Edmondo
Romano: "Sonno eliso" Un disco
fatto di vento di
Leon Ravasi
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La frontiera scomparsa
Crediti:
Edmondo Romano (sax soprano, clarinetto, duduk, santur e whistle);
Mario Arcari (oboe), Roberto Piga (violinoe viola); Fabio
Vernizzi (piano) , Marco Fadda (tabla, stomp box, duff, zarb,
darabouqa, riff, congira, zils); Daniele Bicego (corno); Alessio
Pisani (basson e contrabassoon), Kim Schiffo (violoncello);
Elias Nardi (oud); Luca Montagliani (accordion); Riccardo
Barbera (contrabbasso); Ares Tavolazzi (contrabbasso).
Musiche composte e arrangiate da Edmondo Romano, tranne "Preghiera",
tradizionale turco
Produzione artistica: Edmondo Romano
Produzione esecutiva: Eden PRoduction e Creuza
Registrato, edito e mixato agli Eden Studio da Edmondo Romano
in collaborazione con Zerodieci Studio da Roberto Vigo e Apoollo
Studio da Federico Lagomarsino (Genova)
Masterizzato a Bitbazar Studio da Massimilano Nevi (Roma)
Booklet e foto di Edmondo Romano, Simona Fasano
Shooting, editing e direzioen del video "Corpo"
di Edmondo Romano e Compagnia Teatro Nudo
Note introduttive: Paolo Fresu
Edmondo
Romano
"Sonno Eliso" I dischi dell'Espleta/Felmay - 2012 Su iTunese su Felmay
Tracklist
01
Sonno
eliso
02
Canto
di lei
03
Preghiera
04
Corpo
05
Fiato
06
Intercessione
07
Rilucente
08
Canto
di lui
09
Nadi
10
Trasfigurazione
11
Risucchio
12
Intelletto
13
Risonanza
14
Video
track "Corpo"
Parliamo
di un disco fatto di vento. Un disco che ha un respiro ampio e antico
quanto il mondo, un album che si dipana tra veglie e tramonti, tra
frontiere somparse o in divenire, tra il confine personale e impersonale
tra maschile e femminile. Non c'è nemmeno una parola di "Sonno
Eliso", ma non lo si può certo definire un disco muto.
E' invece un'opera che parla, che mormora, che sussurra, che ti
passa vicino, solleva un refolo e quel refolo già ti appartiene
o tu appartieni al refolo, perché un pezzo della tua anima
è già volata via con lui. Edmondo Romano è
genovese e soffia dentro gli strumenti a fiato. Soffia nei solchi
e ne trae brani di musica avvolgenti e stimolanti. Per pensare,
per guardare un poco più lontano, per vedere oltre l'orizzonte,
là dove il sole, dicono, vada a calare.
Per mettere insieme "Sonno Eliso"
ha convocato un buon numero di musicisti, d'area genovese a loro
volta, come Mario Arcari, Roberto Piga, Fabio Vernizzi, Marco
Fadda, Daniele Bicego, Alessio Pisani, Kim Schiffo, Elias Nardi,
Luca Montagliani, Riccardo Barbera, con l'aggiunta del basso storico
dell'ex Area Ares Tavolazzi e li ha messi al lavoro su 13 brani
(il quattordicesimo è una traccia video), tutti composti
e arrangiati da Edmondo Romano, tranne "Preghiera"
che è un brano tradizionale turco. Gli strumenti vanno
da sax, clarinetto, duduk e whistle, suonati da Romano, fino all'oboe
di Arcari, al violino e viola di Piga, al piano di Vernizzi, le
percussioni di Marco Fadda, l'oud di Elias Nardi, l'accordion
di Luca Montagliani, il cello di Kim Schiffo, il basson e contrabasson
di Alessio Pisani, il corno di Daniele Bicego e i contrabbassi
di Barbera e Tavolazzi.
E' un disco
etnico? Sì, in parte, ma non solo. E' un disco libero,
che gira attorno. Suoni acustici antichi e moderni, di diverse
estrazioni geografiche e generi musicali, impastati in modo personale
ed espressionista, dice della sua musica Edmondo e bisogna dire
che chiarisce la sostanza. Ma poi questa è musica di concetti.
Al di là che ognuno, essendo solo musica, può rimpierla
dei contenuti che vuole e che saranno comunque e sempre meravigliosi,
Edmondo ha lavorato di concetto attorno a questi suoni, ha dato
loro un senso ed una direzione. Se volete seguirla, ve la raccontiamo.
