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Fabrizio De
André, i concerti.
Un monumento al poeta
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Presentata
a Milano la nuova opera voluta dalla Fondazione De André:
un libro-cofanetto che raccoglie il percorso live di Faber,
dall'esordio del '75 agli ultimi spettacoli del '97, in 16
cd |
di
Lucia Carenini
07/11 - Sarà certamente la strenna
natalizia 2012, ma è più che altro un'operazione
culturale. La testimonianza di otto tour di cui non c'erano
tracce "fisiche" (eccettuatom per quella del '78-'79
con la Pfm, che però ora è stata inregrata
con la contestazione di parte del pubblico - e relativi
interventi di Fabrizio) nella tappa romana).
«I concerti», volume (o cofanetto)
monumentale a cura di Nuvole Production e Sony, uscirà
il 13 novembre al costo di 99 euro. Non è poco ma
non è neanche molto, considerando che contiene 16
cd e un libro - quasi un atlante fotografico - arricchito
da scritti autografi, appunti, ricordi. Non c'è solo
musica, ma ci sono tante emozioni, e anche un pezzo della
nostra storia, di quello che stava succedendi in Italia
in quegli anni, che filtra dai parlati intercalati alle
canzoni, nella scelta di cosa raccontare. Dagli aneddoti
sui baroni universitari nei tempi delle contestazioni studentesche,
a una presa di posizione a favore dei nativi americani,
a una dichiarazione sul suo modo mai cambiato di vedere
le persone e la vita "trovo ben poco merito nella
virtù e ben poca colpa nell'errore. Lo pensavo nel
'62 quando ho scritto questa canzone e lo penso oggi a 58
anni"
E c'è l'evoluzione di Fabrizio nel suor apporto con
il pubblico.«Mi entusiasma sempre sentire quanto Fabrizio
sia cambiato attraverso i concerti dal vivo, quanto sia
entrato sempre più in empatia con l'umanità
che lo circondava», così esordisce Dori Ghezzi,
compagna di vita e ora custode-artefice della memoria. Perchè
se è vero che a Fabrizio non piaceva salire sul palco,
è altrettanto vero che, una volta su non sarebbe
più sceso. E ascoltando questi cd sembra che su quei
palchi ci stia ancora.
«A volte arrivano dei ragazzi - continua Dori - che
mi dicono 'purtroppo ho solo 20 anni, non sono mai stato
a un concerto di Fabrizio'. Ecco, abbiamo pensato anche
a loro lavorando a questo progetto».
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Il materiale
è davvero moltissimo «Molto lo avevamo già,
altro lo abbiamo recuperato - racconta ancora Dori, aggiungendo
che - non ci sono video, perché di materiale filmato
ce n'è davvero poco. Di ufficiale ci sono tre concerti
e prima dei telefonini era praticamente impossibile realizzarne
da parte del pubblico». La qualità audio è
ottima, le registrazioni più vecchie sono state restaurate,
lasciando però trapelare l'ambiente, gli applausi,
le voci di fondo, le battute con il pubblico.
Si parte dal famoso sabato 15 marzo 1975 alla Bussola di
Sergio Bernardini, che volle assolutamente organizzare il
concerto di Fabrizio, che lo ripaga inserendolo in una versione
variata di Via della povertà, si passa per il tour
di Storia di un impiegato, il suo lavoro più esplicitamente
politico «Fabrizio era anarchico e libertario - racconta
Dori - ma non si sarebbe mai schierato politicamente».
Il tour con la Pfm, l'unico già pubblicato, è
arricchito con momenti inediti della contestazione di Roma
del 23 gennaio 1979, momenti che sarebbero stati cassati
in un normale progetto discografico, che qui diventano invece
un documento eloquente di «quando Fabrizio - sottolinea
Dori - senza perdere la calma, cercò di sedare il
tumulto che stava per scatenarsi tra chi tra chi lo voleva
ascoltare e chi contestava, arrivando a prendere quasi le
difese di questi ultimi, dicendo che se volevano fare casino,
in fondo era anche giusto che lo facessero. E continuò
a cantare».
E man mano aumenta la confidenza con il pubblico, la voglia
di spendersi per gli ultimi - per le prostitute in apertura
di 'Â dumenéga (dal tour di Crêuza de
mä); per i gay prima di cantare «per i figli
della luna a luci accese, perché nessuno si debba
vergognare di come è» (dal tour teatrale),
per i nativi americani «E sicuramente il 12 ottobre
1992 non festeggerò il cinquecentenario della scoperta
dell'America - che poi scoperta non fu, se mai una r-scoperta
.... ma piangerò per questo giorno che per loro è
il più luttuoso della storia» (nel tour di
Anime Salve)..
Quanto
ci è voluto per realizzare una tale opera? «Abbiamo
iniziato a lavorarci in primavera - spiega Dori - in fondo
non ci abbiamo messo molto. Ma c'è stato subito un
accordo perfetto tra di noi. Ci siamo suddivisi i compiti,
abbiamo ascoltato, mescolato, preso pezzi da diversi concerti,
ma rispettato la scaletta. E quando ci confrontavamo, eravamo
incredibuilmente sempre d'accordo sulle scelte fatte. Una
curiosità: dopo un po' di considerazioni avevamo
deciso di cassare la versione di Via della povertà
in cui si nominano i politici, perché c'era già
quella della Bussola. Prepariamo il materiale, lasciamo
che il masterizzatore faccia il suo lavoro e andiamo a mangiare.
