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Vigliacca!
Ahi guerra che hai fatto vigliacca!
Ahi guerra che hai fatto vigliacca!
Mi hai preso e strappato la giacca
e mi hai dato un triste fucile.
Mi hai detto "O spari o sei un vile!"
Ahi guerra che hai fatto vigliacca!
Ahi guerra che hai fatto carogna!
Ahi guerra che hai fatto carogna!
Mi hai preso e mi hai messo alla gogna
la gogna, e in mano una bomba
mi hai fatto scavare la tomba!
Ahi guerra che hai fatto carogna!
E c'è chi ti sogna ancora come
il vello d'oro
ma è il mercante in fiera, fiero di sbranare
un'altra primavera e commerciare morte
fa sentire forte!
C'è chi dice che sei dolorosa ma necessaria
a volte non è aria, non si può far altro
che ascoltar la voce di tutti i cannoni
per mettere pace...
Ahi guerra che hai fatto assassina!
Ahi guerra che hai fatto assassina!
Sciacallo! Sciacallo! Faina!
Per tutti quei morti che pena...
Mi hai fatto sparare alla schiena
Ahi guerra che hai fatto assassina!
Ahi guerra che hai fatto bastarda!
Ahi guerra che hai fatto bastarda!
Vigliacca! Vigliacca! Codarda!
Mio Dio che paura ho nel cuore!
Ahi quanto massacro, che orrore!
Ahi guerra che hai fatto bastarda!
E son diecimila anni, centomila volte
che partiamo verso il fondo della notte
ubriachi dal terrore di morire
marci di dolore
ci dicono sempre "questa è l'ultima battaglia"
ma non muovi foglia che guerra non voglia
persa già in partenza è la propria esistenza.
Ahi guerra! Ahi quanto sconforto...
Ahi guerra! Ahi quanto sconforto...
Io ero vivo e sono morto
ho sangue su tutte le dita
ho sangue per tutta la vita...
Ahi vita in che guerra son morto.
Ahi vita in che guerra son morto?
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pagina dei testi di Alessio Lega |
Io
e Alessio Lega abitiamo nella stessa città. Non
solo, ma per motivi vari ci vediamo molto spesso. Nonostante
questo non c'è stata volta in cui abbiamo provato
a fare un'intervista dal vivo che non ci sia stata qualche
diavoleria tecnica a impedircelo: registratori che si
spaccavano, altri che uscivano di produzione e non trovavi
più le ricariche, registratori che fingevano
di registrare, i-Pod fallaci e menzogneri che dicevano
esistesse un file che in realtà era solo nella
loro immaginazione e così via. Ci manca solo
l'afonia di uno dei due per completare il cursus dei
possibili orrori. Quindi, tutte le volte, ripieghiamo
sull'intervista via mail. Più comoda, ma meno
immediata. Anche questa volta è andata così.
Non stupitevi quindi se a domanda e risposta non segue
contradditorio. Seguirà a voce. Su Alessio Lega,
ho già detto più volte, penso tutto il
bene possibile. E' uno dei migliori che abbiamo e penso
che farà ottime cose, oltre a quelle che già
ha fatto. Non sono del tutto d'accordo (e lui lo sa)
sugli arrangiamenti che i Mokaciclope fanno sulle sue
canzoni. E questo è motivo di dibattito. Quello
che leggerete tra poco qua sotto.(segue)
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Ho tutte le fortune
di Alessio Lega
(Replica alla recensione di "Compagnia
cantante")
Ho tutte le fortune (beh... oggi non proprio tutte, tutte...
anche se devo ammettere che il CD di Finardi è un bellissimo
CD e merita la sua targa), fra cui quella di poter rispondere,
in un filo diretto, ai miei gentili recensori.
E' vero che le canzoni hanno tutte un originale, come devo
riconoscere che il trattamento di Roberto (Bartoli) le ha
qualche volta migliorate (penso soprattutto ad "Amore"
di Kryl)... comunque, se questo fosse il sospetto, nessuno
dei brani è un falso alla Pessoa... sono proprio degli
autori citati.
Per questo la notazione che il CD ha una forte unità,
riconducibile in qualche modo al mio stile, mi lusinga ancor
di più!
"I bravi coglioni": è vero che Brassens
non l'ha cantata, però uscì in un disco (doppio)
molto famoso, cantato da Jean Bertola, che era un suo intimo
amico e un interprete abbastanza noto, un po' come se Paoli
fosse uscito con un cd di inediti deAndreiani un anno dopo
la morte dell'amico. avrebbe venduto milioni di copie!
forse è persino un po' troppo rispettoso: è
probabile che Brassens gli avrebbe saputo dare un tocco meno...
"brassensiano".
