Una Brigata di memoria, di cultura, di utopie,
di speranze, d'informazione, dell'uomo.

 














 
Le BiELLE Interviste
Carmen Consoli, musica antica del nuovo millennio
Mischiamo i dialetti, riscopriamo le radici
di Giorgio Maimone






Ascolti collegati


Nada
Luna in piena

Rita Botto
Stranizza d'amur

Carmen Consoli
Eva contro Eva

Ginevra De Marco
Stazioni lunari

Patrizia Laquidara
Funambola

Maria Pierantoni Giua
Giua

 

Allora Carmen, parliamo di questo spettacolo, molto interessante, viste le persone coinvolte: Lautari, Rita Botto e Alfio Antico. Non è uno spettacolo unico.

Da qualche anno ho avuto questa folgorazione che non è venuta dall’oggi al domani, Mi sono innamorata delle mie radici e questo si è visto nei miei dischi, Questo grande laboratorio mette assieme i Lautari che è un gruppo che da 20 anni rielabora la tradizione siciliana.

In cosa consisterà il tuo intervento?

Il mo intervento sarà di tre pezzi

Ma sarà un concerto o uno spettacolo?

Uno spettacolo unico che ripercorre la musica siciliana dal 500 fino alla musica ibridata con contaminazioni balcaniche come la canzone che i Lautari hanno scritto per me assieme a Goran Bregovic. La musica antica del nuovo millennio, rielaborata, rivista oggi, contaminata in uno spettacolo unico. L’abbiamo portata in diversi teatri d’Italia ed ha avuto molto successo. Questo ci ha riempito il cuore di gioia, perché la nostra musica, al contrario della napoletana non ha avuto una grossa eco.

Mi sembri molto coinvolta nel progetto

Fare parte di questo spettacolo per me è un motivo di grande crescita. Il signor Alfio Antico è un patrimonio dell’Unesco, sui Lautari non mi posso pronunciare perché sono miei come etichetta. C’è questa ricerca filologica elaborata di cui tutti facciamo parte.

Ci sarà spazio anche per brani tuoi? Magari quellipiù vicino alla tradizione?

Dei pezzi miei l’unico che farò è Maria Catena che è il pezzo più contaminato, è l’unico pertinente. Poi canto questo brano balcanico-siculo scritto da Bregovic e dai Lautari che è Pocu di Raggia e poi questo brano musicato sulle parole di Peppino Impastato e dei compagni di lotta di Impastato che è Fiori di campo. Insomma il repertorio più moderno della musica siciliana. Che contempla la poesia siciliana. Ci sono canzoni della nostra poesia come questa: “Guarda questo amore come si assottiglia / come fil di ferro alla tenaglia”. E ha tutte queste immagini poetiche perché questo dialetto è così. Ma più che un dialetto il siciliano è una lingua.

Ma sembra che più che a un concerto si debba pensare a un recital. O al teatro ..

E’ un insieme di parole e musiche, perché portiamo testi contenuti nelle antologie siciliane È un concerto che ha molto del teatro. Basti guardare Alfio Antico con i suoi tamburi.

Mi è servito molto stare con loro, anche perché ho scoperto che prima non parlavo il siciliano classico, parlavo quello moderno.

E adesso ... lo sbarco a Milano

Abbiamo questo grande stimolo di portare il siciliano a Milano, perché pensiamo appartenga anche a voi, come alla Sicilia appartiene Davide Van De Sfroos. Infatti nel festival che organizzerò in Sicilia voglio portare Van De Sfroos che canterà in lombardo. Come in quel disco meraviglioso che fece De André in genovese “Creuza de ma” E’ divino!

Mischiamo i dialetti. Cominciamo a stringere la “o” di Cassoeula! Pensa che nel mio passato mi ero messa a studiare anche i dialetti. Io poi sono mezza veneta, perché ho la mamma veneta.

Ho sentito di recente anche Andrea Camilleri parlare della necessità di contaminare i dialetti. Una posizione molto simile. O anche del dialetto usato come uno strumento musicale, per ottenere determinati effetti. Ma visto che siamo in argomento affine, che mi dici della tua esperienza teatrale con Emma Dante?

E' stato un episodio. Lei è una donna incredibile, estremamente intelligente ma anche vulcanica. Contagia tutti. Mi è sembrata complementare a me.

