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Le BiELLE RECENSIONI
Gang: "Dalla polvere al cielo"
I fratelli Severini dal vivo. Colpevoli di rock
di Giorgio Maimone


Ascolti collegati


Gang
Controverso

Gang/Macina
Nel tempo e oltre cantando

Gang
Il seme e la speranza

Yo Yo Mundi
Album rosso

Massimo Bubola
Il cavaliere elettrico

La Rosa Tatuata
Bandiera genovese

Musicisti:
Marino Severini: voce e chitarra; Sandro Severini: chitarra. Francesco Capolaretti: basso; Paolo Mozzicfreddo: batteria; Fabio Verdini: tastiere, fisarmonica.
Andrea Buontempo: voce infiltrata su Kowalski


Testi e musiche di Marino e Sandro Severini tranne Dante Di Nanni (Fiori/Ledda); Johnny lo zingaro, Kowalski, Sesto San Giovanni (di Severini/Bubola); Le radici e le ali (di Sverini/Riondino); I fought the law (di Sonny Curtis)

Produzione artistica: Gang
Tracklist

Primo disco
01. Socialdemocrazia
02. Fino alla fine
03. La corte dei miracoli
04. Dante Di Nanni
05. Non è di maggio
06.Johnny lo zingaro
07. Se mi guardi, vedi
08.La pianura dei sette fratelli
09. Le radici e le ali
10. Oltre
11. Il Bandito Trovarelli

Secondo disco
01. Fermiamoli
02. Giorni
03. Colpevole di ghetto
04. Prima della guerra
05. Comandante
06. Kowalski
07. Sesto San Giovanni
08. Paz
09. I fought the law
10. Buonanotte ai viaggiatori


E' una produzione limitata: solo 1000 copie di tiratura iniziale e distribizione solo per posta. E' un live che per loro autodefinizione è un bootleg el Controverso tour (2000-2004) e si sente. Perché le atmosfere sono le stesse di Controverso: un rock teso e senza compromessi. Energico, certo. Troppo. Non tutte le canzoni, nemmeno quelle dei Gang possono essere fatte come se fosse la finale dei centro metri! Tirate, tirate, tirate certo, ma il senso? L'interpetazione? Le sfumature? Niente. Rock granitico ed energetico. Fossero i Gun & roses andrebbe anche bene così, ma sono i Gang ei frateli Severini! Un gruppo che ha avuto un peso e un ruolo di primo piano a cavallo del secolo per tutti quelli che pensano che la musica non debba essere solo consolazione masturbatoria. Sono storia e sono l'epica di chi non ha mai voluto mettersi a favore del vento, ma spesso contro.

Di un live dei Gang ne avevamo bisogno come l'aria, visto che ormai i tempi di attesa per i loro dischi i inediti sembrano essersi fatti epocali (l'ultimo vero inedito è Controverso del 2001, disco, peraltro, come indica anche il titolo, controverso per l'appunto). Poi le uscite con la Macina e Il seme della speranza non sono stati il vero disco di inediti dei Gang che aspettavamo da tempo. Un live aveva poi il pregio di radunare in un unico supporto brani spari nella discografia precedente dei fratelli Severini e in parte succede, ma l'esito non è esaltante. I brani rifatti dal vivo, senza alcun intervento extra risultano omogenizzati e, tutto sommato, dopo un po' faticosi all'ascolto.

Il brano eponimo per rendersi conto di cosa intendo è Kowalski, gran brano sotto il cielo, ma proposto in una versione un po' cialtrona e, tratti, stonata. Colpa solo della voce infiltrata di Andrea Buontempo, come rende noto la copertina? No, anche il divo Severini ha qualcosa da farsi perdonare.

"Queste canzoni sono, anzi fanno, una fotografia con la quale ho voluto fissare un istante nel corso di un cammino lungo 25 anni, quello della band dei fratelli Severini. Ho cercato di ritagliare questo momento, questo "durante" per liberarlo dalla continuità, per rafforzarl, come si rafforza un albero potandone i rami e sfoltendo le radici. Era il tempo in cui i fratelli Severini avevano ripreso correre, liberi dalle catene dei "padroni della musica" e con una nuov aband si aprivano con forza una via di fuga, sparando all'impazzata canzoni fatte di "sale e miele", come banditi senza tempo sulle strade del ritorno verso casa.

Bella è l'esperienza di un incontro tra le canzoni che uscivano da palco così come le ascoltate ed io che nel catturarle entravo dall'altra parte per vedere e sentire meglio e di più. Per vedere e sentire col cuore. Un istante che è stato e resta incontro e condivisione. Perché "noi non abbiamo il tempo, siamo in grado di possedere solo l'istante che è sempre incontro ... E' questa l'eternità a cui abbiamo accesso" come scrive Francois Cheng. Resta questo disco che non è da conservare come un fior edentro un libro, ma piuttosto è un nuovo germoglio che nasce da un albero che ha raici forti e profonde. Un albero che è nato da un seme piantato nella polvere e che ora finalmente può accarezzare il cielo
", scrive con la solita prosa fiorita ganghiana il bandito Trovarelli sull'interno del cd.

Ma le buone intenzioni si scontrano contro un disco confuso e arruffato, più di polvere che di cielo, "colpevole di rock", come ne era colpevole "Controverso". Poco lo spazio per l'epica, poco lo spazio per la dolcezza che pure nel canzoniere dei Gang è presente. Un disco monolitico. Forse proprio, come dicono loro, una fotografia di un momento. E' comunque un documento di grande interesse, ma non ci può essere dubbio, è solo per fan acclarati dei Gang. Per tutti gli altri l'invito è di risalire alle fonti e di cercare quei tre capolavori consecutivi che rispondono ai nomi di "Le radici e le ali", "Storie d'Italia" e "Una volta per sempre", quando i Gang, tra il '91 e il '95 avevano tracciato una rotta che sembrava potesse rappresentare una svolta per la musica italiana, a metà strada tra le radici del folk e le ali del rock e della rivolta. Tre album indimenticabili da ricercare e da mettere in una discoteca ideale sotto l'albero di Natale.



Gang
"Dalla polvere al cielo"

Rumble beat - 2008
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Sul web
Sito ufficiale
Ultimo aggiornamento: 22-12-2007
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