Al ritorno ascoltiamo i pezzi montati. Alla fine, dopo alcuni
secondi di silenzio, come una ghost track ecco Via della
povertà. A quel punto l'abbiamo lasciata, evidentemente
doveva esserci, E se non è una traccia fantasma questa...».
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"Fabrizio De André -
I concerti"
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“La Bussola e Storia di un impiegato”
Il concerto 1975/76
Fabrizio De André chitarra acustica, armonica e
voce
Gianni Belleno batteria
Ricky Belloni chitarra elettrica
Giorgio D’Adamo basso
Alberto Mompellio violino e tastiere
Giorgio Usai CHITARRA acustica, clavietta, organo hammond
Supporter: Eugenio Finardi e Lucio “Violino” Fabbri
Arrangiamenti: Tony Mimms
Fonico: Giovanni “Riccio” Colucci
Luci: Stefano “Prof” Calatroni
Regia: Pepi Morgia
“Fabrizio De André + PFM”
Il concerto 1978/79
Fabrizio De André CHITARRA acustica, armonica e
voce
Franz Di Cioccio batteria, percussioni, marimba, crotali
Patrick Djivas BASSO elettrico e acustico
Franco Mussida chitarra elettrica, chitarre acustiche sei e dodici
corde, voce
Lucio Fabbri violino, percussioni, voce, chitarra dodici corde
Flavio Premoli piano yamaha, micro e mini moog, elka strings, voce,
fisarmonica, chitarra dodici corde
Roberto Colombo piano fender rhodes, polymoog, minimoog, chitarra
acustica, voce, percussioni
Supporter: David Riondino
“L’indiano”
Il concerto 1981/82
Fabrizio De André voce e chitarra
Massimo Bubola voce e chitarra
Mark Harris tastiere
Lele Melotti batteria
Pier Michelatti basso elettrico
Claudio Pascoli sax
Mauro Pagani violino
Tony Soranno chitarra acustica ed elettrica
Maurizio Preti percussioni
Supporter: I Tempi Duri (Cristiano De André, Carlo Facchini,
Marco Bisotto, Carlo Pimazzoni)
Regia: Pepi Morgia
“Crêuza de mä”
Il concerto 1984
Fabrizio De André voce e chitarra
Mario Arcari fiati
Ellade Bandini batteria
Cristiano De André chitarra, bouzouki, violino
Gilberto Martellieri tastiere
Mauro Pagani violino, bouzouki, mandole, mandolino, flauto
Sergio Portaluri basso
Maurizio Preti percussioni
Tony Soranno chitarre e bouzouki
Supporter: Angelo Baiguera
Regia: Pepi Morgia
“Le nuvole”
Il concerto 1991
Fabrizio De André voce e chitarra
Michele Ascolese chitarra, bouzouki
Ellade Bandini batteria
Giorgio Cordini chitarra
Gilberto Martellieri tastiere
Pier Michelatti basso
Naco percussioni
Mauro Pagani violino, liuti, chitarra, bouzouki
Giancarlo Parisi fiati
regia:Pepi Morgia
“In teatro”
Il concerto 1992/93
Fabrizio De André voce e chitarra
Michele Ascolese chitarra, bouzouki
Ellade Bandini batteria
Giorgio Cordini chitarra
Mauro Pagani violino, liuti, chitarra, bouzouki
Gilberto Martellieri piano e tastiere
Pier Michelatti basso
Naco percussioni
Giancarlo Parisi fiati
Daniela Colace voce
Dori Ghezzi voce
Regia: Pepi Morgia
“Anime salve”
Il concerto 1997
Fabrizio De André voce e chitarra
Michele Ascolese chitarre, bouzouki, mandolino
Paolo Bressan oboe, fiati etnici
Giorgio Cordini chitarra, tastiera, mandolino
Cristiano De André chitarra, violino, bouzouki, oud
Rosario Iermano percussioni
Gilberto Martellieri pianoforte e tastiere
Pier Michelatti basso
Elio Rivagli batteria e percussioni
Daniela Colace voce
Luvi De André voce
Laura De Luca voce
Danila Satragno voce e fisarmonica
Mimi: Michele Cafaggi, Maria Grazia Muciaccia
Regia: Pepi Morgia
“Mi innamoravo di tutto”
Il concerto 1997/98
Fabrizio De André voce e chitarra
Cristiano De André corde, archi, voce
Mark Harris tastiere
Mario Arcari fiati
Michele Ascolese corde
Ellade Bandini batteria
Stefano Cerri basso
Giorgio Cordini corde
Rosario Iermano percussioni
Luvi De André voce
Laura De Luca voce e flauto
Danila Satragno voce e fisarmonica
Supporter: Oliviero Malaspina, Eros Cristiani
Regia: Pepi Morgia
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