Gli
anni settanta di Giorgio Gaber, secondo uscita della revisione del
materiale video del cantautore milanese, pregiatissima opera a cui
si sta dedicando la Fondazione Gaber e che prevede ancora due uscite,
dopo quella iniziale dedicata agli Anni
sessanta: gli Ottanta e i Novanta/Duemila, fino alle ultime
apparizioni dell'artista. Man mano che si procede nell'analizzare
l'opera in video di Gaber, come ammetterà lo stesso Paolo
Dal Bon, presidente della fondazione e curatore dell'opera, trovare
materiale video diventa più difficile. L'opera di Gaber si
era infatti spostata dalla televisione al teatro e poco resta di
documentato di quegli anni. Ma intanto ci godiamo gli anni '70.
Decennio fondamentale, vero Paolo?
Questa è
l’iniziativa editoriale più importante che la Fondazione
ha messo in atto per ricordare Giorgio e ricostruire un percorso
della sua carriera attraverso le immagini che, come ben sai, è
il lato più debole della carriera di Gaber. Nel senso che
avendo scelto come attività esclusiva il teatro, Giorgio
era ben consapevole che la ripresa video era penalizzante nel
momento in cui doveva testimoniare esattamente quello che in teatro
accade. Per cui si sarebbe dovuto ricostruire appositamente qualcosa:
un percorso teatrale appositamente studiato per il video, per
l’immagine video. Questo non è avvenuto se non per
due situazioni all’inizio degli anni ‘80 e all’inizio
degli anni ’90 in cui Giorgio ha scelto di farsi riprendere
nel suo fare teatro-canzone.
Quello che resta comunque è di grande qualità.
Gli anni ’70 sono il periodo decisivo nella sua carriera,
gli anni della svolta, gli anni in cui il teatro-canzone è
arrivato alla sua maturazione, in cui gli argomenti che lui trattava
assieme a Sandro Luporini facevano parte di tutti i dibattiti,
anche se negli anni ’90, poi, su questo aspetto c’è
stata una bella ripresa. Di questo decennio, per fortuna e grazie
a Dio, abbiamo potuto attingere a un materiale ancora copioso,
sia perché la Tv svizzera aveva registrato due spettacoli
di Gaber, uno dal vivo e uno fatto in studio, che praticamente
coprono i primi tre anni dell’attività, fino a Far
finta di essere sani e poi perché Gaber ancora
faceva un po’ di televisione (Senza rete, E noi
qui) e poi le retrospettive del 1980 richieste dalla
Rai, dove Gaber ha ricostruito praticamente tutto il decennio.
Quindi insomma le immagini sono ancora molto attendibili. Avremo
più difficoltà coi capitoli successivi, dedicati
l’anno prossimo agli anni ’80 e tra due ai ’90
(che poi vuol dire fino alla fine, compreso il 2000/2001).
Come
è organizzato il dvd?
E’
doppio sono 200 minuti, 3 ore e rotti ed esce insieme a un libro
di 124 pagine molto ben illustrato e documentato. Che accompagna
questa visione e questo approfondimento.
Ci
sono anche dichiarazioni e interviste di Gaber?
No., abbiamo
scelto di riprotare soltanto gli spettacoli. Anche perché
sugli anni ’60 e ’70 il materiale è molto e
il sacrificio che abbiamo dovuto fare è già pesante.
Quante cose sono rimaste fuori! Chissà che domani …
…
non ci sia la seconda puntata?
Oppure altri
tipi di iniziative editoriali che possano ricomprendere anche
questo materiale a cui abbiamo malvolentieri rinunciato. Per i
decenni successivi, in cui effettivamente c’è meno
materiale forse potremmo considerare anche le interviste. Perché
comunque anche quelle sono molto gradevoli e molto interessanti.
Questo
rientra nelle iniziative di Milano per Gaber, vero?
Rientra casualmente.
L’assessore Terzi pensava di dedicare la Movida agli anni
’70 e casualmente noi avevamo questo progetto editoriale
studiato da tempo e annunciato già lo scorso anno. E’
stata una fortunata coincidenza. Milano per Gaber
approfondirà proprio con un convegno, quello che faremo
il 10 al Pirellone, il rapporto tra la città e Giorgio
Gaber negli anni ’70, perché ci sembra l’argomento
di maggior interesse per un convegno. E comunque ben venga questa
attenzione a questo periodo. Mi sembra che ci sia un’aria
di rivisitazione di quel periodo a tutti i livelli e quindi perché
sottrarci noi? Visto che ne abbiamo la possibilità …
Milano
per Giorgio Gaber è una vostra iniziativa
E’
un ‘iniziativa della Fondazione supportata dalla Regione,
Provincia, Comune, Piccolo Teatro, Progetto Italia ed è
la prima manifestazione dedicata a Gaber che si fa a Milano ogni
anno vorremmo replicarla. Ma questa è l’intenzione
anche del Comune, di avere ogni anno un appuntamento su Gaber.
Infatti
volevo chiederti se era destinata a proseguire
Noi ce lo
auguriamo, perché Milano era la sua città e poi
era importante avere questa occasione di visibilità forte,
come peraltro anche Viareggio ci garantisce, proprio per mantenere
viva l’attenzione su di lui, in modo che poi si accendano
i riflettori anche sulle iniziative più specifiche, più
analitiche come le lezioni-spettacolo nelle scuole o le altre
iniziative editoriali (adesso è uscita anche la prima biografia
di Giorgio autorizzata a alla quale abbiamo partecipato attivamente,
curata da Sandro Neri per Giunti), le mostre, gli spettacoli.
E’ proprio grazie a queste grosse iniziative pubbliche che
il nostro lavoro di studio può svilupparsi.