Ho scoperto di recente che è stata cantata anche da
Pardo Fornaciari nel suo disco brassensiano, ma onestamente
l'ho fatta meglio io.
Per quanto riguarda il lapsus (un po' lapsus, un po' difetto
di pronuncia):
abbiamo registrato tutte le canzoni in presa diretta, suonando
tutto assieme live, dunque gli errori, se non ci sembravano
proprio madornali, li abbiamo lasciati, perchè avremmo
dovuto rifare tutto il brano...
Di Finisterre ne esiste una in Spagna e una in Francia (è
in Normandia)... ma sopratutto aveva molte più possibilità
di rima e di assonanze...
Su "le anime incensurate" c'è un po' un
"equivoco" e me ne scuso: Natalia Correia è
l'autrice del testo, di cui non so nulla. Il brano è
inserito in un disco di Jose-Mario Branco, che invece è
un cantautore tutt'ora molto noto nel suo paese. l'equivoco
è generato dal fatto che 'sti portoghesi si chiamano
tutti uguali e dunque c'è una confusione con Adriano
Correia de Oliveira (come il regista!), che però non
c'entra niente con questo brano.
I testi che mancano sono un po' un cruccio... ma il libro
aveva dei limiti di spazio (avendo io preteso che costasse
meno di 20 euro), così ho dovuto rinunciare non solo
ai testi del CD, ma anche ai testi originali francesi a fronte
e a 3 autori di cui avevo pronto il capitolo ma che ho dovuto
cassare.
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Sono
nato a Lecce nel '72, ma vivo a Milano, dove oltre che sudarmi
il pane facendo l'impiegatuccio kafkiano, strappo l'aperitivo
facendo l'autore di canzoni, il cantante e il chitarrista.
La mia incrollabile faccia tosta mi ha spinto a frequentare
il palco (il primissimo fu quello -vergogna!- d'un festival
dell'Unità...) sin dai sedici anni...ma la mia attività
è diventata continuativa da poco più d'un
lustro a questa parte.
Il mio repertorio comprende, oltre alle mie canzoni, quelle
che traduco dai miei adorati francesi (Ferré, Brassens,
Renaud...) dal cui senso teatrale, oltre che dallo spirito
libertario, sono stato contagiato inguaribilmente, le canzoni
castigliane, catalane, russe, popolari...le poesie musicate,
canzoni da mangiare, da bere...da vomitare su chi m'è
antipatico. Con stà roba ho girato palchi più
o meno traballanti di qualche bel teatro e di tanti centri
sociali, biblioteche, circoli culturali, feste e rassegne
varie...cercando sempre di proporre un repertorio vario,
ma in cui m'è parso di rintracciare una poetica coerente
con le miei idee etiche ed estetiche.
Ho contribuito a fondare un paio di circoli musical-poetici:
il "Léo Ferré" e la "Cant'aia"
per la valorizzazione nella canzone, come nel repertorio
popolare, come nella poesia, di una ricerca che miri "sopra
la cintola", per un rinnovato rapporto con quel grande
fatto musicale che è "la parola", e che
resta il più valido strumento per cambiare se stessi
o, più modestamente,...il mondo.
Ho cantato sempre ovunque mi abbiano chiamato e canterei
anche dove non mi chiameranno mai: questo lato della professione
mi affascina ben più del'auto-produzione discografica,
realtà che non avendo grosse speranze di trovare
una distribuzione decente, si riassume per la maggior parte
dei miei colleghi, nel tappezzarsi il cesso con le copie
dei propri CD...per cui, chi s'è intrigato mi chiami...che
io mi muovo sempre volentieri!
Sito ufficiale: http://www.alessiolega.it/
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Resistenza
e amore
Nota - 2004
Straniero
Parigi val bene una mossa
Nemmeno
per un attimo
Resistenza e amore
Un'oasi nel deserto
Chi?