Adesso però si torna alla musica popolare

Adesso voglio tornare alla Sicilia con la musica. Recuperando gli artisti di world music riconosciuti nel mondo,. Meno conosciuti soprattutto in Sicilia. Noi abbiamo Etta Scollo, famosissima in Germania Rosa Balestrieri più conosciuta negli stati Uniti e a Milano che in Sicilia. Cosa ha nel campo della world music in meno Rosa Balestrieri rispetto a Cesaria Evora.

Da noi il tamburo si chiama tamburo a cornice, non tamorra. Alfio suona nel mondo, vengono a fare gli stage con lui da Los Angeles, per imparare come suonavano gli avi che è tutto diverso da come suonano a Napoli o nel Salento. È comunque bene che le tradizioni popolari si avvicinino tra loro, la siciliana alla napoletana e a quella del Salento, ma soprattutto che la musica siciliana sia conosciuta, perché bene bene l’idea di cosa sia non c’è.

Qualcosa in realtà si sta muovendo in Sicilia. C'è fermento. Gente come Carlo Muratori ...

Io la apprezzo molto: Carlo Muratori.

Oppure le Ma’aria, i Milagro acustico, i Lautari ...

Stanno uscendo nuovi talenti ma sono per un pubblico di nicchia, La musica napoletana ha avuto una diffusione più ampia, quella del Salento ha creato la Notte della Taranta che è un festival di rinomanza internazionali e noi piccolini vogliamo fare sentire anche la nostra voce, non per metterci in concorrenza ma per farci conoscere. Per dire anche noi ci siamo, noi di quest’isola sfigata. Con la nostra lingua con le nostre atmosfere e vogliamo riempire le sonorità del sud anche noi, non solo noi. Anche noi.

Nuova esperienza è quella che stai conducendo alla guida artistica della sezione World Music dell'Etnafest ...

Mi stata affidata una sezione dell’EtnaFest. Un festival anche dal punto di vista musicale eclettico, che fa confluire arte con cinema e musica. Contemporaneamente si organizzano delle mostre tutte volte al recupero della tradizione siciliana. Io curo la sezione musicale, assieme al maestro Morelenbaum. E’ un festival anche dal punto di vista musicale molto particolare, un po’ come Catania che è tutta sui generis.

In che periodo si svolgerà?

Adesso il 17 dicembre ci sarà l’anteprima e io porto lo stesso spettacolo di Milano. Musica antica per il nuovo millennio al Teatro Bellini, nel salottino di Catania. Con in più Kaballà e Mario Venuti. E poi ci saranno tutta una serie di iniziative atte a promuovere la musica popolare. Ci sarà un tributo a Rosa Balestrieri, speravo di coinvolgere grandi nomi della musica italiana che cantassero Rosa Balestrieri in siciliano, con un orchestra del posto. E questo concerto di musica regionale in cui volevo invitare Van De Sfroos e altri, tutti i principali rappresentanti della musica regionale italiana. Portarli tutti e farli miscelare insieme. Sai che effetto portare la musica friulana in Sicilia?


Sai, io sono stata fortunata. Mi piace quello che faccio, io amo fare quello che faccio, perché faccio quello che voglio fare non vedo l’ora di venire a Milano e di cantare. Tremo tutta come una bambina, perché è una cosa nuova. Non c’è l’applauso scontato perché canto L’ultimo bacio. Un progetto che io presento dove il pubblico arriva senza sapere una canzone questo mi stimola. La gente arriva numerosa, come a Parigi. Non c’è bisogno che sia il singolino da traino. C’è un pubblico europeo in Italia. Noi siamo tutti sconosciuti, soprattutto le canzoni eppure a Roma c’erano 1200 persone! Chissà il “gran Milan” come risponderà? Riempire la sala di milanesi che ascoltano un concerto siciliano. Non sarebbe bellissimo?

Ultima domanda. Con tutta questa attività hai tempo per progetti discografici nuovi?

Il mio progetto musicale per cui sto entrando in studio in questi giorni è la colonna sonora per il nuovo film di Maria Sole Tognazzi. Sarà la musica del mio cuore. Mi sono messa a comporre per quartetti d’archi, strumenti insoliti, dove la mia voce sarà sostituita possibilmente da una viola e sarà un vero e proprio disco anche se solo musicale.

Su Bielle
Intervista audio
Sul web
Intervista rilasciata il 05-12-2007
HOME