Ascolti collegati
Giua
Giua |
Priska
Le fureur du papavoine |
Lucia Lombardo
Il passo dei lupii |
Patrizia Laquidara
Funambola |
Mirta
Mirta |
Isa
Disoriente |
Musicisti:
Arrangiato
e suonato da Angelica Lubian e Simone Sant, eccetto Alessio Benedetti
(Batteria 1,3,5,8,9,12), Federico Missio (sax alto e soprano 3)
Testi e musica: Angelica Lubian
Registrato e mixato da Simone Sant
Prodotto da Angelica Lubian
|
Non
solo conservare, ma proteggere con attenzione. Siamo nell'ambito
dei panda: femmine cantanti (e autrici) in via d'estinzione. Angelica
Lubian l'avevo sentita al concorso "L'artista che non c'è",
indetto da L'Isola che non c'era. Comemembro della giuria l'avevo
votata e sostenuta con forza. Ovviamente non ha vinto. Ma è
arrivata al primo disco dove conferma tutto il buono che aveva fatto
intendere da quei primi due brani. Angelica c'è. E potrà
fare sempre meglio. Ma già "Conservare in luogo fresco
e asciutto" pratica graffi belli e decisi: personalità,
grinta, carica e cose da dire. Io ci scommetto.
Quando c'è personalità. E' la dote che emerge dal
primo ascolto del disco. Liriche dirette e anche urticanti quanto
basta. Un rock preciso, cantautorale e senza fronzoli. Un debutto
che non può lasciare indifferenti. Salvo poi lamentarsi che
non ci sono voci nuove. Ci sono. Basta ascoltarle!
Punto forte
della proposta di Angelica sono i testi poco inclini a compromessi:
"Tu ci vedevi a scartarmi ansimante / mi ci vedevi a
leccare il tuo seme / temendo già che lasciassi lo spazzolino
da te. / Ripesco la saliva / che mi hai sputato in bocca, ci farò
del fango" ("Lo spazzolino").
"Che animale strano che sono nata ieri / le cose del
mondo non so come girano / Girano e voltano, si incastrano / quante
cazzate buttate al vento senza un rimpianto" ("Taglia
e cuci"). "Le premesse sono buone,
così trasparenti ... perché mai dovrei sbagliarmi?
/ Non ha senso, non è vero, non esiste quella gente che
/ prima ti stringe in pugno e poi di getta al niente, in balia
del niente. E siamo rimasti solo io e il Niente a guardarci in
faccia / Io così sola, mentre il Niente se ne frega / anzi,
ride del mio tentativo di autocommiserazione" ("Io
non mancherò di niente").
Ma altrettanta energia si ottiene dalle musiche. Angelica non
assomiglia a molte altre. Ogni tanto devia verso il pop, ma lo
nobilita con una buona personalità e con una voce di forte
presenza.
Ma non c'è mai la ballata scontata, nemmeno quando ce la
si potrebbe attendere. Anche nelle pause completametne acustiche
come "Profumo di paglia" l'approccio
di voce e chitarra non è mai quello più facile.
C'è ricerca, che voglia di colpire e di interessare con
una proposta forte. Come nella miglior canzone del bigoncio quella
"Mon cher, addio" che recita: "Togliti
di dosso quel cappello rosso / che di primedonne ce n'è
troppe inq uesto posto / e la Principessa tra tutte quante sono
io / porta via il tuo oro: mon cher, addio!"
Ma decisamente
forte (e intimamente rock) è anche la prima traccia: "Mecenaria":
"non gridarmi adosso / ogni luogo comune di cui sei portavoce
/ non mi gridare contro / frustrazione condita con rara saggezza",
dove il piglio può ricordare la migliore Nannini, ma solo
per dare un'idea di massima. Da non trascurare nemeno la canzone
che porta all'interno la frase che dà il titolo al disco:
"Roba deperibile", che è
una satira puntuta sulla tendenza del maschio a trovare una lei,
candida rosa da "conservare in luogo asciutto e fresco
/al riparo da ogni fonte solare / onde avitare le faccia del male
/ conservare, conservare, conservare, conservare!"
Così come merita attenzione anche "Siffatta
creatura", dalle note morbosamente erotizzate
e dalle forme verbali maliziosamente esagerate ad arte, come lascia
intendere il titolo dalla forma desueta. Ma segnalando, segnalando
stiamo citando tutte le canzoni del disco. E forse lo meriterebbero.
Facciamo prima. Il consiglio è totale: ascoltate Angelica
Lubian quando capita e prestatele attenzione, perché non
propone materiale banale. Conservare in luogo fresco e asciutto!
Angelica
Lubian
"Conservare in luogo fresco e asciutto"
Autoprodotto
- 2008
Ai concerti o via
mail
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