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Le BiELLE RECENSIONI
Riccardo Tesi : "Madreperla"
L’Italia che ci piace in musica. E parole.
di Silvano Rubino
Ascolti collegati

Riccardo Tesi & Maurizio Geri
Sopra i tetti di Firenze

Riccardo Tesi & Banditaliana
Lune

Riccardo Tesi &
Claudio Carboni
Crinali

Riccardo Tesi & Banditaliana
Thapsos

Maurizio Geri
A cielo aperto

Maurizio Geri
Ancora un ballo

Crediti:
Bandaitaliana è: Riccardo Tesi (organetto diatonico); Maurizio Geri (voce, chitarra chitarra battente, basso acustico, tamburello, benas, tubi sonori) : Claudio Carboni sax soprano, alto,baritono) ; Gigi Biolcati (percussioni, kalimba, voce).

Ospiti
Elias Nardi (oud); Maria Pierantoni Giua (voce); Silvano Lobina (basso elettrico); Riccardo Tarlini (basso tuba); Nicola Vernuccio (contrabbasso); Ettore Bonafè (vibrafono); Piero Leveratto (contrabbasso).

Prodotto da Banditaliana per Associazione Culturale VIAVAI
Stampato da Visage Music Sas.
Registrato tra il 7 dicembre 2010 e il 15 febbraio 2011
presso la “Rolanderia” di Pistoia.
Registrazione e editing a cura di Gigi Biolcati, Claudio Carboni,
Maurizio Geri, Riccardo Tesi.
Mix e Mastering a cura di Stefano Melone,
Progetto Portatile Studio di Pesaro.
Disegni e progetto grafico Marcello Bucci
Foto Lorenzo Gori

Questo lavoro non sarebbe stato
possibile senza il prezioso e poliedrico
apporto di Stefano Melone.
Associazione Culturale Viavai
Via L. D’Aragona 255 - 51100 Pistoia
tel +39 338 5368142
+39 335 6619638

Su Bielle
Ascolti: "Cronache scaramantiche"

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Riccardo Tesi
"Madreperla"

ViaVai / Materiali Sonori - 2010
Nei negozi di dischi

Tracklist

01.Origami
02.Kafkaffè
03.Madreperla
04. Mangiafuoco
05. Mausette
06. Turkese
07. Ali virtuali
08. Acqua
09. Sciurausci
10.Cronache scaramantiche
11. Maresia
12. Fiori di neve

Non poteva cascare meglio l’uscita di questo nuovo disco di Riccardo Tesi e della sua Banditaliana: in coincidenza con il 150° anniversario dell’Unità di questo sgarruppato Paese. Dentro il lavoro e la produzione di Tesi e soci (non a caso riuniti sotto un nome che richiama il nostro paese, Banditaliana, appunto) c’è, a mio parere, il meglio dell’italianità. L’Italia consapevole e orgogliosa delle sue radici, desiderosa di tenere vive e valorizzare le proprie tradizioni, l’Italia del lavoro artigianale, della ricerca certosina, di quelli che fanno bene e con passione il loro lavoro (che, per dirla con Saviano, è già un atto rivoluzionario).

Un’Italia, però, che non usa la tradizione per chiudersi nei suoi confini, per esasperare i localismi, per farne strumenti di contrapposizione. Tutto il contrario: è l’Italia che parte dalle tradizioni per aprirsi all’incontro, al viaggio, alla contaminazione. L’Italia che non ha mai inseguito barriere invisibili o nazioni inesistenti ma si è aperta con naturalezza al Mediterraneo, sapendone trarre influenze, colori, profumi. Sapendo che ogni tradizione è già di per sé frutto di un meticciato.

Un’Italia che mi piace e che sarebbe da augurarsi diventasse maggioritaria, in questo paese. Purtroppo così non è e ci tocca aggrapparci a esempi come quelli di Tesi e Banditaliana per tenere vivi in cuori disincantati come i nostri un po’ di fiammella di orgoglio tricolore.

Anche perché Tesi e Banditaliana i nostri colori li portano in giro per il mondo da anni, con successi di cui solo in Italia non ci accorgiamo. Tra qualche settimana partiranno per una lunga tournèe in Australia, giusto per fare un esempio. Ma suonano un po’ ovunque, in importantissimi e affollatissimi festival. C’è da rallegrarsi che molte persone all’estero vedano, ascoltino e scoprano quel che di buono sappiamo ancora produrre, da queste parti (non c’è solo il Bunga bunga...).


