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Fiorella Mannoia: "Sud"
Nostra signora dei cantautori si mette in proprio
di Giorgio Maimone
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Crediti:
Alfredo Golino (Batteria); Roberto Gallinelli (basso); Carlo di Francesco (Percussioni); Ruggero Brunetti (chitarre); Davide Aru (chitarra); Kaw Dialy Mady Sissoko (Kora, cori); Lucio Scapra (pianoforte); Gabin Dabiré (voce); Natty Fred (voce e cori); Badara Saeck (voce e cori), Maam Jaara Gueye (cori); Coundo Kanouté (cori); Cesare Chiodo (basso): Lele Melotti (batteria); Matteo Siniscalco (basso); Francesco Di Cicco (cori); Ruggero Mascellino (fisarmonica); Eraldinho Cortez (quena); Luca Pincini (violoncello); Faisal Taher (voce); Simone Salsa (clarinetto); Frankie Hi-Nrg (voce); Evandro DOs Reis (cavaquinho e chitarra); Niño Josele (chitarra), ISrael Suarez Pirana (percussioni); Roberto Gallinelli (basso); Projeto Axè (percussioni); Bungaro (voce); Giann Iorio (bandoneon)

Prodotto da Carlo di Francesco
Arrangiamenti: Carlo di Francesco con la collaborazione di Davide Aru
Partecipazione agli arrangiamenti: Paolo Buonvino
Archi scritti e diretti da Paolo Buonvino

R egistrato a Roma presso Studio Farafine QuattroI Studio, Forum Music VIllage. Orchestre Roma Sinfonietta registrata da Luciano Torani. Miaxato da Dave O'Donnell presso Germano Studios - New York
Progetto grafico LuceriDesign
Foto: Sebastiano Bontempi

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Ascolti: "Io non ho paura"
Intervista "La signora canta l'autore"
Intervista su "Canzoni nel tempo"

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Fiorella Mannoia
"Sud"

Sony Music - 2012
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Tracklist

01 Quando l'angelo vola
02

Io non ho paura

03 Se solo mi guardassi
04 Dal tuo sentire al mio pensare
05 In viaggio
06 Luce
07 Se il diluvio scende
08 Portami via
09 Non è un film
10

Quanne vuo' bene

11 ConVivere
12 Torno al Sud
Fiorella Mannoia in carriera ha inciso 19 album. Ne ho 15. Mi mancano il primo "Mannoia, Foresi & Co" del 1972, il penultimo "Il tempo e l'armonia" del 2010 (perché era l'ennesima raccolta) "Momento delicato" del 1985 e "Fiorella Mannoia 1986", per l'appunto del 1996. In 40 anni ne ho quindi sentite di tutti i tipi da Fiorella: da capolavori come "Le notti di maggio" o "Treni a vapore" o "Cielo di Irlanda", fino alle nenie di "Onda Tropicale", ma non avevo ancora avuto occasione di ascoltare delle canzoni scritte da Fiorella medesima. Eh, la novità princiale di questo "Sud", magnifico album a cospetto del cielo, è proprio che Nostra Signora dei Cantautori si è messa in proprio, iniziando a scrivere testi, per ora, ma come escludere che, a breve, seguano le musiche? Intanto la Mannoia, che ha vinto per ben sei volte la Targa Tenco come interprete (una categoria che, scherzando, si diceva creata solo per lei) adesso ha tra le mani un album per vincere nella categoria maggiore, quella di autore. Di 8 canzoni su 12 ha scritto (o collaborato a scrivere) il testo e di una anche la musica (ecco che ci siamo!)

