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BiELLE Eventi

Cannes al vento


Festival 2012

"Con un pastis dal Palais" - Quinta giornata

Il Milk bar di "Arancia meccanica" alla Quinzaine
di Louise Brooks

Red carpet fradicio inzuppato. Sciarpe e ombrelli. Cielo grigio senza sentimenti. No ricomincia a piovere.

In fila, per fortuna non lunga alla Quinzaine per "Rengaine". Film di uno degli autori di La Haine che affronta un tabù. L'amore tra un nero e un'araba. Nella banlieu parigina.

Piove. La gente rassegnata non usa più gli ombrelli. Forse tutti rotti nei cestini. Per fortuna si entra.

Nuovo look per la sala della Quinzaine. Bianco fosforescente. Sembra il Milk bar di "Arancia meccanica". E qui pubblico diverso. Tutti giovani. Giovanissimi.

Siamo onesti. Almeno noi. Una Perrier formato mignon a 5 euro è un vero furto!

Troppo freddo. Avete vinto. Vado a comprare qualcosa di pesante e impermeabile. Mi arrendo.

Non trovo. Solo costumi e cose da mare. Ma cosa credono? Di essere in maggio? Non si sono accorti del tempo atmosferico? Non guardano fuori?

A onore del vero hanno tirato fuori orrendi impermeabili dai fondi mi magazzino. Impossibili. Anche l'estetica vuole la sua parte

Pioggia forte forte. Freddo. Conto sugli Omega 3. E sul cibo. Sto aspettando un piatto di pesce su cui ora sono concentrate tutte le mie speranze. Anche le aspettative.


Bollettino di guerra. Strage di ombrelli nei cestini. In sala il riscaldamento sostituisce l'aria condizionata. Le mie scarpe ancora umide nonostante abbia fatto ricorso al vecchio rimedio di riempirle con fogli di giornale. Le zanzare si proteggono dal freddo rifugiandosi nelle tiepide stanze d'albergo. Ma il vento si è calmato. Ora Alain Resnais. Che mi fa sempre stare un poco male. Però adesso si esagera col riscaldamento. Ci saranno 28 gradi. Niente pace tra gli ulivi ...

La storiellina (noiosa) di Kiarostami

Insopportabile, presuntuoso, ridicolo film di Kiarostami ieri sera, in concorso: "Like Someone In Love". I giapponesi gli hanno dato i soldi per un film e lui, come Woody Allen (ma almeno il regista newyorkese fa ridere), e andato a Tokyo e ha inventato una storiellina. Una bella fanciulla arrivata dalla campagna e diventata prostituta va da un cliente, un anziano professore che vive di traduzioni. Lui cerca un po' di delicatezza, magari una cena e un brindisi, lei e infantile, stanca, sbrigativa. Tutto suggerito, almenio di questo, grazie (stanchi di pugni nello stomaco). Lei ha un fidanzato geloso che nulla sa, ma ovviamente sospetta per le sue assenze e le sue bugie, una nonna che arriva in citta e che lei non ha il coraggio di incontrare e poco altro. Caratteri schizzati, storia piu che esile, interesse zero e noia a mille. Da buttare via. E che Moretti, suo fan da sempre, non si permetta di dargli neanche l'ombra di un premio.

"L'esperienza insegna che quando credi che ti possano rispondere con una menzogna è meglio non porre la domanda"




Alain Resnais: "You Ain't Seen Nothin' Yet" (foto qui di fianco).
Gli attori piu bravi del cinema francese sotto l'ala raffinata del regista di Hiroshima mon amour. Con uno stratagemma (il testamento postumo di un regista con dimora meravigliosa in un paesino della Provenza) tutti gli interpreti di tante versioni di Orfeo e Euridice vengono riuniti. Per una nuova messa in scena, alternata a quella di giovanissimi attori della Comedie Francaise. Affascinante, molto molto di nicchia, il piacere della parola in una delle piu belle tragedie. Sara mai possibile far tornare qualcuno dall'oltretomba?

Le giornate precedenti
Prima giornata: "Louise torna sui suoi passi"
Seconda giornata: "Odio l'acqua"
Terza giornata: "L'esorcismo finito male"
Quarta giornata: "Due ore e sette minuti di strazio"

 

Ecologia, speriamo nel resto dell'umanità

Il pianeta e un disasastro. Lo sapevamo. Jeremy Irons, produttore e narratore di "Trashed" gira appoggiandosi a un bastone calpestando la piu grande discarica del Libano. 14 metri di altezza che hanno sommerso una meravigliosa spiaggia per chilometri. Inizia da li un viaggio fra le schifezze che noi umani abbiamo buttato dovunque, cambiando persino la struttura degli oecani, mescolando senza via di ritorno la plastica al plancton. Finale propositivo: San Francisco dove si sfiora l'80 per cento del riciclo (resta qualche dubbio quando si scopre che le balle di plastica finiscono in Cina: speriamo in bene) e in qualche negozio dove tutto si vende senza imballo. Prima pero abbiamo visto decine di inceneritori e gli effetti devastanti della diossina sprigionata (compresi quelli sui bambini deformi in Vietnam). Tutto giusto, lui serio, bravo e impegnato. Impossibile dargli torto. Sala semivuota. Che si e svuotata ulteriormente all'incontro con lui. Questo non fa bene sperare nella volonta politica di giornalisti e cinefili, rispetto al tema ecologico. Speriamo nel resto dell'umanita

Michael Haneke: "At the end of the day, I am very happy to have made a simple film".

Due letture decise per il film di Haneke. Per alcuni un film sull'amore. Per altri il film di un'agonia.


Oggi vorrei anche scrivere dello show business che è ormai solo business. Gli autori sembrano i disegni del manzo dal macellaio. Niente da buttare.

"Rengaine" di Rachid Djaidani


Bel film. Uno dei pochi che comprerei da distribuire. Segue recensione. Non sono la sola. Si applaude ancora!

Dice il regista "volevo che si leggesse la storia sulla pelle dei personaggi "

"girato durante il ramadan perché avendo basso budget potevo non far mangirare mai i personaggi " è un simpatico il giovane regista. Nero. Parigino

Contenta sempre intuito per i film. Non ci sono altri giornalisti italiani. Scritto alla bim. Da comprare. Vediamo

Ma quanto mi e piaciuto "Rengaine", di Rachid Djaidani, meta sudanese e meta algerino e per questo sensibile al razzismo fra arabi e neri. Ce lo racconta con un piglio da Spike Lee prima maniera, in un film a basso budget dove si sorride e si ride spesso. Siamo a Parigi, un attore nero che non e Denzel Washington ma fatica per tirare avanti, ama da un anno una bella ragazza algerina. Cosa di piu naturale che chiederle di sposarla? Un disastro, perchE passi uscirci, ma finire a far parte della famiglia e un'altra questione. Il piu agguerrito e il fratello di lei, peraltro innamorato di una cantante ebrea israeliana. Con mano lieve e mezzi di ripresa altrettanto leggeri, passiamo da un pregiudizio all'altro, senza nessuna violenza, fra ragazzi parigini che sguazzano nella contraddizione. Sono amici, sono tolleranti, suonano assieme, ridono e scehrzano, possono parlare di sesso e di denaro... ma poi il matrimonio diventa una questione maledettamente seria dove le differenza si faticano parecchio a ricomporre. Bel film, uno dei piu belli visti qui. Speriamo che qualche distributore italiano lo compri. Io dico che potrebbe anche avere un bel successo


Un paio di video: "You ain't see nothin' yet"

"Like Someone In Love" - Kiarostami

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