Ascolti collegati
Riccardo Tesi
Thapsos |
Riccardo Tesi
Lune |
Massimiliano
Larocca
La breve estate |
Riccardo Tesi ClaudioCarboni
Crinali |
Carlo Muratori
Il giardino della padrona |
Umberto Sangiovanni
Calasole |
Musicisti:
Riccardo Tesi: organetto diatonico
Maurizio Geri: chitarre
Claudio Carboni: sax soprano, baritono, lato, tenore
Stefano Cocco Cantini: sax soprano
Gavino Murgia: sax soprano, voce
Daniele Sepe: sax sopranino
Gabriele Mirabassi: clarinetto
Nico Gori: clarinetto basso
Carlo Mariani: launeddas
Emiliano Li Castro: scacciapensieri
Patrick Vaillant: mandolino
Pietro Leveratto: contrabbasso
Marco Fadda: percussioni
Ettore Bonafè: percussioni, vibrafono
Alessandro Di Puccio: vibrafono, percussioni
Anita Tesi: sonagli
Stefano Bollani: pianoforte
Mirko Guerrini: pianoforte
Elena Ledda: voce
Ginevra Di Marco: voce
Gianmaria Testa: voce
Quintetto Arcaea
Balentes
Musiche di Riccardo Tesi, tranne Prata e oru (R. Tesi/ M.G. Ledda),
Terras de sonoro (Trad./R. Tesi/ G.Murgia), La musica che gira
intorno (I.Fossati), La città vecchia (F. De André),
Jazzy (R.Tesi/S.Melone9
Registrato allo studio Sonoria di Prato da Andrea Benassai &
Stefano Melone
Produzione artistica & preproduzione Stefano Melone
Prodotto da Riccardo Tesi & Associazione Culturale Viavai
Artwork by Gianni Latino
Photo by Pietro Genovese, Sebastiano Puccio
Mastering by Sergio Barlozzi
English translation by Teresa Burgio
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Tracklist
01.
Accorsa
02. Tango di Buona Speranza
03. Prata e Oru
04. Terras de sonos
05. Leldorado
06. Mareggiata
07. La musica che gira intorno
08. Marock
09. L’ora del tè
10. La marcia dei criceti
11. La città vecchia
12. Sabbie immobili
13. Jazzy
14. Il primo bacio
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Più
che un disco, un happening. Un gioco di specchi tra passato da rievocare,
il presente che è frutto di quel cammino e il futuro, che
sarà figlio di tutto quel che si è costruito sinora.
Un gioco di piani temporali scoperto fin dal titolo del disco, «Presente
remoto», l’ultimo lavoro di Riccardo Tesi, uscito a
fine 2007 per i 30 anni di carriera di questo inesausto ricercatore.
Uno che attorno al mantice del suo organetto ha saputo creare correnti
di talento, ha riunito musicisti, autori, ha contaminato generi
e appartenenze. Come un artista rinascimentale ha aperto la sua
bottega agli influssi più diversi, ha tessuto una rete di
rapporti che ne hanno fatto qualcosa di più della sua singola
personalità di artista.
La testimonianza di questo percorso a tante facce è tutta
dentro questo disco, che è un modo ideale per avvicinarsi
a Tesi, ma è anche un’eccellente maniera di ritrovarlo
e riassaporarlo per chi, come noi, lo segue da un bel pezzo. Essendo
un musicista mosso da un’instancabile voglia di ricerca, non
si sarebbe potuto accontentare di una banale raccolta, o magari
di un live, per festeggiare i suoi 30 anni di musica. Ha fatto qualcosa
di molto di più.
Ha preso una manciata di brani «composti», come spiega
lui stesso nelle note di copertina, «per organici e occasioni
molto diverse, dal cinema al teatro, alle produzioni originali,
con l’aggiunta di un omaggio ai due cantuatori le cui canzoni
hanno reso migliore la mia vita, Ivano Fossato e Fabrizio De Andrè
(come dargli torto…ndr)». Li ha risuonati e reincisi,
riunendo alcuni musicisti da lui preferiti, alcuni che avevano già
suonato con lui in passato, altri «con cui sognavo di lavorare
da tempo». Qualche nome? Daniele Sepe, Stefano Bollani, Elena
Ledda, Ginevra di Marco, Gianmaria Testa. E poi gli amici di sempre:
come quelli di Banditaliana (Maurizio Geri, Claudio Carboni, Ettore
Bonafé), o il mandolinista nizzardo Patrick Vaillant.
È uno scrigno prezioso di ottima fattura,
quindi, questo viaggio nel percorso artistico di Tesi, che solo
per i brani cantati merita di entrare a pieno titolo nel novero
della migliore canzone d’autore. A cominciare dai due omaggi
citati sopra: “La musica che gira intorno” di Fossati,
cantata da Ginevra di Marco, che diventa una ballata lenta, intensa,
suggestiva, impreziosita dagli inserti di sax di Stefano Cocco
Cantini e “La città vecchia”, con una scanzonata
veste da balera, quasi un pezzo di “liscio” affidato
alla voce di Gian Maria Testa (perfetto!).
Il terzo e ultimo brano cantato, “Prata e oru” appartiene
a uno degli altri territori percorsi da Tesi, quello della musica
popolare, soprattutto nel suo versante mediterraneo. Il brano
è affidato alla voce di Elena Ledda, con il coro delle
Balentes ed è una ninna nanna dolcissima e coinvolgente,
scritta da Riccardo insieme a Maria Grazia Ledda (la sorella di
Elena) per sua figlia, che oggi ha 11 anni. Sempre in terra sarda
rimane Terras de Sonos, ma facendo spazio a quel che di più
energetico e terrestre cresce sulle rive del Mare Nostrum, con
launeddas, scacciapensieri e le percussioni di Marco Fadda.
Il resto del viaggio fa tappa, sull’onda
delle note dell’organetto di Riccardo Tesi, che è
come un filo conduttore suadente, tra episodi più giocosi
e divertiti (“Accorsa”, “Mareggiata”),
echi popolari e richiami alla tradizione colorati di sfumature
jazz (“Tango di buona speranza”, “La marcia
dei criceti”, “Jazzy”), momenti più intimisti
e malinconicamente raffinati (“Leldorado”, “L’ora
del te”, “Sabbie immobili”, “Il primo
bacio”), espliciti richiami al filone della world music
mediterranea (“Ma rock”, trascinante e impreziosita
dal mandolino d’argento di Patrick Vaillant, oltre che la
già citata “Prata e oru”),
Insomma, impossibile annoiarsi con un disco così,
se si ha voglia e disponibilità all’ascolto e al
divertimento. Un disco che ha nella varietà la sua dote
principale, perché vario e pieno di incontri importanti
è stato il percorso del suo autore e protagonista. Una
di quelle persone che hanno reso la canzone d’autore più
bella e preziosa, con il loro contributo sapiente e discreto.
Una di quelle persone che ha saputo tener viva quella fiamma che
vive di saldo ancoraggio al passato e continua capacità
di innovare.
Riccardo
Testi
"Presente remoto"
Il Manifesto cd
- 2008
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