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BiELLE Eventi

Vaghe stelle
in mostra

Louise Brooks tra bacari e bar

La falena vampiro
di Louise Brooks

Succede sempre. Una pausa, dopo le corse. Film dimenticabili che in tempi normali avrebbero sale vuote e invece ai festival suscitano code chilometriche: per forza! A metà della seconda settimana c'è sempre un po' di crisi, nonostante l'appeal glamour del direttore furbissimo abbia messo giusto stasera il film sorpresa che sarà come al solito un noiosissimo cinese tirato fuori dal cappello. Io, con l'abituale eleganza ci scivolo sopra e me ne vado a una cena come si deve, a Venezia, a ca' giustinian, con un gruppo di attori spagnoli, ivi compreso Daniel Brühl, che ha recitato in "Bastardi senza gloria". Tarantino si conferma un genio pieno di intuito perché anche gli sconosciuti di quel cast da scoperte sono diventati attori di serie a (Waltz, Fassbender).

Se anche oggi non vedessi più niente, mi accontenterei: appagata da "The moth diaries", di Mary Harron, tratto dal romanzo di Rachel Klein (pubblicato in Italia da Einaudi). Entro di buon umore. La regista mi è simpatica e mi piace il suo lavoro fin dal suo primo film, "I shot Andy Warhol". Donna tosta, femminista e colta, sa quel che fa e conosce il cinema. E già questo è bene. Il film? Ipnotico fin dai titoli di testa, con una falena fluorescente che esce dal bozzolo. Ipnotico anche il seguito, con l'atmosfera ovattata e torbida di un collegio tutto femminile, con la complicità sensuale (come sa cogliere bene i gesti intimi delle adolescenti!) fra le ragazze e quella amicizie femminili così segrete che trasformano l'emozione della crescita e la curiosità nei confronti dei misteri del sesso in un'ossessione. Lucy e Rebecca sono amiche e non aspettano altro che di ritrovarsi per un altro anno assieme, ma la nuova arrivata, Ernessa, che ha il viso lunare di Lily Cole, si mette fra di loro. Pallida, capelli corvini, misteriosa, forte, capace di insinuarsi nelle menti (e forse nei corpi) delle altre. Intanto il professore, l'unico maschio di un college in mano "a una congrega di lesbiche" tiene lezioni sul romanzo gotico e su Carmilla e disserta sul rapporto fra il vampiro e la sessualità, facendo vibrare la classe. La fascinazione vampiresca di Ernessa, forse reincarnazione degli antichi ospiti del collegio, quando era un hotel, si insinua fra le camere e serpeggia fra i muri, facendo prevedere il peggio, come in Picninc a Hanging Rock. O come in Shining, perché il Brangwyn Hotel è palesemente ispirato al film di Kubrick, così come l'angoscia per la prima mestruazione e la pioggia di sangue (mestruale?) ricordano Carrie di Brian De Palma. Fra incubi, cripte, fantasmi, corpi svuotati e falene che irrompono con i loro baluginii si arriva al gran finale. Altro che Twilight! Questo sì che è il romanzo gotico come ci piace, con tutto il suo corredo di sensualità malata e di spinte ribelli, dove l'amore ossessione, se riesci a non soccombere, diventare una lotta contro l'istinto di morte e quell'attrazione tipicamente adolescenziale verso l'autodistruzione.



"Quale sarà il suo segreto? Tutte ne hanno uno, tranne me che sono una ragazza noiosa" (chiede Rebecca a Lucy, guardando Ernessa, la nuova arrivata)

"Allora? Neanche quest'estate nessuna ha fatto sesso!" (le ragazze che si ritrovano all'inizio del nuovo anno scolastico) "Io sì!" (la giapponesina) "Ma le ragazze non contano" (Le altre)

"Il vampiro entra solo se gli apri la porta: agisce con il consenso della vittima" (il professore che spiega alla classe Carmilla)




Noi cinefile e femministe abbiamo adorato il film. Citazioni da "Carrie" con mestruazioni e piogge di sangue. Citazioni da "Shining", come l'hotel e il suo passato e i segreti che incombono. L'esclusività dell'amicizia femminile nell'adolescenza che trasforma l'emozione in ossessione. Il racconto gotico con tutta la sua carica erotica e la repressione dell'età vittoriana. Parlano di sesso? Parlano della vita. E nella vita c'è sesso. Ah, le donne, come sanno raccontare certe cose!

