (Morino, Barovero). Del tutto validi gli Ustmamò con "Siamo i ribelli della montagna" e gli Acid Folk Alleanza di "Con la guerriglia". Molto bravi anche i Csi di "Guardali negli occhi". Insomma, onore ad "Appunti Parigiani" anche per averci fatto riscoprire un gran disco coperto dalla polvere del tempo.

AAVV
"Materiale Resistente"

Consorzio Produttori Indipendenti - 1995
Nei negozi di dischi (?)

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Ultimo aggiornamento: 21-04-2005

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