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Le BiELLE RECENSIONI
CafféSportOrchestra: e pensare che sono venuto solo per comprare 1 pescespada
Titolo alla Wertmuller, film alla Fellini
di Leon Ravasi
Ascolti collegati
Caffé Sport Orchestra
Il Chiuhuahua storico
non esiste senza te

Caffè Sport Orchestra
...e pensare che sono venuto solo per comprare (demo)

Gli Ex
Primavera, autunno, inverno

Gli Ex
Canzoni dalla penombra

Piccola Orchestra Karasciò
Made in Italy

Yo Yo Mundi
Alla bellezza dei margini

Crediti:
Francesco Senni (voce , piano, chitarra, glocknspiel, percussioni, arrangiamenti); Andrea Zanella -Suoni Al banco mixer, chitarre, mandolino, banjo, voce); Enrico Farnedi (arrangiamenti per fiati ed archi, tromba, cornetta, flicorno, rodhes, pianoforte); MR.Canducci-batteria); Francesco Pesaresi-contrabbasso, basso elettrico); Paolo Gradari-Sax, clarino, tromba, chitarra, arrangiamenti per fiati); Sibode Marzocchi-tromba, voce, chitarra, pianoforte); Paolino Marini-percussioni); Giuseppe Satanassi-Trombone, voce narrante); Glauco Salvo (chitarre, bouzuk); Cecilia Scala (primo violino); Francesca quadrelli-violino); Paolo Baldani-violoncello); Elisa Nanni-viola); Denis Burioli (violoncello); Nicoletta Bassetti (violino); Riccardo Biguzzi-violino); Manuela Trombini-viola); Sam Paglia-assolo di piano elettrico); Maria Francesca Moretti-voce); Andrea Comandini (assistente al maestro Zanella); Paolo Spot Valzania-grafico.);

Tutti i brani di Francesco Senni, tranne "Teresa (Senni/Gradara) e Americani a Roma (Senni/Farnedi). "Dedicato" di IVano Fossati. "Gli aristogatti" di Haddelson/Rinker. "Il congedo" liberamente tratto da un racconto di Luis Sepulveda
Scritto e inciso a spizzichi e bocconi tra il 2004 e il 2011

Registato da Andrea Zanella, Andrea Comandini e Francesco Senni al Blu Scuro di Monteleone (Fc), nelle stanze di Ca' Balitrona a bagnarola dove ora al posto dello studio c'è una pescheria ed anche dentro al punto ristoro Florida a ponente di Cesenatico

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Caffé Sport Orchestra
"... e pensare che sono venuto solo per comprare un pescespada"

Chihuahua - 2012
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Tracklist

01 Notturno senza America
02

La mano e il sospiro

03 Dietro l'arcobaleno
04 Cinema
05 Dagli oblò delle lavanderie a gettone
06 Teresa
07 Il congedo
08 San Lorenzo
09 Americani a Roma
10

Oy Basilio

11 La testa di Garibaldi
12 Il valzer degli addii
13 Dedicato
14 L''inganno
15 Appassionata
16 Gli aristogatti
17 Avorio splendido
Ed ecco il primo imperdibile del 2012! Arrivato sul finire del 2011 e immediatamente apprezzato alla follia è un mese che mi fa compagnia quasi quotidiana. D'altra parte quando si aspetta per 7 anni l'uscita di un demo già sentito (e recensito nel 2004) può capitare di perdere la testa. A me capita. Anche perché, tra una battuta e l'altra, i Caffé Sport Orchestra sono una delle mie formazioni preferite. Abbiamo, come al solito, un titolo chilometrico alla Lina Wertmuller: "... e pensare che sono venuto solo per comprare un pescespada" che fa il seguito a "Il chihuahua storico non esiste senza te". Ma poi ascolti le canzoni e pensi a Fellini. Eh, il brodo di cultura, vita, umori e ferormoni è quello! Siamo dalle parti di Amarcord, della tabaccaia o di Gradisca.

Siamo in Romagna, a Cesanatico per l'esattezza. Che non è Rimini, ma ne dista solo 23 chilometri di costa piatta, con in mezzo Bellaria e altri luoghi dell'immaginario vacanziero degli anni '60. E i Caffé Sport Orchestra sembrano in fin dei conti essere uno spin-off degli anni Sessanta. Basta prendere un'Orchestra di quelle che suonano nelle balere della costa romagnola, miscelare la passione per la musica sudamericana con quelle per le melodie italiane e, risalendo per i rami, il melodramma ed avremo una passabile versione dell'ensemble messo insieme da Francesco Senni e tenuto in piedi "a spizzichi e bocconi" da dieci anni con molti intervalli in mezzo.

