Una Brigata di memoria, di cultura, di utopie,
di speranze, d'informazione, dell'uomo.















Alessio Lega

Per farsi una piccola idea delle canzoni
di Alessio Lega, ascoltandole...

La birra
Con eleganza
Lo zippone del primo disco
Straniero
Nemmeno per un attimo

Dal sito ufficiale l'audio di Mare nero


Oppure leggendone i testi, ma tenete conto di cosa suggerisce lo stesso Lega: "I testi delle canzoni, se proprio vanno letti, vanno letti con lo spirito con cui ci si avvicina a una sceneggiatura cinematografica: non sono il prodotto finito. Sono una specie di fotografia in bianco e nero di un quadro impressionista... "

Vigliacca!

Ahi guerra che hai fatto vigliacca!
Ahi guerra che hai fatto vigliacca!
Mi hai preso e strappato la giacca
e mi hai dato un triste fucile.
Mi hai detto "O spari o sei un vile!"
Ahi guerra che hai fatto vigliacca!

Ahi guerra che hai fatto carogna!
Ahi guerra che hai fatto carogna!
Mi hai preso e mi hai messo alla gogna
la gogna, e in mano una bomba
mi hai fatto scavare la tomba!
Ahi guerra che hai fatto carogna!

E c'è chi ti sogna ancora come il vello d'oro
ma è il mercante in fiera, fiero di sbranare
un'altra primavera e commerciare morte
fa sentire forte!
C'è chi dice che sei dolorosa ma necessaria
a volte non è aria, non si può far altro
che ascoltar la voce di tutti i cannoni
per mettere pace...

Ahi guerra che hai fatto assassina!
Ahi guerra che hai fatto assassina!
Sciacallo! Sciacallo! Faina!
Per tutti quei morti che pena...
Mi hai fatto sparare alla schiena
Ahi guerra che hai fatto assassina!

Ahi guerra che hai fatto bastarda!
Ahi guerra che hai fatto bastarda!
Vigliacca! Vigliacca! Codarda!
Mio Dio che paura ho nel cuore!
Ahi quanto massacro, che orrore!
Ahi guerra che hai fatto bastarda!

E son diecimila anni, centomila volte
che partiamo verso il fondo della notte
ubriachi dal terrore di morire
marci di dolore
ci dicono sempre "questa è l'ultima battaglia"
ma non muovi foglia che guerra non voglia
persa già in partenza è la propria esistenza.

Ahi guerra! Ahi quanto sconforto...
Ahi guerra! Ahi quanto sconforto...
Io ero vivo e sono morto
ho sangue su tutte le dita
ho sangue per tutta la vita...
Ahi vita in che guerra son morto.

Ahi vita in che guerra son morto?

Vai alla pagina dei testi di Alessio Lega


Io e Alessio Lega abitiamo nella stessa città. Non solo, ma per motivi vari ci vediamo molto spesso. Nonostante questo non c'è stata volta in cui abbiamo provato a fare un'intervista dal vivo che non ci sia stata qualche diavoleria tecnica a impedircelo: registratori che si spaccavano, altri che uscivano di produzione e non trovavi più le ricariche, registratori che fingevano di registrare, i-Pod fallaci e menzogneri che dicevano esistesse un file che in realtà era solo nella loro immaginazione e così via. Ci manca solo l'afonia di uno dei due per completare il cursus dei possibili orrori. Quindi, tutte le volte, ripieghiamo sull'intervista via mail. Più comoda, ma meno immediata. Anche questa volta è andata così. Non stupitevi quindi se a domanda e risposta non segue contradditorio. Seguirà a voce. Su Alessio Lega, ho già detto più volte, penso tutto il bene possibile. E' uno dei migliori che abbiamo e penso che farà ottime cose, oltre a quelle che già ha fatto. Non sono del tutto d'accordo (e lui lo sa) sugli arrangiamenti che i Mokaciclope fanno sulle sue canzoni. E questo è motivo di dibattito. Quello che leggerete tra poco qua sotto.(segue)

Ho tutte le fortune
di Alessio Lega
(Replica alla recensione di "Compagnia cantante")

Ho tutte le fortune (beh... oggi non proprio tutte, tutte... anche se devo ammettere che il CD di Finardi è un bellissimo CD e merita la sua targa), fra cui quella di poter rispondere, in un filo diretto, ai miei gentili recensori.

E' vero che le canzoni hanno tutte un originale, come devo riconoscere che il trattamento di Roberto (Bartoli) le ha qualche volta migliorate (penso soprattutto ad "Amore" di Kryl)... comunque, se questo fosse il sospetto, nessuno dei brani è un falso alla Pessoa... sono proprio degli autori citati.

Per questo la notazione che il CD ha una forte unità, riconducibile in qualche modo al mio stile, mi lusinga ancor di più!

