Ascolti collegati
Gang
Controverso |
Gang/Macina
Nel tempo e oltre cantando |
Gang
Il seme e la speranza |
Yo Yo Mundi
Album rosso |
Massimo Bubola
Il cavaliere elettrico |
La Rosa Tatuata
Bandiera genovese |
Musicisti:
Marino Severini: voce e chitarra; Sandro Severini:
chitarra. Francesco Capolaretti: basso; Paolo Mozzicfreddo: batteria;
Fabio Verdini: tastiere, fisarmonica.
Andrea Buontempo: voce infiltrata su Kowalski
Testi e musiche di Marino e Sandro Severini
tranne Dante Di Nanni (Fiori/Ledda); Johnny lo zingaro, Kowalski,
Sesto San Giovanni (di Severini/Bubola); Le radici e le ali (di
Sverini/Riondino); I fought the law (di Sonny Curtis)
Produzione artistica: Gang |
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Tracklist
Primo disco
01. Socialdemocrazia
02. Fino alla fine
03. La corte dei miracoli
04. Dante Di Nanni
05. Non è di maggio
06.Johnny lo zingaro
07. Se mi guardi, vedi
08.La pianura dei sette fratelli
09. Le radici e le ali
10. Oltre
11. Il Bandito Trovarelli
Secondo disco
01. Fermiamoli
02. Giorni
03. Colpevole di ghetto
04. Prima della guerra
05. Comandante
06. Kowalski
07. Sesto San Giovanni
08. Paz
09. I fought the law
10. Buonanotte ai viaggiatori
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E'
una produzione limitata: solo 1000 copie di tiratura iniziale e
distribizione solo per posta. E' un live che per loro autodefinizione
è un bootleg el Controverso tour (2000-2004) e si sente.
Perché le atmosfere sono le stesse di Controverso: un rock
teso e senza compromessi. Energico, certo. Troppo. Non tutte le
canzoni, nemmeno quelle dei Gang possono essere fatte come se fosse
la finale dei centro metri! Tirate, tirate, tirate certo, ma il
senso? L'interpetazione? Le sfumature? Niente. Rock granitico ed
energetico. Fossero i Gun & roses andrebbe anche bene così,
ma sono i Gang ei frateli Severini! Un gruppo che ha avuto un peso
e un ruolo di primo piano a cavallo del secolo per tutti quelli
che pensano che la musica non debba essere solo consolazione masturbatoria.
Sono storia e sono l'epica di chi non ha mai voluto mettersi a favore
del vento, ma spesso contro.
Di
un live dei Gang ne avevamo bisogno come l'aria, visto che ormai
i tempi di attesa per i loro dischi i inediti sembrano essersi fatti
epocali (l'ultimo vero inedito è Controverso
del 2001, disco, peraltro, come indica anche il titolo, controverso
per l'appunto). Poi le uscite con la Macina e Il seme della
speranza non sono stati il vero disco di inediti dei Gang
che aspettavamo da tempo. Un live aveva poi il pregio di radunare
in un unico supporto brani spari nella discografia precedente dei
fratelli Severini e in parte succede, ma l'esito non è esaltante.
I brani rifatti dal vivo, senza alcun intervento extra risultano
omogenizzati e, tutto sommato, dopo un po' faticosi all'ascolto.
Il brano eponimo per rendersi conto di cosa intendo è Kowalski,
gran brano sotto il cielo, ma proposto in una versione un po' cialtrona
e, tratti, stonata. Colpa solo della voce infiltrata di Andrea Buontempo,
come rende noto la copertina? No, anche il divo Severini ha qualcosa
da farsi perdonare.
"Queste canzoni sono, anzi fanno, una fotografia con la
quale ho voluto fissare un istante nel corso di un cammino lungo
25 anni, quello della band dei fratelli Severini. Ho cercato di
ritagliare questo momento, questo "durante" per liberarlo
dalla continuità, per rafforzarl, come si rafforza un albero
potandone i rami e sfoltendo le radici. Era il tempo in cui i fratelli
Severini avevano ripreso correre, liberi dalle catene dei "padroni
della musica" e con una nuov aband si aprivano con forza una
via di fuga, sparando all'impazzata canzoni fatte di "sale
e miele", come banditi senza tempo sulle strade del ritorno
verso casa.
Bella è l'esperienza di un incontro tra le canzoni che uscivano
da palco così come le ascoltate ed io che nel catturarle
entravo dall'altra parte per vedere e sentire meglio e di più.
Per vedere e sentire col cuore. Un istante che è stato e
resta incontro e condivisione. Perché "noi non abbiamo
il tempo, siamo in grado di possedere solo l'istante che è
sempre incontro ... E' questa l'eternità a cui abbiamo accesso"
come scrive Francois Cheng. Resta questo disco che non è
da conservare come un fior edentro un libro, ma piuttosto è
un nuovo germoglio che nasce da un albero che ha raici forti e profonde.
Un albero che è nato da un seme piantato nella polvere e
che ora finalmente può accarezzare il cielo", scrive
con la solita prosa fiorita ganghiana il bandito Trovarelli sull'interno
del cd.
Ma le buone intenzioni si scontrano contro un disco confuso e arruffato,
più di polvere che di cielo, "colpevole di rock",
come ne era colpevole "Controverso".
Poco lo spazio per l'epica, poco lo spazio per la dolcezza che pure
nel canzoniere dei Gang è presente. Un disco monolitico.
Forse proprio, come dicono loro, una fotografia di un momento. E'
comunque un documento di grande interesse, ma non ci può
essere dubbio, è solo per fan acclarati dei Gang. Per tutti
gli altri l'invito è di risalire alle fonti e di cercare
quei tre capolavori consecutivi che rispondono ai nomi di "Le
radici e le ali", "Storie d'Italia"
e "Una volta per sempre", quando i Gang,
tra il '91 e il '95 avevano tracciato una rotta che sembrava potesse
rappresentare una svolta per la musica italiana, a metà strada
tra le radici del folk e le ali del rock e della rivolta. Tre album
indimenticabili da ricercare e da mettere in una discoteca ideale
sotto l'albero di Natale.
Gang
"Dalla polvere al cielo"
Rumble beat - 2008
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