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Ipse
dixit! |
Recensioni
pagine, ascolti |
17/09/2008 |
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Francesco
Guccini , un viaggio per un incontro
«Io non vengo visto come un dio, come un extraterrestre, ma come
un vecchio amico; adesso, purtroppo, anche come un vecchio zio,
il che mi addolora un po’. Mi fa piacere non essere identificato
come qualcosa al di là di una barriera, ma come qualcuno
che si può incontrare. Ecco, questa è la cosa migliore». |
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02/09/2008 |
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Bandabardò,
"Ottavio"
«Le
nostre sono sempre state canzoni-cortometraggio, in cui si sviluppa
tutta la storia. Questa volta ci siamo divertiti a realizzare un
lungometraggio fatto di tante storielline legate tra di loro. Ne
sono uscite le vicende di Ottavio, personaggio la cui vita è
votata all’amore, dalla nascita al gran finale, il momento
del pareggio, uno strano equilibrio che lui trova con se stesso.
E' un viaggio di vita e d´amore di chi senza amore proprio
non sa stare». |
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08/08/2008 |
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Edoardo
Bennato: ho un cd pronto, ma senza editore"
«È
inquietante pensare come uno come Bennato, che ha venduto milioni
di dischi sia stato cancellato. Però io questo non posso
neanche dirlo, sennò passo per perseguitato. Posso dire però
che ho un disco di venti pezzi pronto e non ho una casa discografica
che lo pubblichi». |
Così è
se vi pare (libro) |
21/07/2008 |
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Sud
Sound System, la gioia del palco
«A
noi la musica ha dato la possibilità di crescere negli anni
ed essere apprezzati e seguiti da gente che crede in noi. Ora vogliamo
restituire quello che la musica ci ha dato: il senso gioioso delle
cose. Molta gente ci considera non perché dietro di noi c’è
un discorso di produzione enorme, ma molto più perché
negli anni abbiamo fatto “la strada”, ci siamo fatti
conoscere».
(Terron Fabio - Sud Sound System).
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Intervista audio |
16/07/2008 |
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I
Tetes de Bois al Tour de France
Tra il gioco, la passione e il lavoro. La bizzarra spedizione al
seguito
del Tour de France di Andrea Satta. Vivere dall'interno
la carovana dei corridori e la Francia per farne, probabilmente,
argomento di canzoni e di un prossimo lavoro. «Il
contorno è essenziale per farti un quadro d'assieme, la macchina
che si muove, la carovana, il fiume di gente. Tutto questo. E poi
la Francia che attraversi da un capo all'altro. E' un'occasione
unica, anche perché non decidi tutto tu»
(Andrea Satta - Tetes de bois) |
Intervista audio |
07/07/2008 |
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Traffic
Torino Free Festival: "siamo come i panda"
«Siamo
un po’ come i panda. Temiamo l’estinzione (ridiamo).
E’ una realtà in disuso che però a noi piace
praticare, finché sarà possibile. Finché l’economia
che sostiene il Festival lo consentirà. E’ uno degli
elementi su cui Torino e il suo comprensorio puntano per valorizzare
se stessi e rendersi visibili sulle mappe del traffico giovanile».
(Alberto Campo - giornalista di Rumore e organizzatore) |
Intervista audio |
21/05/2008 |
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Stefano
Tessadri, quasi punkabilly
«Mi
interessa molto questa scarnificazione che c’è nel
rock & roll, dove anche in trio riescono a fare ore di concerti,
cambiando anche sonorità e risultando interessanti.E poi
mi interessa il punk. Verrà da me, non è solo un pezzo
rockabilly e infatti il mio batterista che viene da un gruppo storico
del punk come i Rappresaglia, mi ha detto che il mio non è
rockabilly, ma una forma di punkabilly».