Premessa forse un po’ lunga, ma che ritengo meritatissima per questi signori. Bisognerà a questo punto parlare un po’ del disco “Madreperla”, che, data la premessa, è quasi scontato dire che non delude affatto le aspettative. È un disco bellissimo. Un disco che è la naturale prosecuzione di un percorso cominciato ormai 19 anni fa (e fotografato da tre bellissimi dischi, "Banditaliana", "Thapsos" e "Lune") da Riccardo Tesi, Maurizio Geri e Claudio Carboni, ai quali in quest’ultimo disco si è aggiunto un nuovo percussionista, Gigi Biolcati. Un disco che è ancora una volta il frutto di un collaudato lavoro di gruppo (tra testi e musiche tutti i componenti partecipano alla fase di scrittura), se possibile ancora più potenziato grazie al fatto che “Madreperla” è interamente autoprodotto (interrompendo il rapporto con l’etichetta de Il manifesto) ed è stato registrato, mixato e rielaborato in studio dagli stessi musicisti, sotto la guida esperta di Stefano Melone.

Una modalità operativa “artigianale”, appunto, che rende il prodotto davvero corale. Il che significa che ciascuno dei componenti ci ha portato dentro anche molto del suo background e dei lavori fatti singolarmenti o in altre collaborazioni. Cito dalla presentazione del disco: « Riccardo Tesi ha registrato “PresenteRemoto”, ricco di ospiti, e “Solo Organetto”; Maurizio Geri ha fatto uscire il disco di canzoni “Ancora un ballo” e proseguito la ricerca sulla musica manouche; Claudio Caboni ha presentato “Secondo a nessuno”, dedicato al liscio di Casadei, e “Lo mau d’amor”, con il trio Trobairitz d’Oc. Tesi e Carboni sono poi stati coautori di “Crinali”, mentre Tesi e Geri hanno ideato l’omaggio alla loro maestra Caterina Bueno, “Sopra i tetti di Firenze”».

Background mica da poco, lo si capisce bene. Che si fonde in una miscela unica e ormai abbastanza inconfondibile, quella che nel libretto di “Lune” veniva definita “musica di frontiera”: radici popolari, jazz, world music, canzone d’autore. Visto che Bielle si occupa soprattutto di quest’ultimo aspetto, corre l’obbligo di dire che la parte cantata è cresciuta in proporzione rispetto agli altri dischi, senza perdere in qualità. Maurizio Geri, che è autore della maggior parte dei testi, sta acquisendo una maturità di scrittura davvero ragguardevole. Da citare “Cronache scaramantiche”, un poetico omaggio gitano agli zingari, “viandanti” per eccellenza ( “liberi nel mondo/ cittadini senza uno stato”), la scanzonata e popolare “Mausette” e la struggente ninna nanna che chiude il disco, “Fiori di neve”, di cui Geri ha scritto testi e musiche. “Origami”, il brano che apre è invece frutto della collaborazione di Tesi con Maria Pierantoni Giua, una delle giovani cantautrici più promettenti di questi anni: un invito al viaggio, ad aprirsi al “pensiero migrante”, un omaggio a tutti quelli che si sono messi in cammino verso la propria America. Naturale che sia una canzone di viaggio ad aprire le danze.

Madreperla” scorre sul lettore come una vela al vento, lungo le rotte di quel “Mediterraneo immaginario” che parte dall’appennino tosco-emiliano, si profuma di sonorità arabeggianti e gitane (“Sciurausi”), tocca Instabul (“Turkesa”), si concede un’incursione nel cuore della tradizione yiddish (“Kafkafè”), approda sulle sponde e sulle note d’oltreoceano tra Bahia (“Madreperla”) e il tango (“Mangiafuoco”). Restano da citare il poetico omaggio al bene comune per eccellenza sotto forma di ninna nanna popolare “Acqua” (scritta con il cantautore Tiziano Mazzoni), “Ali virtuali”, una bella riflessione sulle relazioni al tempo di internet costruita su sonorità tipicamente mediterranee e l’elegante e e jazzato virtuosismo di “Maresia”.

Insomma, è già chiaro: “Madreperla” è un viaggio pieno di profumi, solare e movimentato, speziato e poetico. Che veleggia sul lettore cd ma fa venire una gran voglia di sentirli dal vivo. Garantito anche in questo: nei live Tesi e Banditaliana scatenano un’ondata di energia che uno si porta dietro per molto tempo.

Festeggiare i 150 anni d’Italia ascoltando “Madreperla” può essere un bell’antidoto al pessimismo, alla cupezza che ci circonda e che spesso ci fa disperare del futuro. Una piacevole parentesi di dodici canzoni.



Ultimo aggiornamento: 21-03-2011