Cosa funziona meglio in questo melange artistico? Sembra facile dirlo, come sembrano facile le canzoni. Poi le ascolti un po' meglio, un po' di più e trovi, ad ogni ascolto, un mare di valori altri che emergono. Innanzitutto sia la musica che i testi hanno una funzione narrante, una capacità narrativa che non è comune. Qualcosa di simile lo propongono gli Ex che, non a caso, sono formati nello stesso mare e sulla stessa costa, anche se alcuni di loro arrivano dalle colline dell'interno. Sono tanti piccoli film, completi di colonna sonora, in cui la voce di Francesco Senni dipinge scenari e personaggi che non si bruciano in fretta, ma che vanno oltre l'immediato per avvicinarsi a degli universali che conosciamo benissimo. Gli archetipi. So benissimo che lo stesso Senni potrebbe commentare queste note con "non esageriamo, qui si sta solo facendo musica", ma questo fa parte del quadro.

Attendebilità che invece va a tutto carico dei dieci ragazzi di Cesenatico che vedete qua sotto; un gruppo che si riunisce e si diparte quando capita e che al suo interno accoglie altre personalità artistiche indipendenti, oltre a Senni, come Enrico Farnedi che è trombettista, bassisa, virtuoso di ukulele e cantautore in proprio, che quest'anno partecipa alle audizioni per Musicultura. Ha fatto un cd, "Ho lasciato tutto acceso" (Sidecar/Brutture Moderne), che bisogna assolutamente cercare di procurarsi. Ma anche Paolo Gradari ha un'attività artistica a parte con gli Amycanbe e sia Gradari che Farnedi con coautori con Senni di due brani. Gli unici coautori in questo lavoro Senni-orientend al 100%. A meno che non si voglia considerare Luis Sepulveda come un coautore. Sepulveda ha scritto un racconto che Senni ha poi reso in canzone: "Congedo"
, una delle canzoni più belle: "quella che rappresenta il momento esatto in cui ho perso la voce - dice Senni - ma il fascino del Do è troppo forte!". Poi ci sono, come autori in proprio Ivano Fossati, di cui si coverizza bene "Dedicato" e la canzone de "Gli aristogatti", sì, proprio quella del cartone della Disney, che trova finalmente la giustizia di una interpretazione all'altezza di un buon brano.



Il tempo stringe e la situazione si fa confusa. I Caffé Sport Orchestra sono geniali e non vi ho ancora spiegato il perché. Forse perché portano appeso addosso il nome di un locale che non c'è più. Il Caffésport Lambretta a Cesenatico aveva già chiuso al tempo del primo disco
(ma in questo album ancora si ricordano gli ex gestori mai dimenticati, tra cui Matteo Senni, presumibile padre di tanto Francesco), oppure perché Francesco fa il ristoratore "Ma il mio ristorante riaprirà a Pasqua, quindi ho tempo per fare il musicista!"

Oppure perché così mi ha presentato il "Pesce spada", un lavoro tutto da degustare: "Buongiorno! Ecco come promesso quella volta là... Finito l'album e pronto alla distribuzione porta a porta. Ne è passata di acqua sotto i ponti,ma come in ogni buona amicizia quando ci si rincontra si riparte esattamente da dove ci si era lasciati l'ultima volta ché il tempo tra amici non passa… Il pesce spada è servito! Un'opera grassa: 17 brani! Come il pranzo di Natale che poi te lo mangi per tutta la settimana. scritto, pensato,registrato e prodotto alla cazzo di cane. ma ne siamo veramente orgogliosi: puoi trovarci i brani della demo che ti inviai (Teresa e Il valzer degli addii aggiunti), perché chi non ha comprato il cd Rai poi sgrida ed altri inediti di "ottima fattura" il bello delle canzoni è che una volta messe su un supporto poi piano piano fanno la loro strada indipendentemente da noi e dai nostri impegni..quindi orgoglioso della nostra resistenza passiva. Posso inviarti l'opera che tu potrai ascoltare e recensire ma anche no: quello che mi preme e che tu ce l'abbia perché fai parte della famiglia! La sensazione che proviamo è di assoluta leggerezza,dopo 6 anni è come quando metti a posto la casa prima di andare in vacanza. Buon Ascolto!"

E allora ascoltiamo questo benedetto album: "Notturno senza America" è una canzone d'amore che ha delle trovate geniali nel testo e una musica che sembra Gershwin: "L'ordine elvetico che tu vuoi che ci sia qua / è un chiaro segnale di infelicità" ... "Anche se un water è proprio bello / il suo scopo è sempre quello". "Il gatto l'hai castrato il mese scorso / perché bruciava le tue tende dell'Ikea" ... "Io vorrei soltanto riascoltare / quel notturno e quella tromba tanto tempo fa / e sognare ... E sognare..." "La mano è il sospiro" è un battito di ciglia: delicato e incostante. Sognante. Per "Dietro l'arcobaleno", passo la parola a Francesco: "la canzone che più mi piace è "Dietro l'arcobaleno" perché non ho giocato con le parole e ho detto una cosa che sento tantissimo: non c'è bisogno che chi mi è vicino superi le correnti gravitazionali,lo spazio e la luce per non farmi invecchiare. Basta un buon caffè tutti i giorni per aver cura di me". Un pianoforte e un po' di intimità: un quadro neo-realista. Forse un Hopper, ma in salsa nostra. Santa semplicità!

