Merita
tutta l'attenzione che riusciamo a raccoglierci in tasca
di Giorgia Fazzini
All'avvicinarsi
del venticinque aprile, segnalo un disco, che merita la poca attenzione
che riusciamo a raccoglierci in tasca di 'sti tempi. Si chiama "Appunti
Partigiani", dal libro di Fenoglio, e si tratta di una raccolta
collettiva orchestrata dai Modena City Ramblers.
Un'iniziativa sulla falsariga del "Materiale Resistente",
che qualcuno di
voi ricordera' uscito dieci anni fa per il Consorzio Produttori
Indipendenti
in occasione del cinquantenario dalla Liberazione. I MCR si sono
accorti che esiste già una nuova generazione che di quel
progetto non ha traccia, così han pensato di riprendere il
filo quest'anno che scoccano i sessanta.
Quindici brani
fra cui un inedito: alcuni brani tradizionali, altri della storia
della nostra canzone ("Auschwitz", "La guerra
di Piero", "Viva l'Italia"), altri ancora
degli ospiti che, uno per brano, "parteggiano con i MCR".
E che sono Goran Bregovic, Guccini, Moni Ovadia, Bandabardo',
Piero Pelu', il Coro delle Mondine di Novi, Billy Bragg, la Casa
del Vento, Bunna degli Africa Unite, Fiamma, Paolo Rossi, i Gang,
Ginevra Di Marco e Morgan. Ed un sacco d'altri musici agli
strumenti.
![](../Images/MaterialeResistente.200.jpg) |
L'uscita
di "Appunti partigiani" dei Modena City Ramblers,
in occasione del 60esimo anniversario della Resistenza, non
può non portare alla memoria quest'altro lavoro molto
peculiare, uscito nel 1995, per iniziativa dei CSI e che radunava,
sotto un bellissimo titolo ("Materiale resistente",
per l'appunto) il meglio del rock alternativo del periodo o
meglio quell'area diffusa del dissenso sociale che, anche ai
primordi dell'era berlusconiana, non aveva timori a esibire
la propria alterità.
(segue) |
![](../Images/AppuntiPartigiani.200.jpg) |
Bellissimo!
Ma non basta: è di più: imprescindibile. Travolgente.
Appetitoso. Appassionato. Politico. Rigoroso. Orgoglioso. Intenso.
Caldo. Necessario. Bene, ho messo tutti gli aggettivi nelle
prime due righe così mi resta spazio per commentare e
soprattutto per ascoltare questo disco che considero un magnifico
lavoro. Sono di parte, è vero, ma mi piace citare la
frase del partigiano Atos che anticipa l'apertura di "I
Briganti della montagna": "Sono partigiano, perciò
odio chi non parteggia, odio chi non parteggia" (Antonio
Gramsci - "Scritti giovanili"). (segue) |
Nel libretto
un paio di scritti comparsi su "Materiale Resistente"
(di Tavernelli e GLFerretti) e uno fatto apposta
da Ligabue. Fra le canzoni, alcune significative
microtestimonianze di chi il '45 e precendenti l'ha vissuto. Un
disco ai vari sapori del folkrock, ballate cantastorie, il gusto
del racconto - dal sentimento profondamente partigiano senza pretendere
di erigersi a chissacché e senza che questo voglia dire tumulazio,
anzi, tutto vi inviterà a cantare con una puntuale, e al
contempo antica, sensazione di coinvolgente attualità. Chiamatela,
se volete, partecipazione di volontà. Sicuramente e' un'occasione
per rinvigorire la memoria, con vitalità e sincerità.
Fra gli episodi,
pinzo in particolare la bella versione della "Guerra
di Piero", in cui un irriconoscibile e bravo Pelù
canta in prima persona quel che succedeva a quell'altro Piero; ed
in cui, se vi piace giocare col tempo come fosse un elastico, noterete
come i tre musicisti palestinesi che vi suonano oud, quanun e darboukka,
diano al pezzo il suono mediterraneo delle ultime produzioni deandreiane.
E io poi metto in loop la finale, corale, Viva l'Italia
che De Gregori ha concesso ben volentieri, e che
vien fuori, un verso ciascuno, solare e splendida nel suo amare
le contraddizioni dell'Italia che alla fine, nonostante tutto e
sopra tutto, resiste.
Fra le chiacchiere
ho chiesto loro se il disco avra' distribuzione all'estero (dove
i MCR viaggiano bene); varrebbe davvero la pena che un'idea come
questa s'infilasse negli scaffali anche oltralpe, cosi' da divulgare
una buona immagine del nostro Paese. Alla divulgazione italiana
contribuira' sicuramente il "prezzo consigliato" fissato
a 15,90 euri.
Il consiglio all'ascolto io lo giro a tutti, siate di sinistra,
di destra o confusi/disillusi. Perché questo non è
un disco "di quelli di sinistra" ma racconta la Storia
(quella che "siamo noi"), esattamente come il tricolore
non è solo di qualcuno ma di tutti i cittadini della nostra
Repubblica democratica, che in quella primavera del 45 aprì
il suo sorriso.
Modena
City Ramblers e Ospiti
"Appunti partigiani"
Mescal/Universal - 2005
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aggiornamento: 21-04-2005 |