Quasi
due anni di gestazione per un'emozione
di Francesco Scarrone
Si
potrebbero spendere milioni di parole per dar conto di una gestazione
di quasi due anni nella nascita di questo ultimo disco dei Lou Seriol.
Milioni di parole potrebbero spendersi per raccontare del mirabolante
concerto che ha accompagnato il lancio del disco. Certo, si potrebbe
spenderle, tutte queste parole. Ma perché farlo quando basta
mettere sul piatto dello stereo “Reviori”, ultima fatica
della band occitana, per lasciare che le percezioni della musica
facciano il proprio corso sino alla testa e fino al cuore. Le emozioni
della musica, ben più dirette che le parole.
Se poi il disco non lo si possiede ancora, allora mi si conceda
di spenderne almeno due, di quelle milioni di parole che meriterebbe.
Sì, perché gli “Scoiattoli” occitani se
le meriterebbero proprio, queste milioni di parole. Iniziamo col
dire che quando si apre la pagina centrale del loro libretto e li
si vede immersi in verdi prati sullo sfondo del Monviso, un po’
il cuore ti si stringe.
Romanticherie d’altre epoche, certo, ma romantici sono loro,
i Lou Seriol. Non musicalmente, ovvio, con quel
rock, quello ska, quel reggae che mischiano sapientemente con suoni
antichi della tradizione occitana, ma nel cuore. Nel cuore sì
che sono romantici, aggrappati con le unghie e coi denti alla lotta
culturale per la sopravvivenza della loro terra, proprio come i
fratelli maggiori Lou Dalfin.
E la romanticheria di questi sei giovani, salta fuori anche da certe
pennellate che lasciano il segno sul disco, come quel “Au
pont de Mirabel”, una lenta ballata che avrebbe
voluto scrivere di certo Bob Dylan, e che invece scende per le vallate
di monti antichi per fermarsi nella voce di Stefano Degioanni,
frontman della band cuneese. E continuando sulla scia delle emozioni
soavi, come non citare “Adiu paure”,
evocazione malinconica d’un addio al carnevale, tra un ritornello
orecchiabilissimo ed una tirata rap di Jali Rene Mazzarino,
ospite nel disco e voce dei Massilla Sound System.
Ma questo non è che l’inizio, perché poi c’è
un valzerino che comincia con una fisarmonica dei bei tempi andati,
e finisce deragliando sulle strade battute della forza del rock,
ci son storie d’amore e storie di feste, storie di vinelli
e di maggiociondoli fioriti. Ma non è tutto sole, nelle storie
dei Lou Seriol: c’è la notte, la notte dei “Servans
del bòsc”, bieche figure che spaventano
i bambini, c’è la luna piena di dubbi, e dubbi gridati
alla luna piena, c’è la notte dalle strade scure e
storte di quando si rincasa allegramente beoni, e c’è
la notte insonne senza più il proprio amore. Ma non ci si
inganni, perché dove ci sono Lou Seriol, c’è
ritmo d’allegria, voglia di ridere, scherzare, fare notte
fino a tardi saltando e dimenandosi, con nella testa, mai, troppi
pensieri cupi.
Se poi, queste parole, non han convinto ancora, si perdoni; esse
non san trovare, rapide come la musica, la via della testa e del
cuore, ma siatene certi: poche note dei Lou Seriol, e quelle stesse
vie si spalancheranno leste leste a percezioni ed emozioni, che
valgono ben più, d’un discorso lungo anche più
d’un milione di parole.
Lou
Seriol
"Reviori"
Sony Music - 2005 (cd + Dvd)
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aggiornamento: 29-11-2005 |