Innanzitutto, e non va dimenticato, questa è la prima parte
di una trilogia, tutta dedicata alla comunicazione: in questo
lavoro il tema centrale è la comunicazione tra maschile
e femminile, una dualità che attraversa tutti gli aspetti
della vita umana e non solo il rapporto uomo-donna. Ma è
un tema che non rappresenta un legame e va inteso in senso ampio.
C'è, è vero, un "Canto di lui"
e un "Canto di lei", così
come c'è un "Corpo"
(la carne) e c'è una "Preghiera"
(lo spirito), così come c'è "Intelletto"
e "Sonno Eliso", ma non prendetele
per contrapposizioni. Sono momenti, stadi diversi, flussi di un
divenire musicale che si fa immagine e sogno, che resta sempre
e comunque vento. Immaginatevi un album che respira e nel respiro
("Fiato") c'è vita.
Anzi, il respiro, il battito è la vita. E qui ci sono i
respiri degli strumenti a fiato (millanta: Sax Soprano, Clarinetti,
Clarinetto basso, Cornamuse, Tin Whistle, Low Whistle,
Flauti Dolci, Fluier, Chalumeau, Flauto Armonico, Piffero, Clarinetto
turco, Shanai, Zurne, Mizmar, Mohozeno, Bansuri, Duduk) e i battiti
delle percussioni (quasi altrettante: bodhran, tabla, bendir,
duff, zarb, darabouka, riqq, cangira, zils).
Quando esce un Cd di un autore ligure - è scritto nelle
note di presentazione - ci si aspettano i testi e le parole che
hanno reso famosa la “scuola genovese dei cantautori”.
Edmondo Romano è genovese, ma nel suo primo lavoro di composizione
“Sonno Eliso” di parole non ce ne
sono. Edmondo parla con i suoi strumenti, i fiati, con i ritmi
ed i suoni che attraversano il suo album, presenti e protagonisti
come e più dei testi stessi. Edmondo Romano, polistrumentista
a fiato, scrive musica da circa vent’anni per numerose formazioni
(Avarta, Orchestra Bailam, Eris Pluvia) e collabora con artisti
italiani di diversi ambiti, prima di tutto musicali, ma anche
teatrali e cinematografici. Ma togliamo subito un dubbio a chi
ci legge. Palloso? Per niente! E' un disco di atmosfere varie,
misteriche e profonde quelle di "Sonno Eliso",
concrete quelle di "Corpo",
quasi trasparenti quelle di "Rilucente"
e ancora diverse le altre.
Ma notate comunque che l'album, anche graficamente, con una riga
vuota tra il sesto e il settimo pezzo, si presenta, come i vecchi
lp, diviso in due facciate: la prima dedicata al Femminile, la
seconda al Maschile. Le due sezioni - spiega Romano nelle notte
che accompagnano il lavoro - sono caratterizzate da atmosfere
diverse, dalla differenza tra i ritmi dispari (il femminile) e
pari (il maschile), ma collegate da una continua tensione fertile
e creativa. Nel brano finale, "Risonanza",
uno dei più complessi, le due realtà coesistono,
come due cellule melodiche e ritmiche mai uguali, che si trasformano
sino al breve equilibrio creato dall’incontro armonico finale.
Insomma, incontro-scontro tra uomo e donna, ma più che
altro ricerca di un equilibrio, che tenga conto delle rispettive
differenze, dei tempi pari dell'uno e dei tempi dispari dell'altra,
ma che possa anche cercare un risultato di sintesi, finale, in
cui le due parti, apparentemente disarmoniche, suonano assieme.
Non
è lavoro di piccolo momento, né improvvisato. E'
lavoro ponderato, cerebrale certo, ma anche suadente, suggestivo,
profondamente musicale: dove la musica si fa immagini e colori,
dove anche il suono si carica di profumi e sensazioni tattili
su un fondale giallo ocra, come la copertina dell'album, dove
c'è un sole perennemente che tramonta o fermo, immutato
in mezzo al cielo, sospeso per sempre in un suo momento, basso
sull'orizzonte. Ma non verrà la notte.
Scrive Paolo Fresu nelle note introduttive di presentazione del
disco: “La prima cosa che mi ha colpito all’ascolto
del cd di Edmondo Romano è stato il suono. Non solo quello
intonatissimo del suo strumento, ma quello generale, che dimostra
la maturità di un artista che cuce un patchwork musicale
senza limitazioni di generi e di geografie… Considerati
i nuovi scenari geo-politici del Mediterraneo “Sonno Eliso”
non potrebbe essere più attuale. Con molta passione e risultati
sorprendenti.” Direi che possa essere la summa e la
conclusione a cui arrivare. Passione, respiri, sospiri, mormorii,
attimi intensi e più dilatati e un ampio orizzonte avanti
agli occhi. Un disco che respira, da fare respirare.