"I bravi coglioni": è vero che Brassens non l'ha cantata, però uscì in un disco (doppio) molto famoso, cantato da Jean Bertola, che era un suo intimo amico e un interprete abbastanza noto, un po' come se Paoli fosse uscito con un cd di inediti deAndreiani un anno dopo la morte dell'amico. avrebbe venduto milioni di copie!
forse è persino un po' troppo rispettoso: è probabile che Brassens gli avrebbe saputo dare un tocco meno... "brassensiano".
Ho scoperto di recente che è stata cantata anche da Pardo Fornaciari nel suo disco brassensiano, ma onestamente l'ho fatta meglio io.
Per quanto riguarda il lapsus (un po' lapsus, un po' difetto di pronuncia):
abbiamo registrato tutte le canzoni in presa diretta, suonando tutto assieme live, dunque gli errori, se non ci sembravano proprio madornali, li abbiamo lasciati, perchè avremmo dovuto rifare tutto il brano...

Di Finisterre ne esiste una in Spagna e una in Francia (è in Normandia)... ma sopratutto aveva molte più possibilità di rima e di assonanze...

Su "le anime incensurate" c'è un po' un "equivoco" e me ne scuso: Natalia Correia è l'autrice del testo, di cui non so nulla. Il brano è inserito in un disco di Jose-Mario Branco, che invece è un cantautore tutt'ora molto noto nel suo paese. l'equivoco è generato dal fatto che 'sti portoghesi si chiamano tutti uguali e dunque c'è una confusione con Adriano Correia de Oliveira (come il regista!), che però non c'entra niente con questo brano.

I testi che mancano sono un po' un cruccio... ma il libro aveva dei limiti di spazio (avendo io preteso che costasse meno di 20 euro), così ho dovuto rinunciare non solo ai testi del CD, ma anche ai testi originali francesi a fronte e a 3 autori di cui avevo pronto il capitolo ma che ho dovuto cassare.


 

Sono nato a Lecce nel '72, ma vivo a Milano, dove oltre che sudarmi il pane facendo l'impiegatuccio kafkiano, strappo l'aperitivo facendo l'autore di canzoni, il cantante e il chitarrista. La mia incrollabile faccia tosta mi ha spinto a frequentare il palco (il primissimo fu quello -vergogna!- d'un festival dell'Unità...) sin dai sedici anni...ma la mia attività è diventata continuativa da poco più d'un lustro a questa parte.
Il mio repertorio comprende, oltre alle mie canzoni, quelle che traduco dai miei adorati francesi (Ferré, Brassens, Renaud...) dal cui senso teatrale, oltre che dallo spirito libertario, sono stato contagiato inguaribilmente, le canzoni castigliane, catalane, russe, popolari...le poesie musicate, canzoni da mangiare, da bere...da vomitare su chi m'è antipatico. Con stà roba ho girato palchi più o meno traballanti di qualche bel teatro e di tanti centri sociali, biblioteche, circoli culturali, feste e rassegne varie...cercando sempre di proporre un repertorio vario, ma in cui m'è parso di rintracciare una poetica coerente con le miei idee etiche ed estetiche.
Ho contribuito a fondare un paio di circoli musical-poetici: il "Léo Ferré" e la "Cant'aia" per la valorizzazione nella canzone, come nel repertorio popolare, come nella poesia, di una ricerca che miri "sopra la cintola", per un rinnovato rapporto con quel grande fatto musicale che è "la parola", e che resta il più valido strumento per cambiare se stessi o, più modestamente,...il mondo.
Ho cantato sempre ovunque mi abbiano chiamato e canterei anche dove non mi chiameranno mai: questo lato della professione mi affascina ben più del'auto-produzione discografica, realtà che non avendo grosse speranze di trovare una distribuzione decente, si riassume per la maggior parte dei miei colleghi, nel tappezzarsi il cesso con le copie dei propri CD...per cui, chi s'è intrigato mi chiami...che io mi muovo sempre volentieri!

Sito ufficiale: http://www.alessiolega.it/



Resistenza e amore
Nota - 2004

Straniero
Parigi val bene una mossa
Nemmeno per un attimo
Resistenza e amore
Un'oasi nel deserto
Chi?
Ode al moto perpetuo
Rachel Corrie
Vigliacca
Dall'ultima galleria (Genova)
Altrove



Provini - 1996/2001

La tomba di Bakunin
Mare Nero
Noi due laggiù
Icaro
Via della brezza
Sarà difficile
L'arte
Avventure di carta
Il vento (Attilio Bertolucci)
I funerali del Pirata


Sotto il pavé la spiaggia
(Nota 2007)


Sul Palco / Amori Marinai / La straniera / La birra / La medaglia / Le cose schifose hanno un gran bel nome / Sulle punte / Tango funebre / Con eleganza / Filistei / Quando si va dove? / La scimmia / Chissà / Naturale / Tolleranza zero / Grano di anarchia / Il disordine è uguale all'ordine meno il potere / Né dio né stato