"Cinemà" è una chicca: è solo la cronaca di una giornata al cinema a vedere un film con Depardieu, ma è anche l'occasione per ripensare a un cinema che non c'è più. E' la cifra stilistica di Senni: un po' di irriverenza, un po' di nostalgia, un po' di umorismo, un po' di vecchio sano understatement. "Il vecchio cinemino è chiuso al caos e adesso c'è la multisala che stasera ha il 2 per 3 / Muti e rassegnati in mezzo con i posti numerati tra consumatori che ridono di pop corn / così mi chiedo cosa c'è da ridere / se tieni un codice a barre sul culo". Oh, come ti capisco Francesco! Detesto i posti numerati al cinema e deserto i cinema che ti impongono i posti! Dagli oblò delle lavanderie a gettoni" e "Teresa" li abbiamo già sistemati sopra tra i capi d'opera e non ci ripetiamo per non annoiarvi (ma cercateli, ascoltateli, procurateveli! Hanno il cuore e il respiro delle grandi canzoni). "Il congedo" ha un incedere epico che ben si sposa con le visioni di Sepulveda: un grande brano in cui Francesco mette l'anima per cantarlo.

Con "San Lorenzo" torniamo alla delicatezza estrema di una storia d'amore: secondo brano inciso in solitudine da Senni oltre a "Dopo l'arcobaleno" che però ha un arrangiamento sopra. "San Lorenzo" è scarno, ma intenso: voce, chitarra, glockespiel e un pugno di parole ... che ti sgualciscono il cuore. "Il vento disegna le sue onde estive / su un mare di grano / due nuvole sole si guardan perplesse / sembran sputacchi di un treno / la secca del fiume ha svelato i segreti / che il freddo d'inverno dimentica / e i pendolari son già tutti al mare / e siam qui da soli io e te". Americani a Roma", scritto con Farnedi e da lui arrangiato è forse il brano più ambizioso dell'album. Ambizione ben riposta: il brano c'è e mantiene quello che promette, tra echi vintage e fotogrammi di film. Il peccato originale dei Caffé Sport Orchestra è non avere video che illustrino le loro canzoni! E' vero che le parole dipingono, come i fondali immaginari raccontati in scena da Shakespeare, che ne parlava per nascondere il vuoto della scena. Ma ogni tanto una cartolina, una immagine, un color seppia da questo album ci piacerebbe vederlo. Immaginiamolo! Con "Oy Basilio", Xavier Cugat sale nuovamente sul palco a dirigere la sua grande orchestra (sport?), mentre "La festa di Garibaldi" è un tuffo nelle tradizioni della sua terra. Ruspante.

"Il valzer degli addii" è uno dei brani antichi: dolce e impalpabile, fragile, ma indiscutibilmente valzer, con tanto di carillon in partenza: "Le ballerine danzano nell'ebano / fanno piroette sul velluto / tra la madeperla di quei fior di loto del carillon". E' un addio che si apre in un lento da anni sessanta, da rotonda sul mare, per poi ripiegarsi sul valzer e chiudere ancora sul carillon. Passiamo veloci sulle belle cover, di cui abbiamo già parlato e il ricco piatto del pescespada ci riserva ancora tre brani: "L'inganno" che sfuma un poco esile ad un primo ascolto, ma che guadagna col riascolto. Poi il travolgente "Appassionata", tipico brano da orchestra (sport!): travolgente come la successiva, degna di passare alla storia perché è la canzone che contiene la frase: "e pensare che son venuto solo per comprare un pesce spada" che da sola vale l'acquisto del disco. Una canzone che è un piccolo film, tra Spagna e Messico. E chiudiamo con "Avorio splendido", altro gioiello dello scrigno di un disco prezioso che può evitare di colpire soltanto chi non tiene un cuore, né passione per la musica, né passione in generale.

A volte la bella musica ti viene a trovare, altre devi cercarla tu. A volte le parole non seguono, altre sì. E quando succede eccolo il piccolo miracolo. Caffé Sport Orchestra è un piccolo miracolo e "il pesce spada" è il disco che vorremmo incontrare spesso: luogo dell’anima, provincia sonnolenta, mare d'inverno, spiaggia deserta, frustrazioni vitellonesche e una passione per il cinema che sonnecchia in sottofondo. Buon ascolto.



Ultimo aggiornamento: 09-02-2012