I
risultati 2006
Quest'anno
siamo sostanzialmente d'accordo con i
verdetti emersi dal Tenco. Ovunque
proteggi il miglior disco,
Fabbricante di canzoni
la miglior opera prima, Musica
nuda 2 i migliori interpreti.
Non ci piace molto invece Amore
e Acciaio di Lucilla Galeazzi.
L'impressione, come spesso accade, è
che si sia premiata più la persona
(peraltro meritevolissima) che il disco.
Ma non dovrebbe essere questo lo spirito
del voto. (segue) |
Il
parere di Bielle
Basta
consultare i nostri "imperdibili"
per trovare conferma. Su Ovunque proteggi
non si discute. Tra i giovani avevamo
indicato Ettore Giuradei con
le sue Panciastorie,
per il dialetto indiscutibilmente
Rumì
di Lu e tra gli interpreti
leggermente meglio Pong
Moon di Angelini
che Musica Nuda 2
di Magoni e Spinetti.
Non foss'altro per il fatto che quest'ultimo
è un capitolo 2. Piuttosto
manca una categoria: quella dei "non
più esordienti". O forse
quella dei "supervincitori".
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Le
"cinquine" delle nomination
Per
la prima volta gli organizzatori del Tenco,
dopo la dispersione dei voti dello scorso
anno, hanno deciso di dividere le votazioni
della giuria di giornalisti in due parti:
la prima serviva come scrematura per identificare
una cinquina di finalisti (e, senza volerlo,
creare così la nuova categoria
degli "eletti" del Tenco come
tutti quelli della cinquina hanno testo
a farsi ricordare) tra cui scegliere un
vincitore. Sistema efficace e che evita
alcune delle distorsioni rilevate (e da
noi rimarcate) negli scorsi anni, quando
a volte è bastato un pugno di voti
per conferire una targa. Ecco le cinquine
divise per categorie:
Album dell'anno:
Ottime scelte. Fosse dipeso solo da noi,
li avremmo messi in quest'ordine: Capossela,
De Gregori, Baustelle, Pino Marino, Bersani.
Un peccato che mancassero dall'elite Claudio
Lolli e Cesare Basile, forse
le esclusioni più dure da digerire.
Ma la lista sarebbe lunga: che dire di
Acustimantico, Banda Bassotti,
Carmen Consoli, Del Sangre, Franti, Gang,
Giaccone, Lalli, La Camera Migliore, Otto
Ohm, Quinto Rigo, Ratti della Sabina,
Roberto Vecchioni? E come sono
paragonabili lavori piccoli come quello
del Clan Mamacé con grossi calibri
come Paolo Conte o Guccini o Ligabue,
comunque a loro volte esclusi dal "certamen"
finale?
Di qui una modesta proposta, anche per
evitare di premiare sempre gli stessi:
due categorie, una di chi ha già
vinto una targa Tenco e una di chi potrebbe
vincerla. La prima categoria è
destinata fatalmente ad allargarsi nel
tempo e a dare luogo a plurivincitori
o superivincitori delle Targhe Tenco.
Troppo democratico? Forse, ma è
forse anche l'unico "criterio matematico"
applicabile al caso. E poi lo lo sembravano
anche le nomination, che ci pare abbiano
invece svolto un lavoro egregio anche
dal punto di vista degli artisti che non
hanno vinto ma che si sono trovati investiti
di una sorta di ufficialità. Così
facendo avremmo avuto Capossela come plurivincitore
ma i Baustelle come vincitori della prima
Targa Tenco 2006, strameritata per il
loro "Malavita".
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Le
altre categorie
Album in dialetto dell''anno:
A parere nostro
la categoria meno soddisfacente. C'è
un grande disco ("Rumì"
di Lu, in dialetto romagnolo, che, a sondaggio
personale, non aveva sentito nessuno),
ci sono gli habitueé del premio
Sud Sound System con un disco dal vivo
che è solo una collezione di successi,
abbastanza carente dal punto di vista
qualitativo, c'è un altro frequentatore
del premio come Enzo Avitabile,
alle prese con un album non facile e c'è
Lucilla Galeazzi, premiata forse più
per la sua storia personale (allieva della
Marini e da tempo sulla piazza) che non
per il valore del disco in questione,
che ci sembra polveroso. Peccato. Rimpianti
per Crifiu, Gai Saber, Radicanto,
Lou Seriol, Silvia Michelotti
e soprattutto i bravissimi Tischlbong
(Straulino, Del Favero e altri),
ma chi li ha anche solo ascoltati?
Opera Prima:
Nienta da dire.
Nemmeno sulla classifica. Cristicchi,
tra quelli usciti in quest'ultimo anno
ha una marcia in più. Assente per
"maloascolto" Ettore
Giuradei.
Migliori Interpreti:
Niente
da dire per le prime due posizioni. Non conosciamo
purtroppo il disco di Barra. Potevano starci
i Folkabbestia.
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