Zollette (live)
(Altromercato 2007)

Venditor di sassi / Parigi val bene una mossa / Straniero / Canzone dei pirati / Non ho ricchezze, non ho paesi, non ho tesori, non ho città / Resistenza e amore / Rachel Corrie / Gorizia Vigliacca / Il lupo /Canzone del maggio / Dall'ultima galleria (Genova) / Chissà / Zolletta (lettera a Baldoni)


Campagnia cantante
(Stampa alternativa 2008)


Intro: "Un inizio" / I bravi coglioni (Quand le cons sont braves) di Georges Brassens / Aprile '74 di Luis Llach / Nudo (Nu) di Allain Leprest / I tessitori (Les canuts) di Aristide Bruant / Finisterre (Carcassonne) di Maurice Fanon / Ridi (Rire) di Henri Tachan / La piccola curda (La petit Kurde) di Pierre Perret / Denti bianchi e pelle scura (Dents d'ivoire et peau d'ebène) di Gilbert Laffaille / L'annegata (La noyée) di Serge Gainsburg / Tre sorelle (Tri sestry) di Bulet Okudzava / Luglio '36 (Pardon, si vous avez mai a l'Espange) di Serge Utgé/Royo / Dichiarazione (Declaration) di Georges Moustaki / Amore (Lasko!) di Karel Kryl / Le fosse comuni (Bratskie mogily) di Vladimir Visotskij / Le anime incensurate (Queixas des almas jovens censuradas) di Natalia Correia e José Mario Branco / Cometa (Komete) di Jaromir Nohavica / Richard (Richard) di Leo Ferré


E ti chiamaron matta
(Nota 2008)

In un anno e più d'amore / Il numero d'appello / E qualcuno poi disse / Ti ricordi Nina / Ballata dell'alcolizzato / Emigrato su in Germania

Il 13 maggio del 2008 sono passati esattamente 30 anni dalla legge n. 180 del 1978, nota come “legge Basaglia”, dal nome del suo ispiratore.Del grande movimento di opinione di quegli anni ci restava anche un piccolo grande disco.
Gianni Nebbiosi psichiatra e clarinettista scrisse e pubblicò nel 1972 “E ti chiamaron matta”. Io e Roccuzzo - da anni impegnati in un progetto musicale e poetico che propone e ripropone la canzone come strumento di lotta sociale- con l’appoggio dI Nota e Valter Colle, abbiamo integralmente reinciso in un nuovo cd quelle canzoni, da troppo tempo introvabili

Clicca sulla copertina per leggere la recensione

Alessio Lega: a ritmo di "Tenco"
di Giorgio Maimone

Non più tardi di un anno fa Alessio Lega era un cantautore di movimento, che ancora non aveva inciso un disco, nonostante da 10 anni fosse ormai sulla piazza. Risalendo a 5 mesi fa avevi invece già inciso un disco, appena uscito e già vincitore di un Premio Tenco per l’opera prima, accolto bene dalla critica e, credo, anche dal pubblico. A oggi mi pare che tu sia impegnato in un altro paio di progetti che potrebbero sfociare in nuove produzioni discografiche entro l’anno. A cosa si deve questa accelerazione?

Se prima ero un cantautore di movimento, ora sono un cantautore in movimento…

Mi parlavi di una prima tiratura esaurita?

Per quel niente che può valere, viste le piccolissime tirature della Nota, abbiamo esaurito anche la seconda.

Un po’ per celia, un po’ parlando seriamente, nella mia recensione sul tuo disco ho scritto che la tua collaborazione con i Mariposa è un’operazione che ricorda De André con la Pfm e la voglia di far sentire le “solite” canzoni con la minigonna. Il problema è che il tuo potenziale pubblico non aveva ancora sentito la versione senza minigonna! Questo capovolgere i parametri fa un po’ parte delle tua essenza? E ci sarà modo di sentire le stesse o altre canzoni senza minigonne di sorta?

Forse nel paradiso terrestre, dove tutti andavano nudi e non esisteva la vergogna, c’era anche un concetto di canzone pura; De Andrè può avere iniziato da là. In questo sporco mondo che vivo, la nudità non è purezza, è solo un altro vestito, forse ancora più vistoso… Io odiavo e continuo a odiare la sala di registrazione, posso affrontarla solo a patto di avere vicino dei geni creativi, gente che dia un senso di vita a quell’accrocchio di cavi, pìroli e lucine. Se poi mi capiterà di avere a che fare con un genio che sia creativo con gli strumenti acustici, quanto i Mariposa lo sono con la loro fanfara elettronica, sarò ben lieto di fare anche quell’esperienza. (segue)