Francesco
Baccini: "Baccini canta Tenco" Baccini
canta Tenco. E non strafà di
Mario Bonanno
Ascolti
collegati
AAVV
Come fiori in mare
AAVV
Sulle labbra di un altro
Massimo Priviero
Dolce Resistenza
Montellanico - Pieranunzi
Danza di una ninfa
Luigi Tenco
Inediti
Lalli- Salizzoni
Èlia in concerto
Crediti:
Francesco Baccini: Voce e Pianoforte
Armando Corsi: Chitarra classica e Cori
Luca Falomi: Chitarra Classica, Acustica ed Elettrica
Luca Volontè: Sax Tenore, Soprano, Armonica e Cori
Pippo Pedol: contrabbasso e Cori
Marco Fadda: Percussioni, Batteria del brano n.13, Tromba
Matteo Di Francesco: Batteria
Produzione esecutiva di Roberto
Merli e Raffaele Abbate
Produzione artistica di Armando Corsi e Raffaele Abbate
Arrangiamenti di Armando Corsi, tranne il brano n.16 arrangiato
da Luca Volontè
Registrato dal vivo tra il 23 e il 26 ottobre 2011 da Raffaele
Abbate al Teatro Eden di Genova Pagli, tranne i brani n. 5,
6, 11, 20, registrati durante la preproduzione dello spettacolo
teatrale Baccini canta Tenco nel Dicembre 2010 allo studio
OrangeHomeRecords di Leivi, Genova
Mix & Mastering di Raffaele Abbate la OrangeHomeRecords
di Leivi, Genova
Francesco
Baccini
Baccini Canta Tenco Edel, 2012 Nei
negozi di dischi e sulle piattaforme
Tracklist
01
Bang
Bang
02
Vedrai Vedrai
03
Quando una festa
04
La Ballata della moda
05
Cara Maestra
06
Hobby
07
Ragazzo mio
08
Se stasera sono qui
09
Giornali
femminili
10
Angela
11
Ho capito che ti amo
12
Tu
non hai capito niente
13
Ballata della moda
14
Se potessi amore mio
15
Un giorno dopo l’altro
16
Ognuno è libero
17
Mi sono innamorato di te
18
E se ci diranno
19
Li vidi tornare (Ciao amore, ciao)
20
Preghiera in Gennaio
21
Lunatika
L’ho
aspettato al passo, Francesco Baccini. L’ho aspettato al passo
dei classici, e non perchè la scaletta di questo suo “Canta
Tenco” sia rimpolpata solo dai classici del mostro sacro di
Cassine. Tutt’altro. Riesuma, per esempio, il Tenco più
politico (“Cara maestra”, “E se ci diranno”,
“Li vidi tornare”); quello profetico, della satira di
costume (“Hobby”, Giornali femminili”, “Ballata
della moda”); quello beatnik (“Bang Bang”, “Ognuno
è libero”), nonchè frammenti di (sue) anime
ulteriori: anime da proto-cantautore coi baffi e contro-baffi.
Il motivo principale per cui aspettavo Baccini alla prova dei classici
di Tenco (per intenderci: il repertorio sentimentale al gran completo,
da “Vedrai vedrai” a “Ho capito che
ti amo” a “Mi sono innamorato di te”)
riguardava la sudditanza psicologica. Il pedaggio che si paga, di
solito, al cospetto delle evergreen (poco da fare: o riproponi
in maniera pedissequa oppure tradisci clamorosamente).
Poi, a dirla tutta, ne avevo un altro di motivo: riguardava la diffidenza
ispiratami dai trascorsi bacciniani (ma che fine ha fatto l’istrionico
cantautore-giovane di “Cartoons”?). In buona
sostanza: sul fatto che Baccini sia venuto su a pane & canzone
d’autore non ci piove. Così come non piove sulle sue
buone intenzioni, che da sole non bastano, però, quasi mai,
a salvarti dal flop della prova dei fatti.
L’occasione delle cover tenchiane (ligure come lui, trasversale
ai generi come lui) mi sembrava dunque la più ghiotta per
il riscatto. Per far dimenticare, soprattutto, quella scrittura
un po’ così che, da almeno dieci anni a questa parte,
ne penalizza alquanto i propositi impegnati. Per tornare al nocciolo
di “Canta Tenco”: scivoloni
delle tracce 7 e 8 a parte (nell’ordine un “Ragazzo
mio” che reclama ancora vendetta; idem con patate per
“Se stasera sono qui”), il disco - giuro -
non è malaccio: la resa delle canzoni più che onesta,
leggi rispettosa degli originali senza esserne vittima.
Ma la cosa più bella è che in questa antologia d’autore,
Baccini ci risparmia la declinazione in chiave ennesima del repertorio
di Tenco. Ché davvero ne avrei piene le palle di rivisitazioni
operistiche/jazz/blues dei cari estinti della patria cantautorale
(peraltro non possono nemmeno difendersi, possono solo rivoltarsi
nella tomba).
In ultima analisi: Baccini canta Tenco, e non strafà. Con
l’ensemble che ha accompagnato le sue performance teatrali,
mette al servizio degli originali tecnica pianistica, buoni arrangiamenti
& voce, venendo fuori, per una volta, con un album che ascolti
e riascolti volentieri. Gli strani incroci della storia: hai visto
mai che lo stand-by della sua carriera possa finire qui?