Vento in faccia

Tornato il sole. Dato consulenza per nuovo festival. Rimediato inviato in villa a Positano. Oggi succedono tante cose.

Inspiegabile, chilometrica fila sui gradinid el Palazzo del Casinò. Il mondo è sorprendente. O mi sono persa qualcosa? Forse semplicemente perché non c'è altro da vedere a quest'ora.

Si entra. Inutili allarmismi. Sarà bello? Cong li orientali non si può mai dire.


Angosciante, violento film giapponese post-tsunami. Storia di un ragazzino vessato da padre e madre che però nonsi rassegna alla violenza e viuole diventare una persona rispettabile. Ne esce un Paese in ginocchio. Svolta finale, il grido di non mollare. Detto al ragazzino, ma detto naturalmente al Giappone tutto. Comprato da Fandango, quindi si vedrà.


Vento in faccia. Cielo tempestoso, ma senza minaccia di pioggia. Un magnifico settembre brilla sulla laguna. Un'aria che regala energia. Ora film femminista sui vampiri (qui di lato). La stessa regista di "I shot AndyWarhol". Ma questo tempo fa venire voglia di spiaggia, bicicletta, respiri e sospiri.

Perché in Sala Perla c'è sempre questa puzza di marcio? E perché il mio vicino di poltrona non si è fatto la doccia?

Stasera cena spagnola a Ca' Giustinian. Nel mezzo parole, incontri, solo e vento. Sguardo che vada al di là dell'orizzonte. I film aiutano non solo a sognare, ma anche a pensare. E anche a perdersi.

Vado da Colin Firth. Non è il mio tipo. Faccia molle. Li voglio coi lineamenti tagliati nella pietra. Sono quelli che invecchiano meglio.I morbidi, con gli anni che passano, hanno facce da bambini vecchi inquietanti.

Con Colin Firth. Un grado di separazione tra me e l'Oscar. Colin molto sulle sue. Svicola ogni riferimento sulla sua vita privata. Anche i più inoffensivi. A dirla tutta, farei lo stesso.

Il tiro dei dadi della Comencini



Film della Comencini. Perdoni tutto, ma non il ridicolo. Battute particolarmente infelici. RIsate a scena aperta, Ma Filippo Timi ne era consapevole. E declama frasi drammatiche, ridendo sotto i baffi.

La storia. Il bambino della Franzoni si sarebbe salvato se la sua mamma avesse avuto per vicino di casa un uomo solitario, oroso e ferito dalla vita, ma sensibile come Timi. Al di là di tutto il film è noioso in maniera letale.

La Comencini per decidere dove mettere la macchina da presa credo che tiri i dadi. Se non è così non ci spieghiamo la bruttezza del film.

Claudia Pandolfi si emoziona e piange durante l'intervista. Quanto è bella e vera lei! Al di là del film


Dice la Pandolfi: "Anche madre natura a volte è stanca del mondo che ha creato"

Pronta per le due ore e mezza del "Faust" di Sokurov. Che tempra!


Un gatto-robot dalla Spagna



"Eva". bel film spagnolo di fantascienza emozionale. Su un creatore di robot molto sofisticati. Col film di genere gli spagnoli sono diventati proprio bravi.


Cosa serve per essere umani? Quando scatta il livello emotivo che rende degnp il passaggio? Gli androidi più umani degli umani. Soprattutto quando sono bambini. Emozioni distillate in tecnologie.

"Per imparare devi cadere molte volte". "Se il modello è un bimbo qualunque, avrai un robot qualunque".

E c'è un divertente gatto-robot con uìopzione vietata. La libertà.
Chiacchiere al casellario stampa: tutti contenti del film spagnolo.



La pagina dei Film

Vaghe stelle in mostra: il primo giorno
Vaghe stelle in mostra: il secondo giorno
Vaghe stelle in mostra: il terzo giorno
Vaghe stelle in mostra: il quarto giorno
Vaghe stelle in mostra: il quinto giorno

Un paio di video: "Quando la notte"


"Eva"


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