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BiELLE INTERVISTE
Marisa Sannia, cantante sarda. Pardon, cantautrice
di Giangilberto Monti

Marisa Sannia è una cantante sarda, nata a Iglesias nel 1947, divenuta con gli anni cantautrice. Andrebbe conosciuta soprattutto in questa veste, indossata a partire dal 1976 col semisconosciuto album La pasta scotta. Prima di allora aveva avuto un buon successo a partire dalla seconda metà degli anni '60, favorita anche dalla partecipazione alle principali manifestazioni musicali dell'epoca, dal Festival di Sanremo a Canzonissima. In questa chiacchierata con GianGilberto Monti, in occasione della sua partecipazione a Chansonnier 2005 in veste di particolarissima "Madrina", ripercorre le tappe della sua carriera.

Il tuo esordio nel mondo della musica leggera risale ai primi anni Sessanta insieme a 'I Principi', un gruppo di Cagliari. Poi partecipi a un concorso indetto dalla Fonit Cetra, l’etichetta della RAI, nel quale Sergio Endrigo e Luis Enriquez Bacalov vengono incaricati di scegliere le voci più interessanti.
“Era un concorso di voci nuove indetto in tutte le sedi RAI d’Italia e quando arrivai a Roma, nel 1966, ero del tutto inconsapevole. Endrigo e Bacalov sono gli autori dei miei primi brani...”

E quindi anche del tuo primo 45 giri, Tutto o niente..
“Sì. Il retro Dai invece è di Bruno Canfora e Lina Wertmüller, tra l’altro lei canta benissimo. A quei tempi Endrigo incideva per la Fonit Cetra. Mi scelsero senza conoscermi, nell’ambiente andavo in giro da sola senza genitori. Ho sempre incontrato persone di grande valore e di educazione, e questo forse mi ha impedito di conoscerne la parte peggiore. Endrigo abitava a Mentana (vicino a Roma-NdA), anche Morandi abitava lì, come Morricone e Sergio Bardotti. Alla sera si mangiava tutti insieme, c’era spesso Dalla, che allora non era famoso. Non ero io a scegliere le canzoni che avrei cantato, ma erano talmente belle...”

Il tuo debutto televisivo avviene in occasione della trasmissione Scala reale, nell'ottobre 1966. Il brano Sarai fiero di me ottiene il premio della critica discografica e il terzo posto nel settore giovani al Festivalbar 1967. Nel 1968 ottieni il secondo posto al Festival di Sanremo, cantando in coppia con Ornella Vanoni la canzone di Don Backy Casa bianca.
“Sanremo ha fatto nascere dei dissapori con Endrigo, perchè lui e Bacalov non immaginavano per me una strada simile. La Fonit aveva sedi a Torino e a Milano, ed è stato Zanoletti, il loro direttore artistico, che mi ha fatto ascoltare Casa Bianca. Endrigo ha dovuto accettare la situazione”

Il brano viene inciso anche dall'autore, e in francese da Dalida. Poi esce il tuo primo 33 giri e la crescente popolarità ti apre le porte del cinema, infatti incidi Io ti sento, di Armando Trovajoli, colonna sonora della commedia di Dino Risi Straziami ma di baci saziami. Poi il Festival internazionale di musica leggera di Venezia, Canzonissima e un nuovo contratto discografico con la CGD.
“La CGD a Milano, con la direzione artistica di Franco Crepax (fratello del creatore del noto fumetto di Valentina-NdA) era la più moderna casa discografica italiana in quegli anni e lì termina il mio rapporto con Endrigo”

Nel 1970 torni a Sanremo in coppia con Gianni Nazzaro cantando L'amore è una colomba che vende anche sul mercato spagnolo, francese, giapponese e sud-americano. Nello stesso anno esce Marisa Sannia canta Sergio Endrigo e le sue canzoni, album-culto per i collezionisti. Una facciata di questo LP è interamente dedicata a brani celebri del cantautore di Pola, insieme al quale ti esibisci al festival di Varadero a Cuba. Poi vinci Canzonissima con La primavera un brano struggente di Don Backy.
“Allora laTV aveva più importanza, adesso è solo tappezzeria. Avevo come impresario il romano Mario Minasi che curava altri noti cantanti italiania. Lui mi è stato molto vicino e apparteneva alla generazione e allo stile di Elio Gigante, il manager di Mina”

Nel 1971 ancora Sanremo in coppia con Donatello, poi ti riaffidi al duo Endrigo-Bacalov e nel 1972 sei con Endrigo, Ricchi e Poveri e altri artisti, nel 33 giri L'arca, una raccolta di canzoni per bambini scritte da Vinicius De Moraes. Poi ancora dischi e il curioso album Marisa nel paese delle meraviglie, con brani tratti dai film di Walt Disney. E dopo la musica e il cinema, il teatro con Tony Cucchiara. Nel 1973 sei Giovanna D'Arco nel suo musical Caino e Abele, e poi nel successivo Storie di periferia (1975), mentre nel 1976 debutti come cantautrice
“Nel 1976 ho scritto per la prima volta della musica per un album, La pasta scotta, per la CGD. Ero incinta e nell’attesa ho scritto questi brani, ma il disco è uscito in sordina, poi è nata mia figlia e ho ripreso l’attività di interprete. Forse è azzardato parlare di cantautorato, scrivo perchè mi viene naturale farlo, e suono da autodidatta”

Negli anni Ottanta sei attrice nello sceneggiato televisivo George Sand diretto da Giorgio Albertazzi e nel film di Pupi Avati Aiutami a sognare con Mariangela Melato. Nel 1984 torni al Festival di Sanremo con Amore, amore.
“Questa è stata una disgrazia, avevo fatto teatro per tre anni e tornare a Sanremo è stato un mio errore di valutazione, pensavo fosse una specie di pegno da pagare per rientrare nell’ambiente musicae, ma allora non avevo un produttore, ero assolutamente da sola e il mio coraggio non era sufficiente a capire tutto”

Dopo un lungo periodo di silenzio, agli inizi degli anni Novanta traduci i testi del cantautore catalano Juan Manuel Serrat e nel 1993 incidi Sa oghe de su entu e de su mare, undici brani in lingua sarda, i cui testi sono poesie di Antioco Casula detto 'Montanaru' (1878-1957), rielaborate insieme allo scrittore Francesco Masala.
“Nella mia mente non c’era l’idea di fare delle canzoni tradizionali ma usare la mia lingua, la parola, la poesia. Mi piace sempre far capire il perchè delle cose ma il sardo è un suono che mi è mancato, non c’erano più i miei, mi mancava il suono delle mie origini”

Nel 1995 sei di nuovo in teatro con Le memorie di Adriano, dal libro di Margherite Youcenar, insieme a Giorgio Albertazzi per la regia di Maurizio Scaparro. Poi esce il CD Melagranada (1997) e nel 2001 sei al Premio Tenco nel tributo rivolto a Sergio Endrigo.
“Ho sempre lavorato vicino al mondo della musica e sono rimasta ancora in amicizia con Sergio Endrigo, per me è quasi uno di famiglia”

Ora è uscito il tuo nuovo album, Nanas e Janas. E adesso come stai?
“E’ un bel periodo...”


Intervista effettuata il 15 maggio 2005

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