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Le
BiELLE RECENSIONI |
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Paolo
Benvegnù : "Piccoli fragilissimi film" |
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C'è
molto, ci potrebbe essere di più Il pezzo introduttivo, “Il mare verticale”, è il miglior biglietto da visita del disco, che, una volta tanto risulta impaginato con logica giustamente commerciale. Da un punto di vista testuale i brani sono costruiti con cura e con classe, scritti con proprietà (e un piacevole corretto uso del congiuntivo, modo in via di estinzione). Il tono complessivo è piuttosto cupo ed esangue e la voce di Benvegnù non è propriamente un modello di felicità, per cui l’ascolto intero del disco in sequenza non è facile. Molto meglio sentire, in un ascolto random mischiato con altri, un brano ogni tanto. Ma non vorrei suonasse a critica eccessiva. “Il sentimento delle cose” è un altro ottimo brano e “Suggestionabili”, il singolo prescelto, dal ritmo appena più vivace degli altri, a sua volta lascia il segno, come anche “Quando passa lei”, mentre “Brucio” e “Fiamme”, accomunati dal tema combustibile mi paiono decisamente troppo fragili rispetto al livello medio del disco dell’ex Scisma. “Piccoli
fragilissimi film” il bel titolo che, in fin dei conti,
rappresenta perfettamente il lavoro. Molto curato, quasi patinato in certi
passaggi che si possono definire molto vicini ad un sensibilità
pop, purtroppo il disco soffre anche di un eccessiva uniformità
dei paesaggi sonori che, a volte, si riscattano con testi, intimisti indubbiamente,
ma anche in grado di offrire bouquet di sapori più raffinati. Non
è un disco di facile ascolto, ma non è per niente un disco
da trascurare. Forse andrebbe asciugato nel minutaggio che sfiora i 55
minuti, al servizio di 11 brani che solo due volte scendono sotto i 4’20”. Paolo
Benvegnù Ascolti collegati |
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Ultimo
aggiornamento: 12-06-2004 |
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