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Le BiELLE RECENSIONI
Massimo Priviero &Michele Gazich: "Folkrock"
Due cuori rock e dodici brani immortali
di Leon Ravasi


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Tracklist

01 House of the rising sun
02 Hard rain a-gonna fall
03 Mr Bojangles
04 Give my love to roses
05

Thunder road

06 Ring them bells
07 Where have all the flowers gone
08 Before the deluge
09 Helpless
10 Hey Joe
11 And the healing has begun
12 What a wonderful world
Cosa dire di questo album? Mi devo forse mettere a sproloquiare di quanto siano belle le canzoni di Bob Dylan o di Van Morrison? O vi devo raccontare per la centesima volta la storia di "The house of the rising sun" (dalla tradizione a Dave Van Ronk, a Bob Dylan, agli Animals)? O forse spiegarvi la dolcezza sconfinata e la malinconia di "Helpless", evidente anche senza capirne le parole? No, non si può dire niente di "Folkrock", perché non è un disco, ma un monumento. Un monumento costruito dal rocker veneto e dal violinista bresciano alle loro passioni giovanili. Ed erano passioni di ottimo taglio. Basta guardare la lista dei titoli riportata qui di fianco. Qualcuno ha qualcosa da ridire su "Thunder road" di Springsteen? O su "Give my love to roses" di Jahnny Cash? Ma per favore! Possiamo solo metterci seduti ed ascoltare compunti e contenti.

Se niente possiamo dire delle scelte e del repertorio (c'erano altre canzoni più meritevoli? Non avete capito. Questa è la selezione di Priviero e Gazich, i loro santini di gioventù), possiamo forse dire qualcosa di più sull'esecuzione? No. E' perfetta. I due sono seri professionisti e questo è esattamente la loro tazza di te. Non solo, ma Priviero ci aveva già provato e fatto centro con "Rock & poems" del 2007, in cui c'erano altre canzoni di Bob Dylan, altre di Springteen e di compagnucci loro di merende. Quindi, una volta in più, ci sediamo compunti ed ascoltiamo. Ah, spesso applaudiamo. Perché gli arrangiamenti sono molto belli, la voce di Priviero è sempre graffiante (a volte anche troppo). La differenza sta solo dove ci spelliamo le mani ("The house of rising sun", "Hard rain a gonna fall", "Helpless" , "And the healing has begun". "Thunder road" ) e dove ci limitiamo ad applaudire educatamente ("What a wonderful world", "Mr Bojangles"), ma è una situazione che ha più a che fare con la struttura delle canzoni che con i nostri. Insomma, senza lasciare spazio a fraintendimenti, è un lavoro da cinque stelle.

Bella pure la confezione, arricchita da un libretto,d ove i due, speratamente, raccontano il percorso che ha portato a queste scelte. Sarebbe più interessante la strada presa da Massimo Priviero (un racconto dei suoi anni giovanili) se si fosse degnato di rileggerlo o affidarlo a qualcuno che facesse un minimo di editor. Così il racconto è sciato e slegato, zeppo di ripetizioni. Gazich va più sul sicuro e fa un compitino sugli aneddoti legati alle canzoni. Sufficienza stiracchiata. Il ragazzo non si impegna. Insomma meglio quando suonano e cantano, che sono inappuntabili, che quando prendono la penna in mano. Ma "Folkrock" è un ottimo disco, colonna sonora imperdibile di una lunga estate calda.

Crediti: Massimo Priviero (voce e chitarra acustica, amonica); Michele Gazich (violino, viola, arrangiamento archi, pianoforte); Marco Vignuzzi (dobro, , chitarre acustiche, autoharp, banjo, mandolino); Onofrio Laviola (hammondB3, Wurlitzer, pianoforte); Fabrizio Carletto (basso); Alberto Pavesi (batteria e percussioni); Paolo Costola (chitarre elettriche); Lisa Perry, Alex Cambise, Deborah Besin (cori); Tomy Priviero (chitarra acustica). Arrangiamenti archi: Michele Gazich. 1 tradionale, 2 Bob Dylan, 3 Jerry Jeff Walker, 4 Johnny Cash, 5 Bruce Springsteen, 6 Bob Dylan, 7 Pete Seeger, 8 Jackson Browne, 9 Neil Young, 10 Billy Roberts, 11 Van Morrison, 12 Bob Thiele, George David Weiss.
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Massimo Priviero e Michele Gazich
"Folkrock"
Self/Dvl/Nda - 2012
Nei negozi di musica

Su Bielle
Ascolti: "And the healing has begun"

Sul web:
Il sito ufficiale di Priviero
Il sito ufficiale di Gazich
Facebook di Priviero

Ultimo aggiornamento: 04-09-2012
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