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Le BiELLE RECENSIONI
Gang-Massimo Priviero-Daniele Biacchessi: "Storie dell'altra Italia"
Cuore, muscoli e cervello: un disco come una volta
di Mario Bonanno
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Crediti:
Daniele Biacchessi – voce narrante, testi, regia
Massimo Priviero – chitarra acustica e voce
Marino Severini – chitarra acustica e voce
Sandro Severini – chitarra elettrica

Con Onofrio Laviola – pianoforte e tastiere

Testi e musiche di Marino e Sandro Severini, di Massimo Priviero e di Daniele Biacchessi

Su Bielle
Marino Severini: "A canzoni si fan rivoluzioni"

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Gang-Priviero-Biacchessi
"Storie dell'altra Italia"

Latlantide/Edel - 2012

Tracklist

  Cd1
01 Storie di alpini
02

La strada del Davai

03 Storie di resistenza
04 Pane, Giustizia e Libertà
05 La pianura dei 7 fratelli
06 Storie di salmodie della speranza
07 Spenda il sole
  Cd2
01 Paz
02 Storie degli anni '70
03 Nessuna resa mai
04 Duecento giorni a Palermo
05 Storie dell'altra Italia
06 Lettera al figlio
07 Sesto San Giovanni
L’homo sapiens-sapiens si estingue in un tramonto afasico di grado zero, il lavoro rende liberi come nel feroce “Arbeit macht frei” degli Area che furono, e qualche transfugo dalla canzone di protesta al niente continua a menarla con i tempi che sono cambiati e non è più aria per le note di trincea.

Devono essere gli effetti dell’ottundimento di massa: come nella vecchia fattoria (ia-ia-o) c’è chi raglia (via hip hop), c’è chi bela (via pop), c’è chi vomita, e non glien’è mai fregato un cazzo del mondo storto attorno (Vasco Rossi & finto-maledetti vari).

Della gloriosa guardia rossa continuano a remare in ostinata controtendenza Marino e Sandro Severini, ora e sempre Gang, banditi senza tempo, né macchia né paura, che fanno i dischi come una volta: cuore, muscoli & cervello, e un bel po’ di coraggio per non mandarle a dire, per cantarle e ricantarle anzi brutto muso, da che mondo è mondo e da che giustizia e libertà rischiano di trasformarsi nel loro esatto contrario. In questo nuovo disco (“Storie dell’altra Italia”, Latlantide, 2012) dividono palco e scaletta con Massimo Priviero (springteeniano di lungo corso) e con l’alfiere del teatro civile Daniele Biacchessi (anzi per dirla tutta il copyright dello spettacolo sarebbe suo). Il live che ne viene fuori è un crossover di suggestioni.

Un po’ di canzone d’autore, manciate di poesia, rock e ballate che più acustiche non si può, molta prosa di stampo militante, per un “doppio” che dovrebbe diventare materia curriculare nelle scuole, non fosse che rischia di smuovere le coscienze in erba, e questo ai passatisti-revisionisti non conviene.


Stralci del repertorio Gang (“Su in collina”, “La pianura dei 7 fratelli”, “Paz”, “Sesto San Giovanni”), altri di Priviero (“La strada del Davai”, “Pane, giustizia e libertà”, “Nessuna resa mai”), sommati alle tirate recitanti di Biacchessi (“Storie di Alpini”, “Storie di resistenza”, “Storie degli anni 70”), di fronte alle quali non sai se commuoverti o incazzarti di brutto, e per questo finisci col fare tutte e due le cose insieme.

Storie dell’altra Italia” è un album salutare, necessario, compendio emblematico di vecchie e nuove resistenze. Storie di carne da macello in divisa da alpino, mandata a morire nella Campagna di Russia; storie di lotta nazifascista nel Paese in ginocchio del ’43; storie di stragi e di delitti di Stato rimasti impuniti; storie antimafia dell’Italia che non dimentica, e che qualcuno prova, di contro, a farci dimenticare.

Questa è la canzone con le palle ai tempi della grande omologazione, signore e signori. Questa è la canzone che sgombra la mente e apre gli occhi e il cuore. Queste sono parole e musica ferro & fuoco, altro che gli innocui balbettii del mio (nostro?) scontento.

Ultimo aggiornamento: 06-03-2012