Poi ci sono i soliti piccoli aiuti dagli amici, che, come sempre nel caso di Fiorella, sono prestigiosi. C'è un Fossati ancora in buona forma (solo la musica di "Dal tuo sentire al mio pensare"), c'è Luca Barbarossa che firma tutta "Luce", un brano così mannoiano che si fa fatica pensare composto all'esterno del suo cerchio magico. Poi c'è Frankie HiNrg che scrive e rappa in "Non è un film", Astor Piazzola di cui viene ripresa e tradotta benissimo "Vuelvo al sur" che diventa ""Torno al sud" (traduzione e adattamento della Mannoia) e infine Bungaro che, come ha fatto benissimo anche con Pilar in tempi recenti, fornisce la musica in cinque brani e i testi in tre. E infine, piccola grande chicca, c'è un brano di Titina De Filippo, sorella di Eduardo e di Peppino, che ha scritto "Quanne vuo' bene". Un dispiego di forze e di energie che produce un magnifico risultato. "Sud" è uno di quegli album che bisogna tenere sul cuore e volergli bene, perché si sente che è fatto con amore e che ogni suono, ogni parola, ogni scelta è stata a lungo meditata e studiata e fatta con amore. Per rispettare anche il coté democratico progressista, a cui siamo da sempre sensibili, l'album è dedicato a Thomas Sankarà "perché le idee non muoiono". Vi venisse il dubbio su Sankarà, di risparmio il passaggio da Wikipedia: "primo presidente del Burkina Faso, a cui ha cambiato il nome da Alto Volta, leader carismatico per tutta l'Africa Occidentale sub-sahariana, si impegnò molto in favore di riforme radicali per eliminare la povertà. Questi elementi combinati tra loro hanno contribuito a farlo considerare e soprannominare come "il Che Guevara africano".

A corredo, la prima canzone, "Quando l'angelo vola", quella più direttamene dedicata a lui, riporta frasi in senegalese, mentre "Luce" inizia con una frase in palestinese e "Non è un film" contiene altre frasi in senegalese, in un rimando continuo di voci e suggestioni etniche che neanche un disco antico dei Modena City Ramblers! Non passino minimamente come critiche queste, ma solo piccole notazioni ironiche. Come avrebbe potuto essere opportuno indicare un credito almeno mentale al Paul Simon di "Graceland" a cui alcune delle musiche riportate fanno esplicito riferimento. Ma, ripeto, ci troviamo davanti a un album nei confronti del quale togliersi il cappello e metterlo (l'album, non il cappello) sullo scaffale degli imperdibili del 2012.

Tra tante presente va segnalata però anche un'assenza. Piero Fabrizi, storico collaboratore, arrangiatore e produttore di tutti gli ultimi album di Fiorella non c'è. Arrangiamenti e produzioen di Carlo Di Francesco, ci informa il booklet. Ma tant'è. Il disco è uscito, si è arrampicato prestissimo nelle prime posizioni delle classifiche, facendo coincidere una volta tanto la qualità con le vendite. E, a migliorare ulteriormente la nostra percezione del lavoro c'è la precisa intenzione da parte di Fiorella di fare un concept album, un album che raccontasse una storia: divisa tra tanti personaggi e tra tante parti del mondo, però tutte quante riunite sotto un unico tema: il Sud. Che sia Africa, Napoli, Argentina o Palestina.

Era da qualche tempo - ha dichiarato Fiorella Mannoia - che desideravo proporre un disco a tema, un concept album. L’idea è nata dalla lettura del libro di Pino Aprile, “Terroni”, che mi ha molto colpita perché stravolge l’idea che in genere abbiamo della storia dell´Unità d´Italia. Uno shock scoprire quanto la realtà fosse differente dalla storia che leggiamo sui libri. Da lì, il concetto di sud si è esteso fino a comprendere il meridione di tutto il mondo. E tutti i sud, dall’Africa al Centro e sud America, hanno lo stesso comun denominatore, ossia che sono sempre stati depredati e saccheggiati dal cosiddetto occidente”.




