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"Lady Henderson presenta": è quasi teatro ed è grande cinema. Grossa prova di attori

Bob Hoskins e Judy Dench alle prese con una gradevolissima commedia, ben serviti dalla sceneggiatura e della regia di Stephen Frears. Un lavoro davvero per tutti.
di Shaz Moughi
Prendiamo due grandi attori, mettiamoli al servizio di una sceneggiatura tuttaltro che banale, creiamo attorno a loro un cast di caratteristi del tutto in parte, coroniamo il tutto con le canzoni giuste e diamolo in pasto a un buon regista come Stephen Frears: la miscela sarà vincente e si chiamerà "Lady Henderson presenta"

Peraltro il film si ispira a una storia vera: una anziana vedova, la Lady Henderson del titolo, tornata in Inghilterra dall'India dopo la morte del marito decide che per passare il tempo non le interessa né il cucito, né la beneficienza e neanche trovarsi un amante giovane, ma comprare e ristrutturare un teatro. Siamo a Londra nel 1937 e il teatro si chiama Windmill Theatre. Per gestire un teatro c'è però bisogno di un direttore abile e qui entra in gioco Vivian Van Damm, inglese, ma di ascendenze ebreo-olandesi. Tra i due sono subito scintille, ma anche convergenze. Il teatro parte e, grazie a una formula innovativa (spettacoli continuati per tutta la giornata) sfonda.

Ma sarà un successo di breve durata, perché tutti gli altri teatri lo copieranno. E qui Lady Henderson ha un'altro trovata: "spogliamo le donne"! Nell'Inghilterra puritana che si prepara alla seconda guerra mondiale l'idea non ha molte possibilità di passare, ma Lady Laura Henderson conosce personalmente "Tommy" , ossia il gran ciambellano che deve dare l'autorizzazione, che viene strappata a patto che le donne, nude, stiano immobili: dei tableux vivant che richiamino la pittura. Sarà un nuovo successo. Da qui il film narra la storia del glorioso teatro, l'unico che resterà aperto durante i bombardamenti di Londra (la sala è collocata sottoterra, quindi parzialmente protetta dalle bombe). Il rapporto tra Lady Henderson e Vivien Van Damm passa attraverso tutte le situazioni consuete della buddy comedy, ma sfocia solo in un ballo sulla terrazza sotto i bombardamenti.

Insomma, la trama c'è, la storia anche e le battute sono frizzanti. E qui entrano in gioco Bob Hoskins e Judi Dench: due grandi attori che prendono la buona materia a disposizione e ne fanno arte, sia con quello che dicono, sia soprattutto per come lo dicono o lo preparano. Lei è deliziosamente sbarazzina, un po' svanita e decisamente anti-convenzionale. Lui è burbero e deciso a non accettare intromissioni nel suo lavoro, ma indiscutibilmente bravo come direttore di teatro. Ne esce una commedia di una grazia delicata, ben servita dalla regia di Frears, alle prese, per la prima volta con numeri musicali (canzoni e coreografie) tutte da inventare, all'interno dei quali inserire i tableaux vivant di donne nude.

Ma tutta la materia, comprese le donne nude, viene gestita con talmente tanta classe da farci quasi dimenticare quello che, comunque sia, non è il soggetto del film. Il soggetto è invece la guerra che scoppia, che arriva, che porta il suo carico di morti (anche dentro il teatro), ben resa dalla ricostruzione della Londra anni'40, intrecciata con l'utilizzo di cinegiornali d'epoca. Insomma, un bel film inglese, intimamente inglese, che racconta una storia che si ha voglia di stare a seguire con l'ausilio di dialoghi frizzanti in bocca a due vecchie volpi da palcoscenico. Ottime anche le parti secondarie in mano a Kelly Reilly, Will Young e Thelma Barlow.

In Inghilterra è stato detto che è il classico film a cui portare le nonne. Credo possa essere vero, ma non necessariamente può suonare da critica.

La frase: "Come pensi di risolvere la questione del .. boschetto? Sì, insomma, le ... pudenda femminili?" "La passera?". "Ehm, preferirei ... la farfallina". "Sempre così voi uomini, a caccia di ... farfalline!" (dialogo tra Tommy e Lady Henderson)

Da vedere: per il piacere. Nient'altro che per il piacere di vedere un film ben fatto e intelligente

   
Ultimo aggiornamento: 07-01-2006
 
   
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