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Le BiELLE RECENSIONI
I Gang : "La rossa primavera"
La rossa primavera dei fratelli Severini
di Mario Bonanno
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Crediti:
Marino Severini (Voce, Chitarra acustica ed elettrica) ;
Sandro Severini (Chitarre elettriche); Francesco Caporaletti (Basso); Fabio Verdini (Organo Hammond, Pianoforte e Synth); Francesco Bigoni (Batteria)


Ospiti:
Nedd Ludd

Testi e musiche di Marino e Sandro Severini (6,11,14); Severini e Massimo Bubola (12); Tommaso Leddi e Umberto Fiori (2): Francesco De Gregori (15), Paolo Archetti Maestri (8), Nuto Revelli (13). Francesco Guccini (4), Fabrizio Zanotti e Nicola Ricco (5), Massimo Priviero (7). Le altre sono canzoni del patrimonio popolare

 



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I Gang
"La rossa primavera"

Latlantide - 2011
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Tracklist

01 Fischia il vento
02 Dante Di Nanni
03 La brigata Garibaldi
04 Su in collina
05 Poco di buono
06 La pianura dei sette fratelli
07 Pane, giustizia e libertà
08 Tredici
09 Quei briganti neri
10 Festa di aprile
11 4 maggio 1944, in memoria
12

Eurialo e Niso

13 Pietà l'è morta
14 Aprile
15 Le storie di ieri
In epoca di dischi a perdere & Mediaset-style è ancora possibile scrivere senza imbarazzi di ascolti necessari? Di cd (sacro)santi e benedetti, la cui fruizione riconcilia con la canzone sociale che fu, e - perchè no? - un poco anche con la vita? Al cospetto di questo corposo, impeccabile, struggente, politico (nel senso più pieno del termine) La rossa primavera (Latlantide, 2011) dei Gang, la risposta non può che essere affermativa, e senza tema di smentita. Con il conforto che ne deriva a chi ha davvero a cuore il destino della ballata di impegno e peso specifico, senza passare dalle circonlocuzioni simil-liceali dell’hip hop.

"La rossa primavera" è un album coraggioso (da quand’era che in un cd non mi imbattevo nella parola “fascista”?), propedeutico, a tesi, come quelli che andavano una volta.

Quindici tracce legate strette al filo rosso della Resistenza. Un itinerario sonoro che attraversa d’un fiato canzoni partigiane e d’autore. A rivendicare, ora e sempre, la voglia di resistere, stazionare dalla parte giusta: quella della fratellanza tra i popoli, della loro libertà.

Per gli amanti delle ballate di contenuto la scaletta è, a dir poco, succulenta: rivisita in strepitosa forma Gang canti “storici” della Liberazione ("Fischia il vento", "La brigata Garibaldi", "Pietà l’è morta", "Festa d’Aprile"), brani di Claudio Lolli, come cantante, ("Poco di buono"), De Gregori & De Andrè ("Le storie di ieri"), Francesco Guccini ("Su in collina"), Massimo Priviero ("Pane, Giustizia e Libertà"), Stormy Six ("Dante di Nanni"), Yo Yo Mundi ("Tredici"), e altri del repertorio militante dei fratelli Severini ("Eurialo e Niso", "Aprile", "Il 4 maggio 1944").




Storie comuni al cospetto della Storia, pagine esemplari (spesso lacrime e sangue) di un passato che si vorrebbe consegnare alla rimozione, quando invece andrebbe assunto a monito perenne. Contro - anche - le dittature subdole dei nostri giorni.

L’eterogeneità degli stili musicali è ricondotta con mestiere alla mistura folk/rock che caratterizza, ab origine, voce e chitarre di Marino e Sandro Severini. Trent’anni (e passa) di combat folk, senza andare fuori tempo, né perdere un colpo.

In assoluta coerenza di stile e - soprattutto - di ideale. Chè anche questo - dato la diffusa vocazione all’abiura - non è un merito da sottovalutare.




Ultimo aggiornamento: 15-07-2011