Molti i momenti memorabili. A partire dalla prima canzone: "Quando l'angelo vola": "Quando l'0angelo vola / sembra avere vent'anni / non lo puoi più fermare / cos' bianco il sorriso / da poter illuminare / anche il fondo del mare. / Ora il cuore rallenta / la speranza è il respiro / la bellezza è nel volo / se la vita è una goccia / quanto pesa il sudore / da portare da solo"
. Percussioni, kora e cori danno una forte idea di Africa. Tra l'altro nei cori è ospite anche Badara Saeck. "Io non ho paura" resta nello stesso ambito sonoro, a ricordare le tematiche di Paul Simon in Graceland, grazie ai bellissimi cori e alle percussioni, pur su uno schema più classico della canzone d'autore, intessuto da Bungaro. "E poi lasciarti da lontano / rinunciare anche ad amare / come se l'amore fosse clandestino / fermare gli occhi un istante / e poi sparare in mezzo al cielo il tuo destino". Meno netto forse capire come questo brano appartenga al concept sul sud del mondo se non per un accenno: "Ci penso da lontano / da un altro mare, un altra casa che non sai / la chiamano speranza / ma a volte è un modo per dire illusione". E' un brano molto fascinoso, cantato con partecipazione da Fiorella, ma assomiglia in tutto e per tutto a una canzone d'amore. Una bella canzone d'amore.

Molto più netto il richiamo nei cori all'inizio del terzo brano "Se solo mi guardassi", scritto da Fossati (la musica) e dalla Mannoia (il testo). E anche il testo è molto più esplicito: "E a piedi nudi /camminare sulla mia terra / madre di tutti i figli / ti mostrerei il suo corpo / ferito dagli artigli di gente / venuta da lontano / ti prenderei, ti prenderei per mano". Non tutte le immagini sono di primissima mano e ogni tanto con "gli occhi di un bambino" o le "conchiglie padrone del destino" si rischia il kitsch, ma la materia complessivamente viene tenuta bene a bada. Molto più bello il richiamo ai "misteri e segreti tramandati" e quello ai "guerrieri antichi di regni perduti e di re dimenticati". "Dal tuo sentire al mio passare" è un altro brano di Bungaro (testo della Mannoia). La quena (flauto di bambù) e il violoncello si caricano di tributare il giusto suono etnico. "Eppure c'è stato un tempo in cui le stelle / si potevano vedere / un tempo ingenuo in cui / guardando l'orizzonte / oltre il nero della notte / si poteva ancora sognare. / Dal tuo amore al mio amore / dal tuo sentire al mio pensare / dal tuo cuore al mio cuore / un millimetro appena / o tutta una vita se è quello che vuoi". Brano epico e ambizioso che centra nel pieno del cuore. Una delle perle dell'album,

"In viaggio" è un brano che invece fatico a memorizzare. Sempre Bungaro/Mannoia, ma con un Bungaro che gioca un po' al risparmio, "Ama la tua terra / non la tradire / non badare alle offese / lasciali dire / ricorda che l'umiltà / apre tutte le porte / e che la conoscenza ti renderà più forte". Bello l'inciso: "E io ti penserò in silenzio / nelle notti d'estate / nell'ora del tramonto / quella muta delle fate / e parlerò al mio cuore perché / domani partirai in silenzio / ma in una notte d'estate io ti verrò a cercare / io ti verrò a parlare". E poi, riconosciamolo,a nche i brani minori, in mano alla Mannoia, possono diventare delle lame affilatissime. Abbiamo già accennato a "Luce" di Barbarossa, uno dei punti di snodo dell'album, che inizia conla voce in palestinese di Faisal Taher. "Non c'è figlio che non sia mio figlio / né ferita di cui non sento il dolore / non c'è terra che non sia la mia terra / e non c'è vita che non meriti amore". E' una canzone di dignità estrema, ottimamente giocata su pedali emotivi frenati ma densi, a cui gli archi scritti e diretti da Paolo Buonvino aggiungono drammaticità.