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Intervista audio |
10/05/2008 |
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Isa:
"Voglio raccontare la donna all'uomo" «Credo
di essere piuttosto femminile come scrittura, come taglio, come
modo di vedere la vita. Non credo che si possa prescindere dal sesso
se si analizzano le cose che faccio, però quello che non
voglio fare è di raccontare la donna alla donna, creando
una specie di concezione da ghetto. Semmai voglio raccontare la
donna all’uomo, ché non la conosce. Se tu metti in
giro un po’ di “istruzioni per l’uso”, è
più facile che poi ti maneggino con cura» |
Pagina artista |
10/04/2008 |
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Almamegretta:
"Le parentele nel canto tra Napoli e Africa"
«Ascoltavamo
un disco di African Headcharge notando che su queste ritmiche reggae
c’erano ritmiche africana, ma proprio dell’Afica nera,
non tanto giamaicane, che davano un’aria di mistero alla musica
e sembravano registrate chissà in quale villaggio …
è invece era tutta roba prodotta in uno studio di Londra.
E allora ci siamo detti, ma perché non possiamo mettere i
suoni di Napoli, che vocalmente ricordano molto il modo di cantare
arabo? Ci sono delle parentele con il mondo africano nel canto.
E quindi è iniziato il nostro progetto e continuiamo su questa
strada».
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Intervista audio |
10/04/2008 |
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Max
Manfredi: "Quello che faccio io è diverso"
«Proprio
ascoltando le canzoni che compongono, per così dire, l'inquinamento
acustico, mi è venuto in mente che quello che faccio io è
diverso. Non solo per esiti ed intenti, come dici, ma anche nel
contesto. Voglio dire che se prendi qualcosa dalla spazzatura e
lo fai tuo, non è più spazzatura, è un oggetto
di casa.
Questa è la differenza fondamentale tra la canzone d’autore
e quella no: che l’autore sono io.
Autore è chiunque inventa e reinventa del materiale, ad uso
suo e di chi ne fruirà».
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10/04/2008 |
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Marco
Ongaro: "Chi arriva dopo deve fare i conti con i grandi"
«Conte,
De Andrè, Ciampi? Miei precursori. Questa idea conferisce
pari dignità in linea temporale, la linea orizzontale che
m’interessa, più che in quella verticale dei nani e
dei giganti enunciata da Bernardo di Chartres. Chi arriva prima
è acclamato grande e il tempo lo conclama, chi arriva dopo
deve farci i conti. Quest’ultimo ha il vantaggio di trovarsi
delle cose bell’e fatte, creazioni da digerire, modificare,
innovare, con la possibilità di partire da lì, cosa
di cui il precursore ha d’altronde già usufruito drenando
a sua volta i propri precursori. Nessuno può negare le infinite
influenze a cui sono stati sottoposti i “tre grandi”
succitati.».
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10/04/2008 |
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Alessio
Lega: "Sono un cantautore spudoratamente politico"
«Posso
affermare senza tema di fraintendimenti che mi ritengo un cantautore
esplicitamente, spudoratamente politico e mi piace ricordare a ogni
passo le parole di Brecht al tempo in cui i nazisti stavano prendendo
il potere dicendo più o meno: “Essere intimisti oggi,
curarsi dell’estetica, fare l’arte per l’arte
mi sembra come un pittore che riempia di meravigliose nature morte
i saloni del Titanic che affonda».
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04/04/2008 |
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Caparezza:
"L'evoluzione dell'uomo sono le scimmie" «E’
la storia di una ragazza sessantottina di 22 anni romana, che sta
guardando il concerto di Jimi Hendrix al Teatro Brancaccio nel ’68,
un concerto che si è tenuto veramente, e viene risucchiata
in un varco temporale che ho creato io sbattendo la chitarra su
un amplificatore, emulando Jimi Hendrix. Lei si trova sul mio palco
e io me ne innamoro, perché lei è una sessantottina,
non è una bimba-minchia come molte delle ragazze di oggi,
però purtroppo devo riportarla nel passato perché
il suo arrivo ha sfasato tutto e il 2008 non è più
quello che conoscevo io, ma accadono cose assurde».
