Ascolti collegati
Patrizia Laquidara
Indirizzo portoghese |
Susanna
Parigi
In differenze |
Lucia Lombardo
Il passo dei lupi |
Marisa Sannia
Sa oghe de su entu e de su mare |
Fiorella Mannoia
Onda Tropicale |
Lu
Rumì |
|
In
equilibrio su cocci di vetro in cerca della bellezza
di
Giorgio Maimone
E’ passione a primo ascolto. Patrizia Laquidara, già
ottima ai tempi di "Indirizzo portoghese" (2003) con "Funambola"
compie il doppio salto mortale e guadagna applausi a scena aperta.
Certo c'è Arto Lindsay alla produzione, ci sono fior di musicisti,
c'è la produzione americana e niente lasciato al caso. Ma
ci sono soprattutto le canzoni: e Patrizia non solo canta, ma quasi
sempre ha avuto un ruolo nella composizione: il testo più
spesso, ma anche le musiche. E' quindi un album a tutto tondo: funambolico,
divertente, sensuale e intelligente. Il tentativo riuscito di muoversi
su quei sottili disequilibri che separano l'essere dal divenire,
l'oggi dal domani, il reale dal potenziale. C'è molto Brasile,
c'è sempre un po' di Portogallo, c'è soprattutto una
donna attorno ai 30 anni con tutti gli slittamenti progressivi del
caso.
Sono tredici brani di impronta diversa, di clima diverso, ma accomunati
da due caratteristiche: uno standard superiore alla media e un'attitudine
che, passando per le matrici europee, coniunga spunti blues con
il mondo latino-americano. Per intenderci, non è "Onda
tropicale" della Mannoia, ossia non è un'immersione
per quanto affettuosa in un mondo non nostro, ma l'utilizzo di particolari
tecniche interpretative e compositive per rendere il nostro mondo.
Il "qui e ora" fenomenologico. Siamo in Italia, in Europa
nel 2007. Solo la splendida "Personaggio"
è un brano di Arto Lindsay tradotto in italiano (testo adattato
in maniera mirabile della stessa Laquidare e di Luca Gemma) e la
conclusiva "Noite Luar" è
cantata in poroghese, ma è stata scritta da Patrizia assieme
a Paolo Buonvino e già nota, perché parte della colonna
sonora di Manuale d'amore di Giovanni
Veronesi e già inserita anche in un disco di Carlos Nunez.
Il resto sono canzoni, tutte di elevato livello con alcune punte
che scappano verso l'ottimo, scritte anche da Giulio Casale ("Senza
pelle", uno dei brani a 5 stelle), Pacifico,
sempre più interessante quando scrive per altri che per se
stesso ("Chiaro e gelido mattino",
quattro stelle),
Kaballà che scrive a quattro mani con la Laquidara il testo
del primo singolo tratto dall'album, "Le cose"
e Joe Barbieri ("Va dove il mondo va").
Ma il grosso del lavoro se lo sbrigano Patrizia e il suo alter-ego
Tony Canto, già protagonista (e co-autore) di "Indirizzo
Portoghese", chitarrista e cantautore anche in proprio,
già collaboratore di Mario Venuti e dal 2002 in team con
la Laquidara che, a dire di Tony "soddisfa la mia tendenza
purista e un po' azzardosa. Faccio quello che farei in un mio personale
disco e quindi mi sento molto rappresentato". Facendo un parallelo
"azzardoso" a mia volta, come il connubio artistico tra
Piero Salizzoni e Lalli, anche in questo caso l'unione tra una grande
interprete (e autrice) e un ottimo autore e chitarrista porta fiori
sulla tavola imbandita della buona musica d'autore.
Ma abbiamo parlato solo di alcune canzoni e non abbiamo
ancora esaurito la nostra (e la vostra) sete di conoscenza:
"Pioggia senza zucchero", tutta
di Patrizia Laquidara (testo e musica). Un ottimo inizio. Musica
ipnotica e canto sussurrato per creare la magia già dal primo
attimo, dal primo ascolto. "Cambio prospettiva e cielo"
è una frase che da sola vale un brano. Appena qualcosa
meno che cinque stelle.
"Se qualcuno" di Antonio Canto
e Patrizia, altro brano in punta di dita. "Ho soltanto
un conto in sospeso / ed è con la mie viscere"
può essere la frase mantra. Grande interpretazione vocale
e ottimo inciso. Quattro stelle.
