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Le
BiELLE RECENSIONI |
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Ci si avvicina ad alcuni dischi pieni di preclusioni. Nella maggior parte dei casi giustificate. Il folk revival in Italia, ad esempio, e' un settore musicale di cui ora faremmo a meno. A tanti e' bastato appena aggiungere una fisarmonica, un clarino all'organico, pestare un po' più forte sulle percussioni e via a fioccare coi paragoni con Creuza de Ma, la ricerca di un'anima mediterranea, il grande bacino che tutti ci accomuna: dalle sonorita' arabe, alle nenie turche, risalendo per i Balcani e senza mai dimenticarsi una spruzzata di flamenco o di fado da mischiare con la tarantella per far terreno di balli comuni, danzati sulle aie di mezza Europa per ingraziarsi gli dei del raccolto. Qualsiasi raccolto. All'ombra di queste labili giustificazioni musicali (resta tutto da provare che ci sia mai stato un meltin' pot musicale originario) sono state perpetrare delle vere schifezze che vi abbiamo gabellati come piccole gemme, perché all'epoca erano quelle le sonorita' che "andavano". Ecco quindi che un disco di Peppe Barra che si presentava con strumenti come l'oud, il violin zeta a 5 corde, il buzuki, la ciaramella, la zampognetta, il kemanche, le trombetelle, il clarinetto, la chitarra portoghese, le tammorre, sembrava perfettamente in lista con la moda di cui sopra. Diciamoci la verita': l'ho comprato solo perché, da fanatico deandreiano, c'era una cover di Don Raffae', cantata in napoletano. E invece, ecco la sorpresa. Il disco e' bellissimo! Barra e' ispirato, mette lo zampino nella composizione di quasi tutte le canzoni (e, nella meta' circa, si nota anche il ritorno di Patrizio Trampetti), traduce in napoletano uno dei capolavori dei fratelli Mancuso e rielabora un paio di pezzi tradizionali, tra cui una "Barcarola" da brividi intensi di piacere, dilata i tempi, quasi sempre sopra i 4 minuti, spingendosi fino ai 7'45" d' Escagliento e attraverso frutti saporiti come "Core Niro", "Oi mare ma", "Viandante", "Ballata del Uallarino" porta a termine la sua "Guerra", indubbiamente vincente. E' chiaro che non bisogna avere la musica popolare in disprezzo per amare questo disco e bisogna essere disposti all'ascolto di brani non facili, ma fatto salvo questo si potrebbe vendere "Guerra" con diritto di rimborso per chi non e' soddisfatto. Peppe
Barra |
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