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Le BiELLE RECENSIONI
Dario Brunori: "Brunori Sas - Vol.Uno"
Sono solo canzonette. Ma bisogna saperle fare!
di Giorgio Maimone


Ascolti collegati


Dente
L'amore non è bello

Dente
Non c'è due senza te

Beatrice Antolini
A due

Bugo
Stentimento westernato

Simone Cristicchi
Fabbricante di canzoni

Goran Kuzminac
Dio suona la chitarra

Musicisti:
Denominazione sociale: Brunori Sas di Dario Brunori & c.

Oggetto sociale: Produzione e commercializzazione di canzoni autentiche. Ginocchia sbucciate, palloni bucati e ragazzi di provincia. Il mare d'inverno e le cotte d'agosto. Pugili e fiorellini stracciati.

Socio accomandatario: Dario Brunori (testi, musiche, voci, chitarre, piano, rhodes, percussioni, programmazioni)

Soci accomandati: Simona Marrazzo (cori, percussioni, pastiere); Luca Telleschi (batteria, basso, percussioni, fonicherie varie); Matteo Zanobini (percussioni, cori, basso punk, synth a coscia, piattate e blandizie); Manolo Nardi (fiati in "Paolo", "Italian dandy", "Di così", "Come stai");
Mirco Capecchi (contrabbasso in "Nanà", "Paolo", "Italian Dandy", "come stai"); Alfredo Vena (clarinetto in "Paolo", "L'imprenditore").

Partecipazioni in società controllate:
Annie Hall in "Di così"
Camera 237 in "Guardia '82"

Scheda tecnica del prodotto:
Registrato e mixato da Luca Telleschi e Matteo Zanobini al "kasparHouseStudio" di Ponte a Egola, eccetto "Guardia '82", "Il pugile", "Come stai" e "Stella" registrati e mixati da Paolo Costola e Dario Brunori al Picicca Studio di Rende

"Stella d'argento" di Devilli/Kennedy/Carr

Produzione artistica e arrangiamenti:
Matteo Zanobini e Dario Brunori

Progetto grafico: Carmela Pignatelli



Tracklist

01. Il pugile
02. Italian Dandy
03. Nanà
04. Paolo
05. Come stai
06. Guardia ‘82
07. L’imprenditore
08. Di così
09. Stella d’argento



Proviamo a fare una scommessa: nel 2020 sulle spiagge, accanto ai falò (nel caso vi fossero ancora spiagge e falò) si suoneranno le canzoni di Dario Brunori. Dario lo sa ed ha già messo in vendita "Il canzoniere di Brunori Sas" (vedi a fianco), che poi è il booklet del cd con gli accordi riportati sopra i testi. Idea comunque che vale un bonus di partenza. Perché poi ci sono le canzoni e qui i nostri bonus rischiano di sprecarsi. Dario Brunori ha fatto questo "Brunori Sas - Vol. Uno", che già del titolo fa capire che trattasi di autore che non ha intenzione di fermarsi qui. La ricetta è molto semplice: voce, chitarra, produzione casalinga e lo-fi, molto Devendra Banhart o Jack Johnson style. Quello che fa differenza con altri prodotti simili è che qui ci sono le canzoni.

Nostalgia a manetta, amici sulla spiaggia, tramonti infuocati, il tenero sguardo di una ragazza, il ricordo del padre, uno sguardo a se steso da bambino, qualche coretto do-wap di quelli che strapazzano il cuore. Concetti semplici, storie normali e musiche con grandi ritornelli da memorizzare al volo. Certo che ci ricorda tante altre cose che abbiamo sentito da ragazzi: Rino Gaetano su tutti, conterraneo di Brunori. Rino è nato a Crotone il 29 ottobre 1950 e Dario a Guardia Piemontese, in provincia di Cosenza, il 28 settembre 1977: 170 km scarsi, ma con vista su due mari differenti. Quando Rino è morto, Dario aveva quattro anni, ma l'impronta è quella. E anche l'improntitudine. La faccia tosta di presentare un album che sembra un demo casalingo e poi invece è curato e levigato per colpire più in basso della cintura con colpi di deciso effetto.