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Intervista audio |
28/02/2008 |
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Paolo
Benvegnù: "Un piccolo sunto della non-indifferenza"
«Non
c'è il libretto proprio per non dare tanta importanza alla
parola. Per quanto sia un disco di parola. Nella realtà il
mio intento, anche se in realtà sono sempre intenti troppo
concettuali, l’intento era: dico tutte queste parole nella
speranza che, chiamando il disco Le labbra, da qui in poi incominci
a diventare gesti e sensazioni. Poi in realtà il libretto
coi testi lo stiamo facendo, scaricabile da internet. Anche in un
formato vicino a quello che è il formato del libretto del
disco stesso». |
Ascolti: "1784"
Intervista audio |
28/02/2008 |
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Frankie
Hi-Nrg: "L'eroismo di andare a Sanremo è più
loro che mio" «Io
ha una cultura cinematografica, sia in questo brano che nell’album
si sente questo sapore. L’immaginario a cui abbiamo attinto
spazia dal western al poliziottesco. Ce n’è un po’
per tutti per poter sognare a occhi aperti. L’album si chiama
DePrimo maggio e uscirà subito dopo il festival. Il 29 febbraio.
Un disco bisestile. Sono dieci tracce che fanno a gara a imporsi
nell’attenzione di chi lo ascolta - e lo dico senza falsi
pudori». |
Intervista audio |
28/02/2008 |
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Max
Gazzè: "L'aspetto duale delle cose" «Tra
l'aratro e la radio inizialmente doveva chiamarsi "Come in
cielo così in terra", che comprende l’aspetto
duale delle cose. Ci sono canzoni sublimi ed altre più terrene
che sono due aspetti opposti della stesa realtà. Canzoni
come “Tra l’Evo e il medio” e “L’ultimo
cielo” sono i due estremi. Di fatto tra l’aratro e la
radio sono gli estremi simbolici del progresso avvenuto nel secolo.
Dalla produzione artigianale alla trasmissione della voce via etere».
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Intervista audio |
27/02/2008 |
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Francesco
Tricarico: "La mia vita non è semplice"
«No,
non c’è nessun rapporto con Vita spericolata di Vasco
Rossi. E’ una cosa mia. Una mia visione della spericolatezza,
nel senso che è legata ad accogliere delle emozioni e a viverle
intensamente ed esageratamente. Abbandonandosi un po’ troppo
alle cose che accadono. All’interno di una vita non tranquilla
e cercando una speranza all’interno di una vita che è
già spericolata di suo.». |
Intervista audio |
18/02/2008 |
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Giua:
"Una canzone sull'attesa nei rapporti" «Ci
stavo lavorando da un pezzo su questo brano, non in vista di Sanremo.
Un pezzo che mi è uscito questa estate in seguito a un’esperienza
diretta. E poi quando si è trattato di scegliere mi è
sembrata la più giusta da portare. E’ una canzone sull’attesa
nei rapporti. Sono partita da questo pensiero su come la stessa
attesa possa essere strumentalizzata da parte di una persona per
tenere l’altra sulla corda». |
Intervista audio |
08/02/2008 |
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Davide
Van De Sfroos: Il rispetto per la ruggine" «E’
impossibile comprimere in un disco tutto quello che può accadere
su un palco, però l’indole è quella. Tu hai
detto giustamente c’è un approccio letterario. Quando
mi chiedevano ultimamente “ma in questo periodo stai scrivendo
libri?” io rispondevo “no, perché sto scrivendo
un disco”. Perché per me il processo è quello:
non ho “suonato” un disco, ho “scritto”
un disco. Fa niente se ho in mano la chitarra».
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Intervista audio
La pagina |
06/02/2008 |
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Flavio
Giurato: il fiume carsico riapparso «Flavio
Giurato è un'anomalia del sistema, un atleta in cerca di
un'Olimpiade immaginaria, un purosangue difficile da imbrigliare.
Flavio Giurato è un fiume carsico che riemerge molte miglia
più in là, quando nessuno se lo aspetta più".
Con queste parole lo descrive Carlo Massarini, che lo ha amato e
lo fatto conoscere a molti di quelli che non lo hanno mai dimenticato.
