Ascolti collegati
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Tracklist
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01 |
Gramigna |
02 |
'a
rosa (in 'o ciardino mio) |
03 |
Aremu
rindineddha |
04 |
Respiro |
05 |
Pe'
dint' ' e viche addo' nun trase o mare |
06 |
Catene |
07 |
Nun
te scurdà |
08 |
Scegli
me |
09 |
La
rosa enflorese |
10 |
'rev-rav |
11 |
Rinasco
più in là |
12 |
Shabechi
Yerushalaim |
Questo
non è solo un disco, sono due. Uno di Raiz e l'altro dei
Radicanto. E i due dischi impongono due letture differenti. Prima
partiamo da Raiz e sono solo note positive. L'ex cantante degli
Almamegretta riprende una bella manciata di canzoni del suo passato,
quando ancora militava nel gruppo napoletano e le riveste di un
abito nuovo con l'abile regia dei Radicanto e di Peppino De Trizio
e Fabrizio Piepoli in primo luogo. Vengono presi due brani da "Sanacore"
("Pe dint' 'e viche addo' nun trase o mare" e "Nun
te scurdà"), due da "Lingo" ("Gramigna"
e "Respiro") e uno da "Imaginaria" ("Catene").
Dal repertorio solistico invece pesca "Scegli me" da "Wop",
mentre da "Ya", il suo secondo disco solista, scegli "'a
rosa" e "Rinasco più in là"), dal reportorio
solistico viene anche "'rev-rav". Tre canzoni derivano
poi dal repertorio tradizionale. Ne esce un disco coi fiocchi, perché
i Radicanto innestano sulle canzoni preesisenti cantigas sefardite,
salmi, canzone napoletana, fado portoghese, ritmi nordafricani,
mediorientali, asiatici, in quella tensione alla musica pan-mediterranea
che accomuna i migliori musicisti di casa nostra. L'album scorre
quindi che è una meraviglia, senza increspaturare, ma con
colori cangianti che smorzano le tinte forti del repertorio di Raiz,
per scegliere tonalità pastello o tempere calde che avvolgono
ogni singolo brano in un bozzolo di melodia da cui è impossibile
districarsi. Per Raiz quindi il lavoro è da cinque stelle.
Poi ci sono i Radicanto e qui io li capisco meno. Se l'operazione
per Raiz è tanto oro, perché lo riporta sulla cresta
dell'attenzione dopo un paio di brutti album che gli avevano alienato
parte della popolarità, per i Radicanto a cosa serve? A niente.
Per loro è un passo laterale in un percorso d'autore brillante
e disco dopo disco sempre più sicuro. "Il
mondo alla rovescia" era stato un passo avanti
da "Corsa" e "Bellavia"
un ulteriore passo ("Lettere migranti"
resta fuori concorso), ma riproponendosi come gruppo di spalla di
Raiz (a tutti gli effetti è così) la crescita si interrompe.
Resta un magnifico esercizio di stile, la prova di cosa possono
essere capaci di fare i Radicanto, ma, in fondo, lo sapevamo già.
Hanno due bravissimi cantanti, due menti pensanti, degli ottimi
musicisti: tutto il necessario per affrontare il mare magno della
carriera in proprio, senza doversi nascondere o mettersi dietro
le spalle comode e ampie di Raiz.
Intendiamoci, tutto questo ha a che fare solo con la statura dei
Radicanto in assoluto che qui cambiano ancora una volta pelle, col
rischio di spiazzare noi che li seguiamo con amore e con passione.
Se invece torniamo a parlare del disco, non si può che esprimere
lodi per quanto è stato realizzato. Al di là di "Gramigna"
che proprio non riesce a piacerci nemmeno in questa nuova versione,
i brani tradizionali sono splendidi e "Nun te scurdà",
fatta alla Sergio Bruni, è un pezzo musica napoletana di
alta scuola. Certo, il napoletano di Raiz non è facile da
seguire se siete nati oltre la linea gotica, specie nei pezzi più
mossi. Mi piace molto "Pe dint' 'e viche addo'
nun trase o mare", ma non riesco a coglierne
una sola parola, una sillaba, un sospiro, Faccio i compitini per
bene e vado a scaricarmi il testo: "po' schiara juorno
cu n'alba rosa / e 'o munno pare ca È n'ata cosa. / e n'ata
vota, c'avimm' 'a fa'? / cantammo pe' ce sunna' 'e campa'. / si
'a vita È suonno, c'avimm 'a fa'? / cantammo pe' ce sunnÀ
'e campa'". Miglioriamo un po' ma è ostico. Rischiamo
di comprendere meglio il brano in ebraico. Tra gli altri brani una
stella in più per "Scegli me",
che è forse il più pop tra i brani presenti nella
raccolta, ma che ha una piacevolissima musicalità.
E' una recensione a due teste, proprio come a due teste è
il disco che abbiamo sotto mano. L'impressione è che i Radicanto
riuscirebbero a rendere meravigliosi anche gli elenchi del telefono
musicati, ma questo non è il disco nuovo dei Radicanto. E
nemmeno di Raiz. E' un vecchio disco con un nuovo abito. Sontuoso,
scintillante, vestito da sera, ammaliante, seducente. Un disco che
se venisse a invitarvi a un ballo in una sera d'estate, vi costringerebbe
a ballare per tutta la notte. Novello Sharazade.
Crediti:
Raiz
(voce); Fabrizio Piepoli (voce, basso, sanur); Giuseppe Di Trizio(chitarra
classica, mandolino); Adolfo La Volpe (Oud acustico ed elettrico,
chitarra portoghese, chitarra elettrica, saz); Francesco De Palma
(batteria, riq, tar, bendir, daf, darbouka, cajon, zarb); Giovanni
Chiapparino (fisarmonica, marimba, arrangiamento archi e fiati).
Ospiti: Nabil Salameh canta in "Scegli me"; Giuseppe Amatulli
(violino), Redi Hasa (violoncello); Andre Campanella (clarinetto),
In "Gramigna" suona Bandadriatica. Scritto da G. della
volpe, p.p. Polcari, a. Facchielli, g. Tesone (1,4,6), da G Della
Volpe, polcari, Tesone, Facchielli e Mantice (7); da Palomba, Polcari,
Tesone e Facchielli (6); Della Volpe e Medina (2); Della Volpe e
Polcari (8); Dalla Volpe, , Della Monica, Canu e Sommella (11);
Dalla Volpe (10) 3,9 e 12 brani tradizionali, rielaborati da Peppino
De Trizio. Prodotto daRaiz, Giuseppe De Trizio e Fabrizio Piepoli.
Registrato, mixato e masterizzato da Mario Bernardi a Crescendo
Studio, Bari
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