Dario Brunori non punta su effetti particolari, se non la delicatezza del porgere, la facilitò di affrontare gli argomenti e di renderli cantabili e una ben caalcolata miscela tra nostalgia e visioni ventage. Se questo mondo, quest'epoca ci risulta insopportabile e invivibile, Dario ci trasporta con la sua Sas (società in accomandita semplice) negli anni '90, quelli di Pertini e Bearzot, della Pall Mall fumate in un bar di Berlino, le lattine anni '80, i palloni arancioni, di Padre Pio, di canne e Peroni. Anni imperfetti certo. Ma almeno avevamo dieci anni in meno!

"I brani sono spontaneamente nati chitarra e voce - racconta Dario Brunori in un'intervista a Giulia Gasparato su LostHighways - Quando Matteo (Pippola Music) e Chiara (Organetta Booking) li hanno ascoltati la prima volta, io non pensavo neanche lontanamente di farne un disco. Ricordo che era la vigilia di Pasqua dell’anno scorso. Dopo pranzo, con un po’ di vinello in circolo, presi la chitarra e suonai Nanà e L’imprenditore. Il commento fu: “Se ne hai almeno una decina così, si fa il disco”. E cosi è stato. Sei mesi dopo i brani erano undici. Ne abbiamo poi tenuti solo nove. Per l’arrangiamento si è scelto un percorso che rispettasse il “chitarra e voce” vestendolo con parsimonia".

Tutto molto naturale, tutto molto semplice. Ecco quindi pronti i 9 brani per 31'14" di musica, minutaggio scarso anche per un Lp, ma più che sufficiente per apprezzare le doti di Dario e di chi lo affianca in quest'avventura, pochi ma fidati compagni, che danno quel tocco in più quando serve. Ad esempio in "Guardia '82" dove suonano i Camera 237 o in "Di così", da cui è stato tratto il primo video ufficiale, con gli Annie Hall. Posto con non ci sono tanti punti deboli, i punti di forza li possiamo identificare con facilità: "Italian dandy" è il primo brano-nostalgia del lotto. "Mia madre sfogliava / Novella 2000 / e io ai suoi piedi / leggevo Prevert / avevo dieci anni, ma pensavo già alle donne e chiuso nel mio bagno amavo Edwige Fenech". Ma poi incontrò lei, le sue labbra e se ne innamorò: "Le scrissi più o meno duecento poesie" e qui parte un ritornello di quelli che non ti scolli più dalle orecchie. Battisti più che Dente, ma con un attitudine da Bugo degli esordi (molto più intonato!).

Secondo punto di forza è "Come stai". "Come stai? / E' la frase di esordio nel mondo che ho intorno / tutto bene, ho una casa / e sto lavorando ogni giorno / che cosa vuoi che dica? Di cosa vuoi che parli?". Situazioni semplici, di poche parole, una vita dove forse cambiano le cose, ma si può navigare al rallentatore. Un gioiello minimalista. Un premio perché riesce anche a citare l'euribor!. "Il calcio è la sola religione del mondo che ho intorno / una pizza, una birra e poi andremo a ballare giù al mare":

Teerzo punto di forza è "Guardia '82": "Dieci anni più tardi la vidi vicino a un falò / e bruciava la carne e bruciavano canne / io stavo seduto da solo a suonar la chitarra / a cantare canzoni e cercare attenzioni". Come va a finire è facile capire: "E poi di colpo tra le sue braccia / noi due stretti sotto la doccia / la paura e la voglia di fare l'amore / il 31 di agosto / c'è una storia che nasce / e un'estate che muore". Una delizia che neanche Baglioni e le sue magliette fini! Ma la cosa peggiore è che Dario Brunori riesce credibile anche in questa storia di mare e di amore.

Il minimalismo trova poi il suo trionfo nella finale "Stella d'argento", il successo anni '60 di Devilli/Kennedy/Carr, omaggio a Gino Santercole che la cantava in italiano. Una chitarrina, una voce accennata, un minuto e venti di parole e suoni e poi più niente: un "ahiahiahiahiai" che sfuma nel silenzio, obbligandoti a rimettere il disco da capo. Ti viene naturale alzarti, afferrare la puntina prima che percorra l'ultimo solco e che fermi il piatto, posizionarla con cura nei solchi iniziali, quelli più neri e lisci e lasciare ripartire la delizia di queste nove canzoncine. Certo, trattasi di canzonette, come ebbe a dire il mitico Jannacci. Ma si tratta di saperle fare. E Dario Brunori sa come si fa. Da solo o in Sas.

Dario Brunori
"Brunori Sas"
Pippola Music / Audioglobe - 2009
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Ultimo aggiornamento 27-01-2010
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