Ode al moto perpetuo
Rachel Corrie
Vigliacca
Dall'ultima galleria (Genova)
Altrove
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Provini
- 1996/2001
La tomba di Bakunin
Mare Nero
Noi due laggiù
Icaro
Via della brezza
Sarà difficile
L'arte
Avventure di carta
Il vento (Attilio Bertolucci)
I funerali del Pirata
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Sotto
il pavé la spiaggia
(Nota 2007)
Sul Palco / Amori Marinai / La straniera
/ La birra / La medaglia / Le cose schifose hanno
un gran bel nome / Sulle punte / Tango funebre / Con
eleganza / Filistei / Quando si va dove? / La scimmia
/ Chissà / Naturale / Tolleranza zero / Grano
di anarchia / Il disordine è uguale all'ordine
meno il potere / Né dio né stato
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Zollette (live)
(Altromercato 2007)
Venditor di sassi / Parigi val bene una mossa / Straniero
/ Canzone dei pirati / Non ho ricchezze, non ho paesi,
non ho tesori, non ho città / Resistenza e
amore / Rachel Corrie / Gorizia Vigliacca / Il lupo
/Canzone del maggio / Dall'ultima galleria (Genova)
/ Chissà / Zolletta (lettera a Baldoni)
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Campagnia
cantante
(Stampa alternativa 2008)
Intro: "Un inizio" / I bravi coglioni
(Quand le cons sont braves) di Georges Brassens /
Aprile '74 di Luis Llach / Nudo (Nu) di Allain Leprest
/ I tessitori (Les canuts) di Aristide Bruant / Finisterre
(Carcassonne) di Maurice Fanon / Ridi (Rire) di Henri
Tachan / La piccola curda (La petit Kurde) di Pierre
Perret / Denti bianchi e pelle scura (Dents d'ivoire
et peau d'ebène) di Gilbert Laffaille / L'annegata
(La noyée) di Serge Gainsburg / Tre sorelle
(Tri sestry) di Bulet Okudzava / Luglio '36 (Pardon,
si vous avez mai a l'Espange) di Serge Utgé/Royo
/ Dichiarazione (Declaration) di Georges Moustaki
/ Amore (Lasko!) di Karel Kryl / Le fosse comuni (Bratskie
mogily) di Vladimir Visotskij / Le anime incensurate
(Queixas des almas jovens censuradas) di Natalia Correia
e José Mario Branco / Cometa (Komete) di Jaromir
Nohavica / Richard (Richard) di Leo Ferré
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E ti chiamaron matta
(Nota 2008)
In un anno e più d'amore / Il numero d'appello
/ E qualcuno poi disse / Ti ricordi Nina / Ballata
dell'alcolizzato / Emigrato su in Germania
Il 13 maggio del 2008 sono passati esattamente 30
anni dalla legge n. 180 del 1978, nota come “legge
Basaglia”, dal nome del suo ispiratore.Del grande
movimento di opinione di quegli anni ci restava anche
un piccolo grande disco.
Gianni Nebbiosi psichiatra e clarinettista scrisse
e pubblicò nel 1972 “E ti chiamaron matta”.
Io e Roccuzzo - da anni impegnati in un progetto musicale
e poetico che propone e ripropone la canzone come
strumento di lotta sociale- con l’appoggio dI
Nota e Valter Colle, abbiamo integralmente reinciso
in un nuovo cd quelle canzoni, da troppo tempo introvabili |
Clicca
sulla copertina per leggere la recensione |
Alessio
Lega: a ritmo di "Tenco"
di
Giorgio
Maimone
Non più tardi di un anno fa Alessio Lega era un cantautore
di movimento, che ancora non aveva inciso un disco, nonostante
da 10 anni fosse ormai sulla piazza. Risalendo a 5 mesi
fa avevi invece già inciso un disco, appena uscito
e già vincitore di un Premio Tenco per l’opera
prima, accolto bene dalla critica e, credo, anche dal pubblico.
A oggi mi pare che tu sia impegnato in un altro paio di
progetti che potrebbero sfociare in nuove produzioni discografiche
entro l’anno. A cosa si deve questa accelerazione?
Se
prima ero un cantautore di movimento, ora sono un cantautore
in movimento…
Mi
parlavi di una prima tiratura esaurita?
Per quel niente che può valere, viste le piccolissime
tirature della Nota, abbiamo esaurito anche la seconda.
Un
po’ per celia, un po’ parlando seriamente, nella
mia recensione sul tuo disco ho scritto che la tua collaborazione
con i Mariposa è un’operazione che ricorda
De André con la Pfm e la voglia di far sentire le
“solite” canzoni con la minigonna. Il problema
è che il tuo potenziale pubblico non aveva ancora
sentito la versione senza minigonna! Questo capovolgere
i parametri fa un po’ parte delle tua essenza? E ci
sarà modo di sentire le stesse o altre canzoni senza
minigonne di sorta?
Forse nel paradiso terrestre, dove tutti andavano nudi e
non esisteva la vergogna, c’era anche un concetto
di canzone pura; De Andrè può avere iniziato
da là. In questo sporco mondo che vivo, la nudità
non è purezza, è solo un altro vestito, forse
ancora più vistoso… Io odiavo e continuo a
odiare la sala di registrazione, posso affrontarla solo
a patto di avere vicino dei geni creativi, gente che dia
un senso di vita a quell’accrocchio di cavi, pìroli
e lucine. Se poi mi capiterà di avere a che fare
con un genio che sia creativo con gli strumenti acustici,
quanto i Mariposa lo sono con la loro fanfara elettronica,
sarò ben lieto di fare anche quell’esperienza.
(segue)
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