Nonostante anni di silenzio discografico, il suo “culto”
si è diffuso via Internet, favorito negli anni dal passaparola
e alimentato da sporadiche apparizioni in concerto. Ora il ritorno
discografico». |
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22/01/2008 |
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Luigi
Maieron: "La prosa è un calice di vino"
«Nel
momento in cui hai una linea melodica e vai ad assemblare il disco,
devi avere il coraggio di togliere tutto quello che c’è
di più. Mi piace dire che se la prosa è un bicchiere
di vino, il disco è un distillato. Quindi tu devi andare
all’essenza nel disco. Togliere e poi soppesare i pezzi per
fare in modo che dal punto di vista registico, del suono e del contenuto
si chiuda il cerchio. Così hai questa idea dell’essenzialità
che in un disco è forza ed è sostanza».
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La pagina |
21/01/2008 |
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Max
Manfredi: "io a-storico e forse anti-storico"
«Premetto
che sono un astorico, forse un antistorico. Non trovo, nella storia,
ricatto e riscatto necessario, non ci vedo l’apocalisse. Non
mi rispecchio nella storia. Non mi fido; come fanno i cani con qualcosa
che non riconoscono, o i giornalisti con qualcosa che hanno l’impressione
di riconoscere. Perché la storia è sempre cronaca
congelata, lettura di qualcosa in funzione di qualcos’altro».
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Max Medievale
La pagina |
21/01/2008 |
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Selton:
Jannacci e molto marketing
«Jannacci,
tutto sommato, si potrebbe definire un tropicalista italiano.
Il tropicalismo è un genere musicale latinoamericano degli
anni ’60, gli anni in cui Enzo, tra l’altro, collaborava
con Chico Buarque. Allora l’umorismo amaro dei testi, il
nonsense e anche certe strutture musicali, hanno intrigato moltissimo
i Selton. Per entrare nel mercato italiano ci sembra più
"furbo" tra virgolette appoggiarsi a un autore conosciuto
e in fondo nelle loro corde come è Jannacci. Un disco rivolto
almercato italiano ma chepotrebbe avere successo anche in Brasile». |
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15/01/2008 |
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Lucio
Dalla: "Fare arrivare alla gente il meglio della canzone"
«C'è
una canzone che è Anidride solforosa. E’
un omaggio che faccio a me stesso e anche un omaggio che continuo
a fare a Roberto Roversi che non è stato solo un collaboratore,
ma un leader nell’operazione che abbiamo fatto assieme. Subito
dopo aver lavorato con Roversi io ho iniziato a scrivermi i testi
da solo, quindi per me è stato anche un riferimento, una
scuola. Probabilmente avrei potuto fare i testi anche prima, ma
avendo a disposizione una collaborazione di questo tipo ho preferito
lavorare con lui. E così mi sono preparato per scrivere i
testi al momento opportuno». |
Intervista audio |
05/01/2008 |
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Paola
Turci: "Un libro e il tour con Max Gazzé e Marina Rei"
«
Quando fai le cose, spesso non ne comprendi subito la portata. Magari
pensi che stai agendo in base ad un moto di rabbia, ad un momento
di sconcerto, ad una forte emozione. Poi invece ti accorgi che sei
un tramite, sei uno strumento. La storia del Rwanda, ad esempio,
è stata portata alla ribalta soprattutto dalla cinematografia.
Il cinema ha avuto un’importanza enorme in questo dramma dimenticato.
E questa canzone, che mai avrei sperato potesse ricevere un premio
così importante, è nata di getto, proprio sull’onda
di un film (“Hotel Rwanda”, n.d.r.)
che mi ha letteralmente stravolta». |
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05/01/2008 |
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Cristina
Donà: "Alla ricerca della riconoscibilità pulita"
«Già
dentro a Settembre, la canzone che apre
l’album c’è il seme: “è tempo
di …” . E’ un periodo dedicato a un riassunto
della mia vita - perché a quarant’anni uno si guarda
indietro - e alla preparazione, per fermarsi, pensare a se stessi
e ripartire, capendo cosa portarsi dietro. In quest’album
volevo trasmettere qualcosa di positivo e volevo che questo si riflettesse
anche nella musica. Non solo mantenere i brani in maggiore, ma anche
arrangiarli, come abbiamo fatto con Peter Walsh con sonorità...
chiamiamole pop. Una produzione pulita e ben strutturata e fa parte
del mio desiderio di questo periodo: di avere una riconoscibilità
pulita. E non mi riferisco solo alla musica. »
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