"Se il diluvio scende" è un'altra canzone di Bungaro, che partecipa sia alla musica che al testo, ma è una flessione emotiva all'interno di "Sud". Il cavaquinho e la voce di Badara Saeck non riescono a sottrarre la canzone dalla tradizione romantica europea. Un pezzo da melodramma. Con un testo melodrammatico. Poco da narrare a casa. "Portami via" è una sorta di tango, un po' sporcato da un eccesso di archi che rendono più prevedibile il disegno del brano, che però si porta dietro una paicevole patina retrò.

"Non è un film" è ben conosciuto. E' il rap che la Mannoia ha presentato con Frankie Hig Nrg da Santoro, un pezzo che ha una sua importanza e che soprattutto, ideologicamente, ha il vantaggio di chiarire bene lo scopo dell'album nel suo complesso. Il rap non conosce la strada della metafora. Le cose bisogna dirle come sono: "Non è un film, non c'è lieto fine". Il dibattito poi è sempre aperto sulla vitalità della rima baciata o meno. Ma in questo caso l'obiettivo globale viene raggiunto, grazie anche ai cori e alla voce solista di Natty Fred, che ha il compito di colorare di senegalese e di spezie il cantato. E' un pezzo importante che non si può ascoltare senza partecipare e senza porsi almeno quelle due o tre domande che Fiorella voleva venissero poste: "Questo non è un film / e le nostre belle case / non corrono il pericolo di essere invase / non è un'armata aliena sbarcata sulla terra / sono sono extraterrestri che ci dichiaran guerra / son solamente uomini che varcano i confini / uomini con donne, vecchi con bambini / poveri con poveri che scappano dalla fame / gli uni sopra gli altri per intere settimane / come in carri bestiame / attraverso il deserto / rincorrono una via in balia dell'incerto / per rimanere liberi costretti a farsi schiavi stipati nelle stime di "disastronavi" / come i nostri avi". Tutto chiaro, no? Si parla di migranti.

Il sud del mondo può essere anche Napoli e, inq uesto caso sì, anche una canzone d'amore. Di quell' "ammore, ammore ammore, ammore / ammore, ammore (che) fa suffrì". Quando "l'amore è forte / vulisse'a vita / e piense pure 'a morte". Una canzone d'amore e "gelusia" di Titina De Filippo. Un bell'esempio di canzone napoletana: questo è "Quanne vuo' bene", a cui solo un cuore veramente arido può evitare di cedere. Lo struggimento che il canto di Fiorella rende materiale e solido.

"ConVivere", almeno musicalmente, cambia clima. Ritorniamo sulla scia di Graceland, con ampio spazio alle percussioni, alla kora e ai cori, ma anche alla fisarmonica. Una canzone che è una macchia di azzurro in cielo, una nuvoletta in un cielo sereno, una mattina di vento leggero, una canzone da cantare. E' un altro brano che chiede dignità, che pretende dignità per chi arriva dal sud del mondo, ma sfuggendo agli effetit facili: "Guardami, io chiedo quello che chiedi / parlami, io ti comprenderò / non è difficile / segui il vento che arriverà". Ogni tanto c'è bisogno anche di canzoni che lasciano raffreddare il clima emotivo, con una ventata di buon umore, senza peraltro mai deflettere dal tema, coerente quasi in tutti i pezzi.

E finiamo con un altro documento: "Torno al sud" ossia "Vuelvo al sur"" di Astor Piazzolla, tradotto e adattato da Fiorella Mannoia. Un capolavoro, senza altri dubbi. "Torno al sud, come si torna sempre all'amore / Sento il sud, come il tuo corpo nell'intimità". E' bellissima! Una di quelle canzoni che impongono di essere rimesse da capo non appena terminate.

"Sud", primo concept album di Fiorella Mannoia, autrice e cantante, è uno degli imperdibili del 2012, uno di quei dischi da portarsi vicini, perché possono servire, perché sono emozionanti e belli, perché le donne, in Italia, stanno assumendo sempre più un ruolo trainante nella canzone d'autore. E perché, in fondo, abbiamo bisogno di emozionarci per pensare. E di pensare per emozionarci meglio.


Ultimo aggiornamento: 20-02-2012