E ancora oggi tutti continuano a dire "I love you"
di Louise Brooks

Tutti vogliono dire I love you: è la natura umana. Puoi essere un anziano signore e innamorarti di una giovanissima squillo, o essere una donna in età e credere ciecamente alle parole della cartomante che ti predice l’incontro con l’uomo della tua vita.

Puoi essere serenamente sposato e perdere la testa per la bella vicina col vestito rosso, che sbirci dalla finestra. O essere una brava moglie e cominciare a sgranare gli occhi sull’aitante gallerista di cui sei l’assistente.

L’amore vince ogni cosa, l’amore è irresistibile e all’amore tutto si perdona. Impagabile girandola di situazioni, battute esilaranti e (ma come fa?) sempre nuove, attori che meritano un bacio in fronte (Anthony Hopkins una vera scoperta nel ruolo comico di un settantenne alle prese con femmine e Viagra).

Accanto al sentimentalismo, però, Allen riesce anche a raccontare con toni impietosi la crisi creativa di un personaggio. Condizione che certo non gli è mai appartenuta: alla fine di ogni suo film vien da chiedere quando potremo vedere il prossimo.

La frase: "Devi scusami se faccio questa domanda, non sono abituato a fare cose del genere. Il nostro incontro, sarà igienico?"

Da vedere: Per potere aspettare con cognizione di causa il suo prossimo film. Tanto si aspetta poco: un anno al massimo