"Senza pelle" di Giulio Casale
e Ray Tarantino. Ottimo il testo di Casale e di intensa sensualità
il canto della Laquidara. Pomeriggio estivo, sensi estenutati eppur
vivissimi: "Come se fossi a togliere / la mia pelle fragile
/ le credenze e le incrostazioni / di banaili e mortali opinioni
/ dalla riva delle emozioni / Le mie uniformi son vane / come se
come se / fossi nuda in un'aula d'esame". Standing ovation
per l'immagine della Laquidara nuda nell'aula d'esame! Cinque stelle.
"Nuove confusioni" è
della sola Patrizia. "Dentro a questo panorama / di inquietudine
mondiale / al primo mondo sta il futuro / ed al terzo solo sesso".
Grande classe dispensata a larghe mani. Accompagnamento delicato,
sobrio, ma intrigante. Quattro stelle.
"L'equilibrio è un miracolo"
di Canto, Cirillo, Laquidara è il brano che prende in esame
l'argomento del titolo: "Di vertigine in vertigine / dove
è più leggero esistere / dolce è vivere nell'aria
/ l'equilibrio è un miracolo". Parafrasi esistenziale.
E' una canzone che rispecchia il suo assunto: un miracolo di equilibrio
con una vertigine di ritornello. Quattro stelle e mezzo.
"Le cose" di Laquidara. Mancini,
Kaballà, Laquidara è il singolo scelto come apripista
dell'album. E' un brano tenue, forse fragile per essere un singolo,
ma dentro a Funambola niente scende mai sotto il
livello del piacere puro: "La semplicità è una
filosofia / è la capacità d entrare in sintonia".
Quattro stelle strette.
"Adosso" di Canto, Laquidara.
"Quando mi mangiavi addosso a quel letto contro / contro
al muro contro a tutto / addosso al mondo" risente degli
stessi limiti della canzone precedente. Buona, ma meno consistente
delle altre. Qualità indiscutibile, ma quattro stelle strette
anche qui.
"Ziza" di Canto, Canto e Laquidara
è un nuovo episodio da cinque stelle, uno dei punti più
alti del disco. Profondamente ipnotico e circolare ospita un parlato
sotto traccia di affascinante malia. "So che mi ritroverò
costantemente a fare i conti con l'ignobile" è
un'altra di quelle frasi che valgono da sole una canzone.
"Chiaro e gelido mattino" di
Gino "Pacifico" De Crescenzo, come ormai spesso capita,
le sue canzoni migliori Pacifico le dà agli altri. Cinque
stelle.
"Oppure no" di Antonio Canto
e Patrizia Laquidara, se avessi le sei stelle le userei. E' una
delizia. Io subisco il fascino delle canzoni che introducono pause
ad effetto nel cantato e delle lallazioni a ruota libera. Qui ci
sono entrambi. C'è un testo intelligente ("Forse
diventerò rivoluzionaria / attivista in Sudamerica per la
riforma agraria / ... oppure no"), ottima musica e una
grande interpretazione.Cinque stelle sono il minimo. E vado avanti
a canticchiarla.
"Va dove il mondo va" di Barbieri
e Fabbris è leggermente più di maniera e si porta
dietro un'impressione di già sentito. Ciò nondimeno
è canzone di valore. Quattro stelle.
"Personaggio" è tutt'altra
cosa. Anche qui cinque stelle perché non se ne possono dare
di più. Canzone lunga che però scorre via in un attimo.
Il brano è di Arto Lindsay, grande artista e grande produttore
del disco intero, ma la versione in italiano di Patrizia e di Luca
Gemma merita il plauso. Coinvolgente, travolgente, sorridente: una
canzone che vola sopra le corde tese, canzone da equilibrista e
da funambola, da giorno di sole, da allegria. "lei è
maestra del mio turbamento / così immodesta si è gettata
al vento". Cinque stelle è il minimo.
"Noite luar" di Patrizia Laquidara
e Paolo Bonvino è l'unico brano già edito, come colonna
sonora di Manuale d'amore, ma è ugualmente un cinque stelle
di delicatezza organica.
Insomma un disco di classe superiore per un'interprete e autrice
ancora tutta da scoprire, ma già entrata nella piccola storia
della canzone italiana, con un posto di rilievo. Patrizia Laquidara
è una splendida realtà.
Patrizia
Laquidara
"Funambola"
Ponderosa - 2007
Nei negozi di dischi
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